L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-30-2024

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ché si trova al centro geogra- fico dell'isola. Già nella prei- storia la presenza dell' uomo era visibile ma non manca- rono le occupazioni da parte d e i S i c u l i , d e i G r e c i , d e i R o m a n i , d e g l i A r a b i , d e i Normanni, degli Svevi, degli Spagnoli che lasciarono trac- ce del loro passaggio in tutta l'isola. Oggi Enna, famosa per il castello, il Tempio di C e r e r e e i l D u o m o , p u ò annoverare tra le sue eccel- lenze, l'Università Kore che r i c h i a m a m o l t i g i o v a n i e rende sempre più appetibile il proprio territorio. Certa- mente le attrattive della città n o n s i l i m i t a n o a i m o n u - menti del centro storico o alla Torre di Federico II in cui lo "Stupor mundi" tra- scorreva le estati, ma sono anche altre e tra queste il Duomo esempio di alta aer- c h i t e t t u r a m e d i e v a l e ; l e straordinarie celebrazioni d e l l a S e t t i m a n a S a n t a ; i l Castello di Lombardia; le s t r a d e c o n l e s u e s c a l e , i ponti e le terrazze da cui a m m i r a r e u n p a n o r a m a m o z z a f i a t o . D a l l a c a t e n a montuosa delle Madonie al vulcano Etna e, indimentica- bile per chi la visita, a Piazza Armerina -a pochi chilome- t r i d i d i s t a n z a - l a V i l l a R o m a n a d e l C a s a l e c o n i s u o i i n c r e d i b i l i m o s a i c i GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 13 P er gli appassio- n a t i d i c o r s e a u t o m o b i l i s t i - che, è sufficiente p r o n u n c i a r e l e parole "Autodromo di Pergu- sa" per suscitare, senza alcun dubbio, una certa emozione, r i c o r d a n d o l ' a s s o r d a n t e suono del rombo dei motori delle auto da corsa che fino ad alcuni anni or sono, e pre- cisamente dal 1962 al 2003, in occasione del Gran Pre- mio del Mediterraneo riem- piva i monti intorno l'anello che circonda il lago omoni- mo e che costituiva la pista in cui si svolgevano le gare per assegnare al vincitore il p r i m o p o s t o s u l p o d i o e l'ambita coppa dopo aver emozionato i compagni di s q u a d r a , g l i a v v e r s a r i e , soprattutto, il pubblico di appassionati intervenuto. Nell'edizione del 1962 e fino a l 1 9 6 5 a l G r a n P r e m i o scendevano in pista vetture di Formula 1 per disputare gare non valide però per il campionato mondiale. Dopo, e fino al 1984, erano prota- goniste vetture di Formula 2 che gareggiavano con una prova valida per il campio- n a t o e u r o p e o . D a l 1 9 8 5 e fino al 1998 furono le vetture di Formula 3000 ad appas- sionare il pubblico con le loro performances. L'ultima edizione del Gran Premio del Mediterraneo fu disputata nel 1999 ed era valida per lo S p o r t R a c i n g W o r l d C u p , gara di durata dedicata alle vetture Sport. La quarantu- nesima edizione per il cam- pionato europeo di Formula 3000, previsto nel calenda- rio FIA (Federazione Italiana d e l l ' A u t o m o b i l e ) , n o n f u disputata. Pergusa è una frazione del c a p o l u o g o d i p r o v i n c i a Enna, dalla quale dista 10 chilometri. L'antica Castro- giovanni, questo era il suo n o m e f i n o a q u a n d o , n e l 1927,non le fu cambiato, è il capoluogo più alto d'Italia ed è c h i a m a t o " i l b e l v e d e r e della Sicilia" perché dalla sua p a r t e a l t a , q u e l l a s t o r i c a (quella bassa, residenziale è più moderna), si domina un p a n o r a m a s t u p e n d o c h e abbraccia parecchi chilome- tri dell' isola senza soluzione di continuità, a 360 gradi. L' "Urbs inexpugnabilis" ( c i t t à i n e s p u g n a b i l e ) , f u chiamata dai romani proprio per la sua posizione in cima a un monte forte dei suoi oltre 900 metri di altezza; o g g i v i e n e d e f i n i t a a n c h e "ombelico della Sicilia" per- r o m a n i , s i t o p a t r i m o n i o UNESCO dell'umanità. Ma non manca neanche la Rocca di Cerere, luogo di grande spiritualità fin dal XIV seco- l o i n c u i s i p u ò a n c o r a ammirare l'altare sacrificale. Pur essendo un capoluogo di provincia non ha un ele- vato numero di abitanti che, comunque, grazie alla colla- borazione con l'Università Kore, cercherà di incremen- tare con iniziative volte a trattenere i giovani che fino- ra, spesso, hanno lasciato la propria terra in cerca di altre mete e di maggiori o migliori opportunità di lavoro e di vita. Dalla sua posizione di capoluogo più alto d'Italia, domina la valle del Dittaino, e l'appellativo di "ombelico" dell'isola, viene confermato e sottolineato dal fatto che il punto esatto della sua cen- tralità è individuato nell'o- belisco della Chiesa di Mon- t e s a l v o , i l c o s i d d e t t o "Umbilicus Siciliae".Altra particolarità di Enna è l'es- sere fra i primi 30 comuni più estesi d'Italia Tornando al rombo dei motori e seguendo metafori- camente l'odore del carbu- rante che nei giorni in cui si s v o l g o n o a n c o r a o g g i l e c o r s e a u t o m o b i l i s t i c h e è f o r t e e p e n e t r a n t e p e r l e narici, ci ritroviamo al lago di Pergusa e al mito di Pro- serpina (per i Romani, Per- s e f o n e o K o r e - K óρη i n greco antico - per i Greci) a cui si attribuisce la spiega- zione della nascita delle sta- gioni. Per chi non lo cono- s c e s s e o n o n n e a v e s s e memoria, ecco il racconto c h e h a a f f a s c i n a t o i n t e r e generazioni di lettori e che ha reso il lago di Pergusa famoso fin da tempi anti- chissimi e che adesso, è nelle intenzioni dell'amministra- zione comunale, rivalorizza- re perché, da sempre, è stato polo di attrazione per tutti i turisti appassionati di miti oltre che di natura e di sport. Questo a cui si riferisce è il mito del ratto di Proserpina su cui ha investito con la creazione del Museo omoni- mo. Questa operazione mira a valorizzare, tra l'altro, la riserva naturale e il lago che porta anch'esso il nome di Pergusa e che per un lungo periodo ha subito una fase di ingiustificata dimenticanza e trascuratezza. Proserpina, figlia di Cere- re dea delle messi, fu rapita da Plutone, dio degli inferi il quale, non sopportando più di vivere nelle profondità d e l l a t e r r a e d a s o l o , c o n s o m m a f a t i c a s i p o r t ò i n superficie e, arrivando vici- no al lago, notò la bellissima fanciulla. Malgrado le resi- s t e n z e d i l e i e l a s t r e n u a difesa delle amiche-una in particolare di nome Ciane - che, per essersi intromessa cercando di bloccare i cavalli che tiravano il cocchio su cui il dio del fuoco aveva trasci- n a t o P r o s e r p i n a , l a t r a - sformò in fonte dove cresco- no i papiri e che ancora oggi porta acqua a Siracusa. La madre di Proserpina, Cerere, cercò la figlia in ogni luogo ma, non trovandola, implorò l'aiuto di Giove, padre di tutti gli dei il quale, però, non si sentì di tradire il fra- tello Plutone. Cerere allora procurò una lunga ed este- n u a n t e s i c c i t à i n t u t t a l a terra a cui seguì la carestia p r o c u r a n d o m o r t e t r a g l i uomini e gli animali. A quel punto Giove, inviò Mercurio, messaggero degli dei, dal f r a t e l l o i m p o n e n d o g l i l a restituzione della fanciulla. Plutone le fece mangiare dei c h i c c h i d i m e l o g r a n o p e r legare Proserpina all'Ade per sempre.Grazie comunque all'intercessione di Giove, alla fanciulla fu concesso di vivere sei mesi con Plutone – autunno e inverno- e sei mesi – primavera ed estate- con la madre Cerere. Da qui, d a l m i t o d i P r o s e r p i n a e dall'ira di Cerere, si fa risali- re l'alternarsi delle stagioni. SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Dal mito alla storia: le affascinanti leggende di Enna Una veduta di Piazza Armerina, nella provincia di Enna (Photo: Daliu80/Dreamstime) e, in basso a sinistra, un dettaglio dei famosi mosaici romani della Villa del Casale (Photo: Siculodoc/Dreamstime)

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