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27 GIOVEDÌ 22 AGOSTO 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | I naugurata nello stori- co quartiere di West Adams, la nuova sede di AIALA, American Institute of Architects di Los Angeles, si trova all'in- terno di una banca del 1927, r i m a s t a a b b a n d o n a t a p e r circa quarant'anni. L'edificio non è stato abbattuto ma solo rinnovato per renderlo più adatto alle esigenze attuali: dove una volta c'era la cas- saforte, ora c'è la stanza per le conferenze, e quello che è stato possibile recuperare del pavimento è diventato una decorazione che richiama la forma di un albero, in omag- gio a Frank Lloyd Writght e ai suoi alberi della vita. "Questa è la nostra filosofia: mantene- re una struttura e migliorarla, non distruggerla per crearne un'altra". A dirmelo è Carlo Caccavale, direttore esecuti- vo di AIALA, l'equivalente statunitense dell'Albo degli architetti, che a Los Angeles ha il suo terzo ufficio più grande degli Stati Uniti, con c i r c a 4 7 0 0 m e m b r i . U n a realtà che tra le varie missioni ha quella di promuovere un concetto di architettura che non sia soltanto piacevole agli occhi, ma che sia anche fun- zionale e che punti al recupe- ro gli edifici già esistenti. "Questo ovviamente per varie ragioni, la prima su tutte è la sostenibilità ambientale", mi spiega Caccavale, romano di nascita e californiano di ado- zione. "Vorremmo eliminare la vanità di costruire sempre qualcosa di nuovo, cosa che la città di Los Angeles ha fatto per moltissimo tempo". Quando ha iniziato a prendere piede la filoso- fia della conservazione piuttosto che della demo- lizione? Dopo gli anni '70, con la riqualificazione di Down- t o w n . I l p r i m o p r o g e t t o nell'Arts District è stata la conversione del Biscuit Buil- ding, che era una fabbrica di b i s c o t t i . I n v e c e d i e s s e r e demolito, l'edificio è stato ria- dattato e questa enorme fab- brica è diventata una residen- za con loft. Quali aree avrebbero potuto essere preservate in passato anziché essere sostituite da nuove strut- ture? Un esempio tra molti è l'a- rea di Bunker Hill, dove ora si trovano la Disney Hall e il Museo Broad. Un tempo c'e- rano tutte ville vittoriane, rimaste intatte fino ai primi del '900. Poi sono state com- pletamente distrutte, alcune recuperate e convertite, ma la maggior parte è stata demoli- ta per costruire un centro finanziario. Mentre noi in E u r o p a s i a m o a b i t u a t i a rispettare la tradizione, Los Angeles è una città molto nuova. Tuttavia, organizza- zioni come la L.A. Conser- vancy sono state fondamen- t a l i p e r c a m b i a r n e l a mentalità. Come si può conciliare la preservazione degli edifici esistenti con la crescita della popolazio- ne della città? I d a t i p e r L o s A n g e l e s mostrano che il numero di persone che si trasferiscono ogni anno è di gran lunga maggiore rispetto a quelle che se ne vanno. Per questo motivo, ci sono anche proget- ti di costruzione in aree dove prima non esisteva nulla, specialmente a Downtown, in s p a z i a p e r t i c h e p e r a n n i sono stati utilizzati come par- cheggi. Io sono anche molto favorevole a un processo di costruzione per densificare la città, che rimane una meta per moltissime persone. Q u a l i a l t r i p r o g e t t i s o n o a t t u a l m e n t e i n corso? C'è un importante proget- to di riabilitazione urbana per il fiume, l'L.A. River. E' un progetto di Frank Gehry per rivitalizzarlo con la crea- zione di parchi, piste ciclabili e anche ristoranti e progetti residenziali. Quali altre necessità ha attualmente la città? Los Angeles è una città molto nuova nel panorama americano ed è anche la più complicata. Si basa ancora su un sistema di codici piuttosto o b s o l e t o c h e n e c e s s i t a d i essere snellito. Il sistema è ancora fondamentalmente basato sul concetto di abita- zione unifamiliare, ma Los Angeles ora ha bisogno di essere regolamentata diver- samente per permettere una maggiore costruzione di abi- tazioni multifamiliari in aree dove attualmente non è pos- sibile. Di quali altre questioni vi occupate? Lavoriamo molto sul tra- sporto, la zonizzazione e tutto c i ò c h e d e t e r m i n a i n c h e modo la città cresce. Il nostro obiettivo è eliminare molte b a r r i e r e , n o t e c o m e r e d tapes. Collaboriamo stretta- mente con il sindaco di Los Angeles Karen Bass, che è molto interessata a risolvere la crisi dei senzatetto e quella immobiliare. Cerchiamo di guidarla e fornire consulenza. Los Angeles è una città fortemente basata sull'u- so dell'auto, come si può facilitare l'uso dei mezzi pubblici? Creando più centri resi- denziali nei nodi di trasporto pubblico, come le stazioni della metropolitana, in modo che le persone dipendano molto meno dalle auto e pos- sano usare la metropolitana come succede in Europa o a New York. Queste sono alcu- ne delle iniziative che stiamo cercando di sviluppare. Le Olimpiadi arrive- ranno a Los Angeles nel 2 0 2 8 . Q u a l i s o n o l e vostre priorità a riguar- do? Dieci anni fa, abbiamo ini- ziato a lavorare con le agenzie che organizzano le Olimpiadi per garantire che i progetti infrastrutturali siano distri- buiti più equamente all'inter- no dell'ecosistema architetto- nico di Los Angeles, in modo c h e i c o n t r a t t i n o n s i a n o assegnati solo a una società, ma distribuiti in modo più equo tra imprese di medie e piccole dimensioni, comprese quelle guidate da donne e da p e r s o n e d i g r u p p i e t n i c i m i n o r i t a r i . D a l 2 0 1 8 , i l numero dei nostri membri femminili è aumentato del 10%. Nello stesso periodo, abbiamo visto un aumento del 34% dei membri afroa- mericani. Questa è una delle battaglie che stiamo ancora combattendo. Come si sta preparan- do la città dal punto di vista della pianificazione urbana? Anche per le Olimpiadi del 2028, l'idea è di non costrui- re nuove strutture, ma di uti- lizzare ciò che già esiste. Ci sarà una forte attenzione ai trasporti, con sforzi architet- tonici concentrati su LAX e nuovi nodi di trasporto che collegano LAX ad altre parti della città. Speriamo si conti- nui con l'estensione della linea della metropolitana fino a Santa Monica e il migliora- mento delle reti di comunica- zione esistenti. Ci sono state anche molte discussioni su un sistema di funivie per col- legare Downtown allo Stadio dei Dodgers. Per gli sport, verranno utilizzate tutte le infrastrutture esistenti: il Coliseum, il nuovo SoFi Sta- dium di Inglewood, lo Stadio dei Dodgers e le strutture di L o n g B e a c h p e r g l i s p o r t acquatici. O l t r e a d A I A L A , h a fondato Architecture for Communities Los Ange- les (ACLA). Qual è il suo obiettivo? Volevamo offrire maggiore s u p p o r t o a g l i s t u d e n t i d i architettura a Los Angeles, dove ci sono una dozzina di scuole di architettura. Per ACLA, abbiamo deciso di creare una sede come questo, uno spazio per l'educazione, un centro che sia un'opportu- nità per le comunità di riu- nirsi e confrontarsi. Inoltre, attraverso ACLA, forniamo borse di studio. Quest'anno, abbiamo donato 28.000 dol- lari agli studenti di architet- t u r a e , c o n i l p r o g r a m m a Diversity by Design, doniamo 10.000 dollari agli studenti delle scuole medie. Tra passato e presente. L'architettura cambia il volto di Los Angeles LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES Una immagine della sede dell'AIALA (Photo: Vittoria Zupicich) e, in basso a sinistra, il suo elegante interno (Photo: Chris Zipf)