L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-25-2024

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GIOVEDÌ 25 LUGLIO 2024 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | C intenta a pregare con il rosa- rio tra le mani. Da lì, scrive, "è come se avesse quasi girato il m o n d o , i n f a t t i l e i d i c e spesso: 'Deo so andada in tottu su mundu' perché i turi- sti che vi passano, di diverse nazionalità la fotografano." Per Laura, tzia Anna è una vera e propria istituzione: "Ricordo ancora quando le scattai questa foto una sera d'estate del 2016 e rimasi col- pita dal fatto che, poco prima di pigiare il tasto per lo scatto, si tolse su mucadore nono- stante io le chiedessi di tener- lo indosso. Mi disse che lo aveva fatto per rispetto." Una menzione speciale la m e r i t a a n c h e i l n u o r e s e S e b a s t i a n o M a c c i o n i : classe 1918, taglierà il tra- guardo dei 106 anni il prossi- mo 4 novembre. Due lauree, una in matematica e una in ingegneria all'Università di Cagliari e di Pisa, Maccioni fino allo scorso anno guidava ancora l'auto e oggi partecipa attivamente alla vita culturale della città. Lo scorso anno aveva stupito la platea della Biblioteca Sebastiano Satta con un intervento lucidissimo e di notevole spessore, ricco di aneddoti poco conosciuti, in occasione di un convegno dedicato all'avvocato Luigi Oggiano, figura di spicco del P a r t i t o S a r d o d ' A z i o n e e amico di Emilio Lussu, sena- tore nella nella legislatura 1948-1953. "Sono una perso- na normale che ha fatto una vita senza vizi," risponde quando gli chiedono il segreto della sua longevità. E aggiun- ge che durante il giorno non resta mai senza far nulla, cura il giardino di casa, potando le piante. La mattina presto, d o p o u n a s o s t a o b b l i g a t a a l l ' e d i c o l a d e l C o r s o p e r acquistare due quotidiani, lo si può incontrare nello storico Bar Cambosu, nel centro cit- tadino, dove s'intrattiene con la sua ristretta cerchia di amici per commentare i fatti del giorno. Ecco, se proprio vogliamo t r o v a r e d e l l e p e c u l i a r i t à comuni che emergono dalle storie dei centenari c'è il fatto che la maggior parte di loro si tiene ancora impegnata sia mentalmente sia fisicamente. "La maggioranza degli uomi- ni – osserva l'autrice – dedica le giornate alla cura dell'orto o al pascolo del bestiame, mentre le donne tessono la quotidianità tra il cucire e il cucinare. In merito al lavora- re nell'orto, una volta una emittente coreana chiese a t z i u P r e d d a n u d i A r z a n a come facesse a zappare anco- ra alla sua età (97anni), se la schiena non gli facesse male. Rispose che la schiena era a posto perché lui, essendo molto basso, doveva piegarsi meno per zappare." Laura continua a racconta- re, dicendoci di "Gaspare Mele di Orotelli, che all'età di 108 anni ancora scriveva poe- sie e passava il tempo a legge- re e leggere. Lui, che durante la guerra in Africa aveva rac- colto le sue poesie in un qua- dernetto, quasi come fosse un diario, parlando anche del- l'incontro in persona con la principessa Maria José. C'è anche Bonario Todde, che allena la mente facendo cruci- verba." S i m a n t e n g o n o a t t i v i , quindi, i centenari della Sar- degna, sia mentalmente che f i s i c a m e n t e , m a q u a n t o ? "Sicuramente in passato di più — spiega l'autrice — sono persone che hanno vissuto negli anni in cui le macchine non esistevano. Le donne macinavano km per andare a l a v a r e i p a n n i n e i f i u m i , oppure per andare a lavorare nei campi. Mentre gli uomini facevano lo stesso quando a n d a v a n o a l a v o r a r e n e i campi o quando praticavano la transumanza, spostandosi da una zona all'altra della Sardegna per portare il greg- ge dalle zone più fredde a quelle un po' più calde. A v o l t e i m p i e g a v a n o a n c h e quattro giorni camminando. Per esempio Basilio Carta si spostava da Desulo a Teulada a piedi con il gregge impie- gandoci quattro giorni e quat- tro notti." A n c h e l a s p i r i t u a l i t à è m o l t o i m p o r t a n t e , c o m e Laura stessa dice: "La mag- gior parte delle donne prega tanto in casa oppure va anco- ra in chiesa, ogni giorno all'al- ba. Ma anche molti uomini sono religiosi: ricordo Ignazio Falconi che durante la pande- mia, non potendo andare in chiesa, seguiva la messa via Facebook insieme alla nipo- te." In effetti, anche quando si chiede loro il segreto per arri- vare in salute alla loro età, rispondono candidamente: "Solo Dio lo sa." Forse, però, quello che a noi individualisti del ventune- simo secolo, ormai abituati ad una vita semi-vicaria vissuta attraverso una miriade di schermi, quello che colpisce di più è la voglia di stare insie- me di questi anziani meravi- gliosi: la socialità sana e vera, quindi, anche come strumen- t o p e r i n v e c c h i a r e b e n e : "Dobbiamo tenere conto che hanno vissuto il periodo della guerra e molti di loro l'hanno fatta pure. Ci sono storie di chi è stato deportato in un campo di concentramento, chi in campi di lavoro inglesi o russi. Queste esperienze, sia per chi le ha vissute in prima p e r s o n a s i a p e r i p a r e n t i , segnano. Gli anziani affronta- vano quindi la vita così come veniva, non pensavano a rea- lizzare grandi progetti. A loro è sempre bastato vivere di ciò che avevano. Il loro sostenta- mento erano le galline nel cortile, c'è chi ha qualche capra, poi l'orto ed il cavallo o l'asino per gli spostamenti. Anche il rapporto tra parenti, vicini di casa o amici era più forte di ora." Quel che traspare dalle parole di Laura, e dagli occhi della gente ritratta nelle sue belle fotografie, sono sempli- cità, saggezza, fortezza, resi- lienza. E una profondità di anima imbastita sull'esperien- z a . L a g u e r r a , l a f a m e , l e ristrettezze, certo. Ma anche la leggerezza di spirito che v i e n e d a l l ' a v e r e l ì , a d u n passo, tutto quel di cui si ha bisogno, dal pane che nutre il corpo, all'amore che rende vivi. E quindi, viene spontaneo chiedere una domanda sem- plice, quasi banale: cosa pos- siamo imparare, noi, dalla saggezza e dallo stile di vita dei centenari della Sardegna? Laura Mele spiega quello che lei ha imparato, che è proprio, in fondo, quello che dovrem- mo imparare tutti: "Ciò che io ho imparato e continuo ad imparare da loro è che più dei beni materiali, contano i valo- ri e i rapporti umani. Ora, a questi si stanno sostituendo le chat nei cellulari …. quasi non si parla più. Un anziano di Fonni, Ignazio Garippa, mi ha detto che gli mancano tanto le sere passate coi suoi amici nel vicinato a giocare a carte o a raccontare di storie passate. I suoi amici sono tutti morti… Lui ha provato a dialogare con qualche giovane vicino a casa sua ma il suo parlare non era corrisposto perché l'altra persona neanche ascoltava, stando sempre con il telefono in mano. Così ci ha rinuncia- to. Dice che è tutto cambiato, che i rapporti umani veri, quasi non esistono più." Questo è Chentannos, una riflessione profonda sulla n a t u r a d e l t e m p o , d e l l a m e m o r i a e d e l l ' i d e n t i t à . Laura Mele ci invita a guarda- re oltre le rughe e i capelli bianchi, a scoprire la forza e la saggezza che si celano die- tro ogni volto. "Ho sempre pensato – spiega – che i cen- tenari e le loro storie siano una ricchezza ed un valore aggiunto della nostra isola, per questo ho deciso di voler- le raccontare in modo da ren- derle note a chi nel presente e in un futuro avrà il piacere di leggerle." In tutto questo la Sardegna, con le sue contrad- dizioni e il suo fascino selvag- gio, emerge come protagoni- s t a s i l e n z i o s a d i q u e s t e vicende. Le tradizioni culina- rie, i contatti sociali, le comu- nità che si stringono attorno ai propri anziani come un'u- nica famiglia: tutto contribui- sce a creare un quadro vivido di un modo di vivere che sem- bra quasi appartenere a un altro mondo, lontano dal fre- netico ritmo della moderni. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ "Gli anziani affrontavano la vita così come veniva, non pensavano a realizzare gran- di progetti. Anche il rapporto tra parenti, vicini di casa o amici era più forte di ora," spiega Laura Mele CONTINUA DA PAGINA 5 Maria Raimonda Fois al lavoro alla sua macchina da cucire (Photo courtesy of Laura Mele)

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