L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-8-2024

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www.italoamericano.org 35 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | GIOVEDÌ 8 AGOSTO 2024 SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Sempre più lidi e stabilimenti balneari: oltre 7.000 imprese in Italia. La Romagna 'regina' ma è Camaiore la più piena L 'estate bollente non ha colto di sorpresa le impre- se balneari. Anche all'ini- zio della stagione 2024, come negli anni precedenti, gli stabili- menti balneari si sono presentati più numerosi della stagione pre- cedente, mettendo a segno dal 2011 una crescita complessiva del 26,4% pari a più del 2% l'an- no. La riviera romagnola si con- ferma al vertice dell'offerta per numero di realtà, segnalando ormai una saturazione delle pos- sibilità di accoglienza. A cresce- re sono un po' tutte le altre coste dello stivale con la Calabria in testa (+358 imprese nel periodo) seguita dalla Campania (+188) e dalla Sicilia (+180). Secondo i dati dell'indagine Unioncamere-InfoCamere, basa- ta sul Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, al termine del 2023 sono 7.244 le imprese registrate nel settore della gestione di stabilimenti bal- neari contro le 7.173 del dicem- bre 2021 (+1%). La costa romagnola è quella che ospita il maggior numero di imprese balneari: 1.052 realtà che, insieme, rappresentano il 14,5% del totale nazionale. Ravenna (186), Rimini (154) e Cervia (150) guidano la classifi- ca per numerosità. Questi comu- ni, insieme a Riccione e Cesenatico, formano un quintetto d'oro che contribuisce a rendere la Romagna il cuore pulsante delle nostre coste, grazie alla vivacità e varietà dell'offerta che è un'attività storica per il litorale adriatico, preso d'assalto proprio per la qualità dell'offerta nel set- tore dei servizi balneari. La Toscana segue a ruota in termini assoluti e, con Camaiore, presidia saldamente la classifica della densità di imprese per chi- lometro di costa: ben 92 lungo i isoli 3 km di litorale del comune toscano, pari a una media di 30 attività per chilometro. Al secon- do posto c'è Pietrasanta, in pro- vincia di Lucca, un'altra perla del litorale tirrenico, con una densità di 22,3 imprese per chilo- metro che si snodano lungo il litorale toscano della Versilia. A chiudere il podio delle regioni con il maggior numero di imprese balneari c'è la Liguria (797), meta storica del turismo estivo per i residenti del Nord ma apprezzatissima anche da tanti altri visitatori, italiani e stranieri. Se dai numeri assoluti si passa ad osservare la dinamica della cre- scita, i dodici anni trascorsi met- tono in evidenza il forte dinami- smo delle regioni del Sud. Dal 2011 a oggi la Sardegna ha triplicato le imprese balneari e brilla con una crescita ecceziona- le del 190% mentre la Calabria ha visto più che raddoppiare le attività balneari con sede legale nel suo territorio, con un aumen- to del 110,4% nel periodo. Anche Sicilia (+75,4%), Puglia (+52,5%) e Campania (+36,9%) hanno conosciuto soprattutto negli ultimi anni, una fioritura di imprese che contribuiscono a rendere il Sud un polo sempre più attrattivo per i turisti di tutto il mondo. Le imprese balneari italiane sono spesso a conduzione fami- liare, riflettendo la nostra cultura del mare come luogo di incontro e tradizione ma anche come set- tore capace di sostenere l'econo- mia familiare. Le società di per- sone rappresentano il 42% delle imprese, mentre le società di capitale sono in crescita (31%), indicando un settore sempre più professionalizzato e pronto ad affrontare le sfide del futuro. Entrando nelle stanze dei bot- toni, l'industria balneare si rivela una concreta opportunità di svi- luppo per l'imprenditoria femmi- nile. Oltre il 25% delle imprese balneari (contro la media del 22% che si registra per il totale dei settori produttivi dell'econo- mia) è guidato da donne, con la Basilicata (33,3%) e Calabria (30,9%) al vertice dell'incidenza di imprese rosa sul totale. Il traffico crocieristico è in crescita in tutto il mondo (Ph© Debbie Ann Powell | Dreamstime.com) Un tratto del litorale attrezzato di Riccione, in Romagna (© Matteoceruti70 | Dreamstime.com) Cresce il turismo crocieristico: Civitavecchia e Napoli snodi centrali. Mediterraneo al top I l turismo crocieristico è uno dei pochi fenomeni che ha mostrato una crescita signifi- cativa a livello mondiale negli ultimi anni, con un tasso medio annuo superiore al 5% (più pre- cisamente 5,4%) nell'ultimo decennio, raggiungendo circa 30 milioni di passeggeri negli ultimi anni, in evidente aumento rispet- to ai 17,8 milioni di passeggeri nel 2009. Si calcola che l'Italia abbia accolto quasi 9,3 milioni di passeggeri (+257,5% nel 2022/2021) e che i porti di Civitavecchia e Napoli si piazza- no ai primi posti nella classifica europea che movimentano mag- giori crocieristi. Così come sicu- ramente è sempre il bacino del Mediterraneo (dopo i Caraibi) a rappresentare il maggior busi- ness per gli operatori del settore, con il 17% della capacità totale mondiale ospitata nelle sue acque, ovvero il 61% dell'offerta totale di posti letto localizzati in Europa (33 milioni). E' quanto si afferma nello studio "Turismo crocieristico ita- liano: scenari e trend dopo la pandemia globale. Il test case di Msc" curato da Antonio Coviello (economista, ricercatore Cnr- Iriss e docente del Dipartimento di Economia/Green Economy nell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli) e Renato Somma (ricercatore Ingv e asso- ciato al Cnr-Iriss e al Cnr-Ismar), edito nei Quaderni della Ricerca del Dipartimento di Scienze Giuridiche ed Economiche dell' Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. "Pur rappresentando solo il 2% del turismo mondiale, il set- tore crocieristico occupa una posizione strategica nello scena- rio economico internazionale, con effetti positivi diretti, indi- retti e indotti. Il contributo del settore crocieristico all'economia globale nell'ultimo anno - spiega Coviello - è stato di circa 160 tri- lioni di dollari, a fronte di circa 30 milioni di crocieristi imbarca- ti e di una stima di circa 96 milioni di passeggeri in transito nei vari scali del pianeta".

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