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larò. Napoli la si incontra a P o r t a N o l a n a , G e n o v a a l Mercato Orientale. L'obiettivo non deve esse- re la foga di vedere tutto il possibile, di saltare da una destinazione all'altra come cavallette, ma di lasciarsi affascinare dai luoghi, di fare s p a z i o n e l c u o r e e n e l l a memoria per momenti belli in luoghi belli, di creare la nostra personalissima Italia del cuore. Meglio un giro al Mercato Nuovo di Firenze tra sandali in cuoio e borse di pelle o un gelato al Mercato del Porcellino inseguendo un cinghialetto dal naso por- tafortuna che si nasconde tra i venditori. Solo qui, tra ban- carelle e urla dei mercatali, spuntare la nostra check-list come un "elenco della spesa da fare", ha senso. Lettera dell'editore NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 8 AGOSTO 2024 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | L ' o v e r t o u r i s m commette di soli- t o u n g r a n d e errore: ha fretta. Questo fenomeno c o n t e m p o r a n e o c h e v e d e riempire in modo esagerato certe destinazioni turistiche e prevede una sorta di tabella di marcia da seguire durante la visita, per spuntare come in un "elenco della spesa da fare" al supermercato tutte le cose da vedere in una loca- lità, è un cortocircuito. Spre- ca l'occasione che il turista ha di "vivere" una località. Con- gestionando i luoghi, inva- dendoli, li si soffoca e snatu- ra. Una città non è un b&b o un hotel 5 stelle, un carnet di biglietti della metro o card valide 72 ore per l'accesso ai siti. Visitare un luogo significa avvicinarsi a una cultura, capire cosa rende un luogo speciale. Un monumento, per quanto bello, storicamente importante, strutturalmente significativo o artisticamente r i l e v a n t e , è p o c a c o s a s e e s t r a p o l a t o e i n u n c e r t o senso separato dal contesto che lo ha prodotto ma anche dalla società che lo vive quo- tidianamente. Se prendiamo il Colosseo o la Fontana di Trevi non possiamo isolarli da tutto quello che c'è intor- no se vogliamo comprenderli e ammirarli davvero. Se è v e r o c h e s o n o s c o m p a r s i s e c o l i f a g l i a r c h i t e t t i , i costruttori, i cantieri e le bot- teghe, i maestri artigiani, i cavatori e gli scalpellini che hanno pensato, sviluppato e prodotto materialmente que- sti capolavori, è il paesaggio attorno che, contestualizzan- doli, li spiega e li esalta. Se si passa da un museo all'altro, da una piazza all'altra, da un giardino a una statua eque- stre senza darsi il tempo di capire come è fatta la città o il paese che li contiene, la storia e la società che ci sono dietro, alla fine della vacanza avremo una carrellata di sel- fie o di souvenir asiatici in borsa anziché un viaggio in Italia. D'accordo, i turisti non sono tutti uguali e il tempo è quello che è, ma la regola d ' o r o d e l b u o n t u r i s t a andrebbe sempre asseconda- ta. Senza comprensione, non resta che un elenco di scon- trini o biglietti di ingresso. Per visitare Roma o Venezia, occorre immergersi almeno un po' nella cultura locale. Q u e s t o n o n s i g n i f i c a c h e bisogna studiare libroni di storia dell'arte, abbuffarsi di cacio e pepe, farsi la foto di rito con i centurioni dagli elmi di plastica o sfoggiare una borsa con il marchio di lusso in bella vista. Cercare i s e n t i e r i d e l l ' a u t e n t i c i t à , intercettare il flusso e la vita reale del luogo che stiamo v i s i t a n d o è l ' e s p e r i e n z a impagabile del proprio viag- gio. Firenze ci resterà nel c u o r e s e m a g a r i a b b i a m o perso l'ultimo ingresso agli U f f i z i m a c i s i a m o s e d u t i mezz'ora a guardare l'Arno che scorre oggi come ai tempi di Dante. Per correre da un quadro a un mezzobusto, da una sala a una galleria veden- do sfilare 340 statue antiche in 40 minuti prima dell'an- nuncio di chiusura di questo luogo sacro della cultura, è decisamente meglio ammira- r e i l p l a c i d o s c o r r e r e d e l fiume. Appena fuori e già pronti per la cenetta in oste- ria, non ricorderemo nessuna di quelle 340 statue. E' vero che non tutti i gior- ni ci si può permettere una gita a Venezia e che Rialto e Ponte dei Sospiri sono dei must, ma riuscire a staccarsi dal flusso ciclopico di perso- ne che fanno esattamente come noi stretti tra gondole e calli, ponti e sestieri, ci con- sentirà di ricordare qualcosa di questa meravigliosa città che non sia la calca, il caldo, le sgomitate, il turbinio di visi, abiti e lingue di tutto il mondo che snaturano quel silenzio ovattato che natural- mente dovrebbe avvolgere la laguna. Ponte di Rialto, per esem- pio, ospita tutte le mattine il mercato più famoso e antico di Venezia. Ma in campo de le Becarie non bisogna adoc- chiare ciondoli o maschere ma aggirarsi tra i banchi di f r u t t a e v e r d u r a , c a r n e e p e s c e . B i s o g n a c e r c a r e i famosi carciofi violetti di Sant'Erasmo o, dalle prime luci dell'alba, annusare il mare tra peoci, canocce e sardee. E' lì l'autentica Vene- zia. Avventurarsi tra i mercati è un modo per cogliere quel- lo che è il lifestyle degli ita- l i a n i . N o n s o l o p e r c h é s i incontrano profumi, colori e ingredienti che finiscono sulle tavole, sapori che fanno i piatti delle rinomate cucine regionali, perché si sente il mercanteggiare di acquirenti e venditori, ma perché si entra nella quotidianeità dei luoghi, nella loro normalità. Palermo la si coglie a Bal- Meglio mettere da parte le check-list se vogliamo trasformare l'Italia in luoghi del cuore giancarlo.fadin@protravelinc.com Direct: 818-783-0208 Selling Homes Throughout The Bay Area Adele Della Santina "The Right Realtor makes all the di昀erence." 650.400.4747 Adele.DellaSantina@compass.com www.AdeleDS.com DRE# 00911740 Expert in preparation, promotion, and negotiation!