L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-5-2024

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GIOVEDÌ 5 SETTEMBRE 2024 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Nel Mezzogiorno si pagano già più pensioni che stipendi Popolazione sempre meno attiva (Ph© Marta Putsylo | Dreamstime.com) Sempre meno camionisti (e aziende di trasporto merci) sulle strade italiane N el Mezzogiorno si paga- no più pensioni che sti- pendi, ma nel giro di qualche anno il sorpasso è desti- nato a compiersi anche nel resto del Paese. Secondo alcune previ- sioni, entro il 2028 sono destinati a uscire dal mercato del lavoro, per raggiunti limiti di età, 2,9 milioni di italiani, di cui 2,1 milioni sono attualmente occupa- ti nelle regioni centro-settentrio- nali. Dall'analisi del saldo tra il numero di occupati e le pensioni erogate nel 2022, la provincia più "squilibrata" d'Italia è Lecce: la differenza è pari a -97mila. Seguono Napoli con -92mila, Messina con -87mila, Reggio Calabria con -85mila e Palermo con -74mila. Uno squilibrio preoccupante che dimostra gli effetti provocati in questi ultimi decenni da quattro fenomeni strettamente correlati fra di loro: la denatalità, il progressivo invecchiamento della popolazio- ne, un tasso di occupazione molto inferiore alla media Ue e la presenza di troppi lavoratori irregolari. La combinazione di questi fattori ha ridotto progres- sivamente il numero dei contri- buenti attivi e, conseguentemen- te, ingrossato la platea dei per- cettori di welfare. A Ferragosto meno Tir sulle strade. E nei prossi- mi anni? Si stima che in Italia siano almeno 22mila i camionisti che non si trovano più sul mercato del lavoro. Un pro- blema che non riguarda solo il nostro Paese. In tutta Europa tro- vare autisti da mettere alla guida di un Tir è diventata un'impresa proibitiva. Stress, impegno fisico e orario di lavoro che si distribui- sce lungo la gran parte della giornata hanno reso questa pro- fessione meno attrattiva di un tempo. Non solo, permane anco- ra una forte barriera all'ingresso; per mettersi alla guida di un Tir è necessario, per legge, conseguire la patente di guida professionale che ha un costo di migliaia di euro che scoraggia, in particolare i giovani, a intraprendere questo mestiere. A fronte di queste criti- cità, non sono poche le aziende di autotrasporto che da qualche anno si stanno facendo carico di questo costo per facilitare le assunzioni. Nonostante ciò, tro- vare camionisti è diventato sem- pre più difficile. A dirlo è l'Ufficio studi della Cgia, la camera artigiana di Mestre. Qualche segnale preoccupante lo si sta già vivendo nel trasporto pubblico locale, dove la mancan- za di autisti sta facendo diminui- re in misura preoccupante l'of- ferta di bus, tram e metro con gravi disagi per i turisti e i pen- dolari. Ma con meno camionisti, perché molti andranno in pensio- ne e solo una piccola parte sarà Si stima che in Italia manchino già 22mila camionisti (Ph© Ginasanders | Dreamstime.com) C ontinua a scendere il numero degli artigiani presenti nel nostro Paese, lavoratori che svolgono un'atti- vità lavorativa prevalentemente manuale. Se nel 2012 erano poco meno di 1.867.000 unità, nel 2023 la platea è crollata di quasi 410mila soggetti (-73mila solo nell'ultimo anno); ora il numero totale sfiora quota 1.457.000. In questi undici anni abbiamo assi- stito a una caduta verticale che si è interrotta solo nell'anno post Covid (+2.325 tra il 2021 e il 2020). Se questa tendenza non sarà invertita stabilmente, non è da escludere che entro una deci- na d'anni sarà molto difficile tro- vare un idraulico, un fabbro, un elettricista o un serramentista in grado di eseguire un intervento di riparazione/manutenzione presso la nostra abitazione o nel luogo dove lavoriamo. L'sos è stato lanciato dall'Ufficio studi della Cgia che ha elaborato i dati dell'Inps e di Infocamere/Movimprese. In calo anche le imprese arti- giane. Secondo i dati anche il numero delle aziende artigiane attive è in forte diminuzione. Se nel 2008 (anno in cui si è toccato il picco massimo di questo inizio di secolo), in Italia le imprese Più legali che idraulici Artigiani in forte calo artigiane erano pari a 1.486.559 unità, in seguito sono scese costantemente e nel 2023 si sono fermate a quota 1.258.079. Va segnalato che questa riduzione in parte è anche riconducibile al processo di aggregazione/acqui- sizione che ha interessato alcuni settori dopo le grandi crisi 2008/09, 2012/13 e 2020/2021. Purtroppo, questa "spinta" verso l'unione aziendale ha compresso la platea degli artigiani, ma ha contribuito positivamente ad aumentare la dimensione media delle imprese, spingendo all'insù la produttività di molti comparti; in particolare, del trasporto merci, del metalmeccanico, degli installatori impianti e della moda. Abbiamo più avvocati che idraulici. Negli ultimi decenni tante professioni ad alta intensità manuale hanno subito una svalu- tazione culturale che ha allonta- nato molti ragazzi dal mondo dell'artigianato. Il tratto del profondo cambiamento avvenu- to, ad esempio, è riscontrabile dal risultato che emerge dalla comparazione tra il numero di avvocati e di idraulici presenti nel nostro Paese: se i primi sfio- rano le 237mila unità, si stima che i secondi siano "solo" 180mila. E' evidente che la fuga dei cervelli in atto e, per contro, la mancanza di tante figure pro- fessionali di natura tecnica sono imputabili a tante criticità. Le principali sono: lo scarso interes- se che molti giovani hanno nei confronti del lavoro manuale; la mancata programmazione forma- tiva verificatasi in tante regioni e l'incapacità di migliorare/ele- vare la qualità dell'orientamento scolastico che, purtroppo, è rima- sto ancorato a vecchie logiche. La contrazione degli artigiani e delle loro attività si possono notare anche a occhio nudo. Girando per le nostre città e i paesi di provincia sono ormai in via di estinzione tantissime bot- teghe artigianali. Insomma, non solo diminuisce il numero degli artigiani e le aziende di questo settore, ma anche il paesaggio urbano sta cambiando volto. Sono ormai ridotte al lumicino le attività storiche che ospitano cal- zolai, corniciai, fabbri, falegna- mi, fotografi, lavasecco, orolo- giai, pellettieri, riparatori di elet- trodomestici e televisioni, sarti, tappezzieri, etc. Attività, nella stragrande maggioranza dei casi a conduzio- ne familiare, magari anche tra- mandati da generazione in gene- razione che hanno contraddistin- to la storia di molti quartieri, piazze e vie delle nostre città, diventando dei punti di riferi- mento per le persone che sono cresciute in questi luoghi. quota 770 mila) ed entro 10 anni la metà degli autisti andrà in pen- sione. Insomma, un autista su 2 lascerà definitivamente la guida professionale. Ebbene, chi sosti- tuirà queste persone? Non solo. In 10 anni si sono perse 21.248 ditte di autotrasporto. Situazione critica? in Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia e Lazio. sostituita dalle nuove generazio- ni, corriamo il rischio che fra meno di un decennio il settore non sia più in grado di soddisfare interamente le richieste di tra- sporto merci avanzate dai com- mittenti. Negli ultimi 5 anni si sono persi quasi 410 mila paten- tati (-35%: 5 anni fa erano poco meno di 1,2 milioni, ora sfiorano

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