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evento commemorativo era esclusivamente religioso ma, dal 1700 in poi, iniziarono le celebrazioni che duravano dapprima soltanto tre giorni poi divennero cinque, grazie anche alle proteste del popo- lo. I carri che trasportavano la statua della Santuzza, nel corso dei secoli hanno subito variazioni ma l'intento è sem- p r e s t a t o q u e l l o d i d a r e un'immagine di sfarzo, di lusso in onore appunto di Rosalia. Uno dei più belli, in assoluto, e che è stato portato in processione lungo la via del Cassaro – allora come oggi - è quello di Rodo San- toro, artista nato in Grecia ma che visse a Palermo. Il carro da lui progettato su dis- egno dell'architetto Paolo Amato, vissuto tra la fine del 1600 e i primi del 1700, è stato quello che ha sfilato per il corso Vittorio Emanuele (altrimenti detto Cassaro)per quindici anni di seguito a partire dal 1974 e certamente il più sfarzoso, frutto anche di approfondita ricerca del- l'artista che all'interno del quale mise dei figuranti in costume. Il carro ebbe grande successo e lo si può definire un vero carro trionfale che ha accompagnato le celebrazioni riscuotendo sempre grande entusiasmo e ammirazione tra i fedeli palermitani e tutti coloro che, devoti alla santa, accorrono ogni anno in occa- sione del Festino. GIOVEDÌ 25 LUGLIO 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 13 M entre i vul- c a n i p i ù a t t i v i d i S i c i l i a , S t r o m b o l i ed Etna, facevano incessante- m e n t e s e n t i r e o r m a i d a parecchi giorni il loro contin- uo tuonare, a Palermo si cele- b r a v a n o i 4 0 0 a n n i d a l ritrovamento delle reliquie di R o s a l i a S i n i b a l d i , o v v e r o Santa Rosalia, patrona di Palermo, la "Santuzza" per i palermitani che tanto le sono devoti. Già l'anno scorso, durante l a c e l e b r a z i o n e d e l 3 9 9 ° anno, il sindaco e l'arcivesco- vo della città avevano annun- ciato grandi festeggiamenti per il 400° "Festino" della santa. E non si sono smentiti, anzi, le celebrazioni si sono svolte, e in parte continueran- no a farlo, per tutto il mese di luglio. Non mancheranno le eccellenze del territorio pro- poste in occasione di appun- tamenti per mettere in luce la ricchezza culturale e artistica – s e n z a t r a l a s c i a r e l e tradizioni – della città. Le imprese locali che prendono parte al progetto propongono prodotti ispirati alla figura di R o s a l i a a f f i n c h é i n n o m e della Santuzza si crei una cor- rispondenza tra devozione, innovazione, cultura e pro- mozione territoriale. Il tema di questa quattro- centesima edizione del Festi- no è la speranza della rinasci- t a , g i à a u s p i c a t a n e l l a precedente del 2023 dall' a r c i v e s c o v o m o n s i g n o r Lorefice, che aveva esortato la popolazione a non farsi inti- morire e a ricusare le ten- tazioni della droga in quanto veleno per la società, distrut- trice di intere generazioni, morti ingiustificabili. E quan- do i cantanti de Il Volo, ospiti d'onore della manifestazione, hanno intonato il "Nessun dorma", come se avessero dato il "La" al vescovo, questi ha iniziato il suo discorso pro- prio prendendo a prestito l'in- cipit del brano della Turandot di Puccini, esortando i paler- mitani che erano presenti in circa 350.000, a mantenere sveglia l'attenzione per rag- g i u n g e r e i l r i s c a t t o d a l l a mafia che uccide anche attra- verso lo spaccio di droga. Lorefice si è fatto interprete p u r e d e l m e s s a g g i o c h e , tramite lui, il Papa ha indiriz- zato ai fedeli della città di P a l e r m o e s o r t a n d o l i a d affrontare con "fortezza di spirito" le sfide che ritardano la rinascita della città. Non sempre i festeggia- menti in onore di Santa Ros- alia si sono svolti nello stesso modo; a partire dal 1625 l' Q u e s t ' a n n o , a s f i l a r e , i carri erano due: quello trion- fale con la statua di Santa Rosalia e un altro, supple- mentare, che rappresentava la peste da cui Rosalia liberò la cittadinanza. Proprio con questo da piano Palazzo di fronte al Palazzo Reale, ha avuto inizio il primo atto di questa rappresentazione che poi è continuata lungo tutto il percorso di "rinascita". Non è mancata la solita sosta ai Q u a t t r o C a n t i ( p i a z z a Vigliena) in cui il sindaco La Galla, già Rettore dell'Univer- sità degli Studi di Palermo, ha pronunciato l'immanca- bile frase: "Viva Palermo e Santa Rosalia", mentre sui palazzi dei quattro angoli v e n i v a n o p r o i e t t a t e l e immagini delle altre quattro patrone di Palermo: Agata, Oliva, Ninfa e Cristina. Tra s f i l a t a , m u s i c a , m a n i f e s - tazioni teatrali, proiezioni, discorsi, il corposo corteo è giunto a Porta Felice dove già erano le bancarelle con le lec- cornie tipiche della festa: dal torrone alla frutta secca, al melone ghiacciato, al gelato di campagna che riproduce i colori della bandiera italiana e d è u n d o l c e f a t t o q u a s i esclusivamente di zucchero, a l l a c a l i a ( c e c i t o s t a t i ) e simenza(semi di zucca). Il t u t t o i n u n a e s p o s i z i o n e scenografica impeccabile e altamente decorativa. Ci piace ricordare che a Palermo si trova anche una Chiesa intitolata alla Santa Patrona nel quartiere San Lorenzo Colli, nella parte nord occidentale della città. Fatta costruire dall'Arcivesco- vo Cardinale Michelangelo Celesia, inaugurata nel 1900 divenne parrocchia soltanto nel 1924 per volontà del Car- dinale Alessandro Lualdi, fondatore del Museo Dioce- sano di Palermo, poiché nel trecentesimo anniversario del ritrovamento delle spoglie della Santa, non ci sarebbe stata una chiesa intitolata a Santa Rosalia in quanto non era ancora pronta quella di Via Marchese Ugo mentre quella settecentesca era stata abbattuta per la realizzazione della via Roma, altra grande arteria della città. Ma il Festino di Santa Ros- a l i a f u a n c h e v e s t i t o d i sangue: Era il 1820 e Ferdi- nando I, Re delle due Sicilie, abrogando la vecchia Costi- tuzione e promulgando la nuova, aveva abolito alcuni privilegi dell'aristocrazia sicil- iana. Il 15 luglio dello stesso anno, durante la processione del carro trionfale, scoppiò u n a s o m m o s s a p e r c h é i l popolo chiedeva l'indipen- denza dall'allora capitale Napoli. Molti furono i danni e fu perfino distrutta una stat- ua del Re; furono trafugati anche dei fucili dal Castello a Mare, sfondate le porte della galera e molti prigionieri si unirono ai rivoltosi. Il Vicerè Diego Naselli dovette fuggire a Napoli; una delegazione incaricata di rappresentare le esigenze dei palermitani si recò dal sovrano ma furono tutti arrestati e confinati. In Sicilia arrivarono truppe per sedare la rivolta che intanto si era allargata. Fu l'intervento d e l P r i n c i p e d i P a t e r n ò a scongiurare una lotta fra le truppe reali e i ribelli. Ferdi- nando I non si rassegnò a questa soluzione pacifica e inviò un altro comandante che attuò una dura repres- sione e molti furono i con- dannati a morte per ghigliot- tina. Il bilancio totale di quel festino datato 1820 fu di tre- cento morti e quattrocento feriti. Episodi simili non accad- derò più. Tornando al 2024, il carro della Santuzza è rappresenta- to da un giglio, bianco a sig- nificare la purezza di Rosalia che, in fusione con il pistillo, tiene in mano una rosa rossa, simbolo di luce e speranza e il suo abito è dorato per ricor- dare la ricchezza barocca. Quasi a far concorrenza alle eruzioni dei due vulcani siciliani, un tripudio di giochi pirotecnici sul mare, durati un'ora, ha concluso la cele- brazione del quattrocentesi- mo Festino di Santa Rosalia e , c o n e s s o , d e l l a c i t t à d i Palermo perché essa stessa è il Festino. SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Evviva Palermo e la sua protettrice Santa Rosalia: un omaggio alla città e alla sua santa patrona La Processione per Santa Rosalia a Palermo (Photo: klublu/Shutterstock)