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GIOVEDÌ 22 AGOSTO 2024 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | C Cultura italiano. Il ministero ha coordinato uno sforzo massiccio che ha coinvolto quattro regioni (Lazio, Cam- pania, Basilicata e Puglia), nonché 74 comuni, 13 aree metropolitane, 14 parchi e 25 università. Come ha sottoli- neato il sottosegretario del M i n i s t e r o , G i a n m a r c o Mazzi, "Questo riconosci- mento è un grande successo per il ministero della Cultura ma, soprattutto, per i milioni di italiani che vivono nei ter- ritori della Via Appia, un s i m b o l o m o n d i a l e d e l l a nostra storia e delle nostre origini". Lucia Borgonzoni, un a l t r o s o t t o s e g r e t a r i o d e l ministero della Cultura, ha fatto eco alle parole dei suoi colleghi, affermando: "Le n o t i z i e c h e a r r i v a n o d a Nuova Delhi ci riempiono di orgoglio. Con l'inclusione di "Via Appia. Regina Viarum" nella Lista del patrimonio m o n d i a l e , r a f f o r z i a m o l a nostra posizione di Paese con il più alto numero di siti rico- nosciuti dall'UNESCO, che ora sono 60". Borgonzoni ha anche sottolineato l'ampia collaborazione tra numerosi stakeholder istituzionali e comunitari che ha reso la candidatura un successo. Il riconoscimento della Via Appia come sito patrimonio mondiale dell'UNESCO non si limita alla strada in sé, ma include anche i monumenti, gli insediamenti e le infra- strutture di servizio che pro- sperarono lungo la sua lun- g h e z z a , i n p a r t i c o l a r e durante il suo periodo di uti- lizzo più significativo tra il 312 a.C. e il IV secolo d.C. Tra questi ci sono porti, sepolcri, statue, strutture religiose ed epigrafi, tutti a riflettere il ruolo di lunga data della stra- da come luogo di memoria e scambio culturale. I monu- m e n t i l u n g o l e p r i m e 1 2 miglia della strada, che sono tra i più famosi nella storia romana, da secoli sono cele- brati anche nell'arte e nella letteratura. Il ruolo delle strade r o m a n e n e l p l a s m a r e l'Europa M e n t r e c e l e b r i a m o l a Regina Viarum per il suo riconoscimento UNESCO e s c o p r i a m o d i p i ù s u l s u o ruolo essenziale nell'Impero, è importante notare come le s t r a d e r o m a n e , d i f a t t o , abbiano sostenuto lo svilup- po economico e lo scambio culturale non solo in Italia ma in tutta Europa. Al loro apice, i Romani costruirono u n ' a m p i a r e t e d i o l t r e 120.000 chilometri (circa 75.000 miglia) di strade che si estendevano dalle Isole Britanniche a nord-ovest alla M e s o p o t a m i a a e s t e d a i fiumi Reno e Danubio a nord ai deserti del Nord Africa a sud. Queste strade facilitava- no il movimento di legioni, mercanti e messaggeri, stabi- lendo un sistema di comuni- cazione senza precedenti nella sua efficienza. Molte di queste strade, tra cui percorsi famosi come la Via Domitia in Francia, la Via Egnatia nei Balcani e Stane Street in Gran Breta- gna, divennero elementi per- manenti dell'infrastruttura europea. Ancora oggi, diverse antiche strade romane sono in uso: ad esempio, parti della Via Augusta in Spagna sono ancora visibili e sono state integrate nel moderno sistema stradale. Nel Regno Unito, la Fosse Way, che un tempo collegava Exeter a Lincoln, è ancora una via importante. L'eredità della costruzione di strade romane è anche particolarmente evidente nel modo in cui hanno contribui- to a modellare la configura- zione urbana degli insedia- menti in tutta Europa. Molte città, tra cui Londra (Londi- n i u m ) , P a r i g i ( L u t e t i a ) e Colonia, vennero fondate lungo di esse, rendendole fondamentali per la diffusio- ne della cultura e del governo romano. L a V i a A p p i a n e l Medioevo e oltre Torniamo alla Via Appia e vediamo come la sua storia e il suo utilizzo si sono evoluti d o p o l a f i n e d e l l ' I m p e r o romano d'Occidente, nel V secolo. Come molti degli antichi p r o g e t t i i n f r a s t r u t t u r a l i r o m a n i , l a V i a A p p i a h a dovuto affrontare periodi di abbandono e trascuratezza, in particolare durante l'alto Medioevo, quando gran parte dell'Europa stava attraver- sando sconvolgimenti politici e sociali. Il crollo dell'autorità centralizzata romana portò a un declino nella manutenzio- ne stradale e molti tratti della Via Appia furono invasi dalla v e g e t a z i o n e o c a d d e r o i n rovina. Nonostante ciò, la strada mantenne il suo signi- ficato storico e continuò a fungere da passaggio vitale, specialmente per coloro che facevano pellegrinaggi reli- giosi o si impegnavano nel commercio. N e l X I V s e c o l o , l a V i a Appia vide una rinascita gra- zie agli sforzi dello Stato Pontificio e del Regno di Napoli. Lo Stato Pontificio, che controllava gran parte dell'Italia centrale, riconobbe il valore della Via Appia sia per scopi religiosi che politici. I pellegrini in viaggio verso Roma spesso utilizzavano tratti della strada e il suo restauro era visto come uno sforzo pratico e simbolico per riconnettersi con il passato imperiale di Roma. La strada aiutò anche lo Stato Pontifi- cio a mantenere il controllo sull'Italia meridionale e faci- litò la comunicazione con i suoi territori. Nel Regno di Napoli, la Via Appia divenne una via essen- ziale per collegare le parti set- tentrionali e meridionali del regno, garantendo mobilità economica e militare. In fasi successive, la rinascita della strada sotto il regno dei re angioini e di sovrani successi- vi come Alfonso V d'Aragona rifletteva la sua continua rile- vanza nel mondo post-roma- no. Furono intrapresi dei restauri per rendere nuova- mente utilizzabile la strada, assicurando che potesse sup- portare il movimento di trup- pe e merci, rafforzando il ruolo della strada come arte- ria chiave nell'infrastruttura italiana. A n c h e N a p o l e o n e Bonaparte, durante la sua campagna in Italia a cavallo del XIX secolo, riconobbe l'importanza strategica della V i a A p p i a . L a c o n s i d e r ò essenziale per le sue ambizio- ni militari e politiche e la integrò nei suoi piani più ampi per l'Italia e la regione del Mediterraneo. Il percorso diretto della strada e il presti- g i o s t o r i c o l a r e s e r o u n a risorsa ideale per le sue ope- razioni e fu inclusa nei suoi piani per ricostruire e moder- nizzare la rete di trasporti ita- liana. Ma l'interesse di Napo- leone per la strada non fu solo pratico ma anche simbo- lico, poiché cercò di posizio- narsi come successore degli imperatori romani: utilizzare le stesse strade di un tempo trasmetteva un messaggio potente sia ai sudditi che ai suoi nemici. Nel corso dei secoli, la Via A p p i a è s t a t a o g g e t t o d i numerosi sforzi di restauro e conservazione. Governanti, governi e persino mecenati privati hanno contribuito alla sua manutenzione, ricono- scendone il duplice ruolo di simbolo della grandezza sto- r i c a d e l l ' I t a l i a e d i v i a d i comunicazione pratica. L'ar- chitettura, l'ingegneria e il significato culturale della strada l'hanno resa un punto focale per la conservazione, soprattutto quando l'Italia si è mossa verso l'unificazione nel XIX secolo e ha cercato di definire la sua identità nazio- nale collegandosi alle sue antiche radici. Con il suo r i c o n o s c i m e n t o U N E S C O possiamo dire che, per molti versi, la Via Appia ha chiuso un cerchio: quella che è ini- ziata come una strada milita- re che collegava Roma alle sue lontane province, ora funge da autostrada culturale e storica. Si erge, oggi più di ieri, a ricordo dell'influenza duratura della civiltà romana e della sua capacità di adat- tarsi ed evolversi attraverso i secoli. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ La Via Appia inizialmente serviva a scopi militari, il ruolo si espanse rapidamente in ambiti commerciali e culturali. Il concetto romano di "via publica" fu rivoluzionario in quanto la strada venne concepita come una strada pubblica, gratuita per chiunque CONTINUA DA PAGINA 5 La vita degli antichi Romani lungo la Via Appia (Image: Everett Collection/Shutterstock)