L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-27-2024

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31 GIOVEDÌ 27 GIUGNO 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | I l Salento, spesso defi- nito il "tacco" dello Stivale italiano, è una s p l e n d i d a r e g i o n e nella parte meridio- nale della Puglia, situata all'estremità sud-orientale della penisola italiana. Com- prende le province di Lecce, Brindisi e Taranto ed è rino- mata per la sua costa mozza- fiato, il ricco patrimonio cul- t u r a l e e i l c o n t r i b u t o significativo alle industrie agricole e alimentari italiane. Geograficamente il Salen- t o è d e l i m i t a t o d a l M a r A d r i a t i c o a e s t e d a l M a r Ionio a ovest, cosa che gli c o n f e r i s c e u n a p o s i z i o n e marittima unica e strategica. Il paesaggio è prevalente- mente pianeggiante, interval- lato da dolci colline, che lo rendono ideale per attività agricole estensive. La regione gode di un clima tipicamente mediterraneo, caratterizzato da estati calde e secche e inverni miti e umidi. Queste c o n d i z i o n i c r e a n o u n ambiente ottimale per la col- tivazione dell'olivo, che pro- spera nel terreno fertile della regione. In effetti, la Puglia, incluso il Salento, svolge un ruolo cruciale nell'industria dell'o- lio d'oliva italiana, producen- do circa il 40% dell'olio d'oli- va del Paese, rendendola una delle regioni produttrici di olio d'oliva più grandi d'I- talia. L a s e c o l a r e t r a d i z i o n e della coltivazione dell'olivo in Puglia ha dato vita ad un paesaggio adornato da milio- ni di ulivi, alcuni dei quali ultramillenari. L'olio d'oliva di questa regione è molto apprezzato per il suo sapore ricco e forte, apprezzato sia a livello nazionale che interna- zionale. Nel cuore del patrimonio oleario del Salento si trovano i frantoi ipogei, antichi frantoi scavati nella tenera roccia calcarea prevalente nella regione. L'espressione frantoi ipogei ne sottolinea la peculiare natura sotterra- nea. Risalgono al Medioevo, anche se alcune prove sugge- riscono che fossero utilizzati a n c h e p r i m a d u r a n t e i l periodo romano e bizantino. La costruzione dei frantoi i p o g e i è s t a t a g u i d a t a d a diverse considerazioni prati- che: in primo luogo, i livelli costanti di temperatura e umidità presenti nel sotto- suolo fornivano un ambiente ideale per la produzione e la conservazione dell'olio d'oli- va, poiché proteggevano l'o- lio dal deterioramento cau- s a t o d a c o n d i z i o n i m e t e o r o l o g i c h e e s t r e m e . Inoltre, durante i periodi di conflitto e invasione, questi f r a n t o i s o t t e r r a n e i e r a n o meno vulnerabili ad attacchi e s a c c h e g g i , f o r n e n d o u n rifugio sicuro per il prezioso olio d'oliva e per i lavoratori che gestivano i frantoi. Infi- ne, l'utilizzo degli spazi sot- terranei ha consentito un utilizzo efficiente del terreno esterno per l'agricoltura e altri scopi. Un tipico frantoio ipogeo è costituito da diverse came- re e passaggi interconnessi, comprese le aree per la fran- t u m a z i o n e d e l l e o l i v e , l a spremitura della pasta e la conservazione dell'olio. Gli strumenti principali utilizzati in questi mulini erano maci- ne in pietra e presse in legno e pietra. Il procedimento ini- ziava con la frangitura delle olive mediante grandi ruote di pietra azionate dalla forza umana o animale. L'impasto ottenuto veniva poi steso su stuoie di fibre naturali, che venivano impilate e poste sotto una pressa. Attraverso il processo di spremitura si estraeva l'olio, che veniva raccolto in grandi conche e poi conservato in orci di ter- racotta o cisterne di pietra. I frantoi ipogei sono pre- senti prevalentemente nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, con un'elevata concentrazione nei comuni d i G a l l i p o l i , U g e n t o e Presicce. Sebbene i frantoi ipogei non siano più utilizza- ti per la produzione commer- ciale di olio d'oliva, rimango- no una parte significativa del p a t r i m o n i o c u l t u r a l e d e l S a l e n t o : m o l t i s o n o s t a t i restaurati e preservati come s i t i s t o r i c i , o f f r e n d o u n o sguardo affascinante sul pas- sato agricolo della regione e sull'ingegno dei suoi abitan- ti. I v i s i t a t o r i d e l S a l e n t o possono esplorare diversi frantoi ipogei ben conserva- ti, che sono spesso inclusi in visite guidate che evidenzia- no la ricca storia e le tradi- zioni della regione e offrono approfondimenti sul proces- so di produzione dell'olio d'oliva, sul significato storico dei frantoi e sulle caratteri- stiche architettoniche delle strutture sotterranee. Tra i frantoi ipogei visitabili ricor- diamo il frantoio ipogeo di Palazzo Granafei a Galli- poli, che si trova sotto lo sto- rico Palazzo Granafei ed è uno degli esempi meglio con- servati di frantoio ipogeo. Altro sito significativo è il frantoio ipogeo di Pre- sicce, località conosciuta come la "città dei frantoi ipo- gei" per i numerosi frantoi ipogei. Il frantoio ipogeo di Ugento è un altro sito importante, che offre uno s g u a r d o d e t t a g l i a t o s u i metodi tradizionali di produ- zione dell'olio d'oliva e sul contesto storico dei frantoi ipogei. Per chi è interessato, diversi musei e centri cultu- rali locali offrono mostre e programmi educativi incen- trati sulla storia della produ- z i o n e d i o l i o d ' o l i v a n e l Salento e spesso includono dimostrazioni delle tradizio- nali tecniche di estrazione dell'olio d'oliva, fornendo ai visitatori una comprensione pratica dei processi coinvolti. Questo aspetto educativo è particolarmente prezioso per le generazioni più giovani e per i turisti che potrebbero non avere familiarità con il significato storico e culturale della produzione di olio d'o- liva nella regione. La preservazione dei fran- toi ipogei ha suscitato inte- resse per il turismo soste- nibile e la conservazione del patrimonio, con i governi locali e le organizzazioni cul- turali attivamente coinvolte nel mantenimento e nella promozione di questi siti, garantendo che rimangano accessibili al pubblico e pro- teggendone l'integrità stori- ca. Gli sforzi includono studi archeologici dettagliati, pro- getti di restauro e lo sviluppo di materiali informativi per migliorare l'esperienza del visitatore. Queste iniziative sono fondamentali per la sal- vaguardia dei frantoi ipogei e per l'obiettivo più ampio di preservare il paesaggio cul- turale del Salento. Non ultimi, infine, i fran- toi ipogei sono diventati sim- bolo dell'orgoglio regionale, a testimonianza della resi- l i e n z a e d e l l ' i n g e g n o d e l popolo salentino. La storia di questi mulini sotterranei si intreccia con la narrazione più ampia della storia della regione, dall'antichità attra- v e r s o i l M e d i o e v o f i n o a i giorni nostri. Questo ricco background storico è eviden- t e n e l l ' a r c h i t e t t u r a , n e i manufatti e nelle storie orali associate ai frantoi ipogei, c h e o f f r o n o u n p r o f o n d o legame con il passato. Segreti sotterranei: i frantoi ipogei del Salento SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO L'antico frantoio ipogeo di Palazzo Granafei, Gallipoli (Foto: Maudanros/Dreamstime) e, in basso a destra, altri dettagli dello stesso (Foto: Marco Brivio/Dreamstime)

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