L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-5-2024

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versando piccoli quartieri e sentieri che offrono viste incredibili. L'opportunità di fare brevi pause per ammira- re i dintorni o accarezzare un gatto curioso rende fattibile la passeggiata con un minimo di fatica. Sembra appropriato, in qualche modo, arrivare a piedi in questo speciale luogo di devozione. Per chi non è in grado, una tortuosa strada secondaria porta i visitatori in auto fino alla cima della collina, dove è facile parcheg- giare. Una volta giunti al complesso, vi attendono sen- tieri pianeggianti ombreggiati da enormi castagni, insieme a numerose panchine per ripo- sare e riflettere. La collezione di cappelle dallo stile caratteristico è una testimonianza non solo di San Francesco, ma anche un'armoniosa e unica fusione di creazione naturale e artifi- ciale. Viste mozzafiato sul Lago d'Orta, giardini contem- plativi, alberi e canti di uccel- li, affreschi sbalorditivi e sta- t u e a g r a n d e z z a n a t u r a l e raffiguranti la vita di San Francesco ospitate in piccole cappelle impressionanti: è un'unione indimenticabile di natura, arte e architettura. Entrando nella prima delle tante cappelle che si decide di visitare, l'effetto emozionante non è diverso da quello che si prova ammirando uno qual- siasi dei mirabili tesori reli- giosi italiani. Ciò che differi- sce, però, è la sensazione GIOVEDÌ 5 SETTEMBRE 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 13 S cegline uno. Nes- s u n o d e i l a g h i della "regione dei laghi" nell'Italia settentrionale ti deluderà. Nemmeno uno dei più piccoli, il Lago d'Orta, spesso trascurato. Il piccolo Lago d'Orta si trova più a ovest dei famosi laghi italiani, controfigura delle grandi dame: Lago Mag- giore, Lago di Lugano e di Como. Come le sue contro- parti più note, il Lago d'Orta è u n a n g o l o p a r a d i s i a c o d i acqua limpida, pittoreschi vil- laggi antichi e porticcioli idil- liaci incorniciati da montagne color smeraldo... ma piacevol- mente più tranquillo. Da visitatrice, per la prima volta qui, ci sono voluti solo pochi istanti per innamorar- mene. Viste spettacolari, oh sì, ma anche spazio per respi- rare, opportunità di perdersi in pensieri deliziosi e infinite possibilità di assorbire la bel- lezza naturale. I mesi estivi sono più affollati, natural- mente, ma sembra che gli ita- liani abbiano mantenuto que- sto piccolo lago un segreto tranquillo da godersi senza essere troppo contaminati da un turismo eccessivo. Visitare un lago del nord Italia è qualcosa di unico, indipendentemente dalle sue dimensioni, una meta degna di nota per molte ragioni. Il lago d'Orta, tuttavia, ha un'at- t r a z i o n e c h e s p i c c a : u n a meraviglia creata dall'uomo che... beh... mi ha davvero fatto meravigliare. Disseminata in una riserva naturale sulla cima della colli- na di San Nicolao, si trova la collezione di piccole cappelle patrimonio dell'umanità UNESCO nota come Sacro Monte di Orta. Un com- plesso di 20 strutture uniche con tableaux che raffigurano la vita di San Francesco d'As- sisi, l'opera fu iniziata nel 1583 dal frate cappuccino Cleto da Castelletto Ticino. La visione del frate includeva un totale di 36 cappelle, ma al completamento del progetto nel 1788 ne erano state realiz- zate appena 20. La cittadina più grande del lago d'Orta, Orta San Giu- lio, è il luogo migliore per ini- ziare un pellegrinaggio. Orta San Giulio è uno dei villaggi lacustri più affascinanti che abbia mai incontrato, quindi, non c'è scusa migliore per ini- ziare una visita proprio da qui. Se il tempo e le capacità lo consentono, un percorso dolcemente ripido ma di una bellezza impressionante porta al Sacro Monte di Orta attra- quasi strana di imbattersi in quello che potrebbe essere un elegante capanno da giardi- no, una struttura decorata ma pratica posta in mezzo al verde. Mentre gli occhi si adattano alla luce soffusa, un mondo di affreschi squisiti, pale d'altare e, in molti casi, alcune delle più belle e reali- stiche statue in terracotta che abbia mai visto prendono vita. Nessuna guardia, nessun biglietto d'ingresso, nessuno che faccia tacere o ricordi di non toccare: è uno spazio di riflessione liberamente acces- sibile a tutti, proprio come previsto. Le cappelle sono numerate e piccoli cartelli all'ingresso forniscono una breve anteprima. Sono dispo- n i b i l i a n c h e o p u s c o l i c h e aggiungono ulteriori signifi- cati alla visita. Conseguenza della caratte- ristica "assenza di controlli", tuttavia, sono i graffiti sulle parti inferiori delle pareti affrescate. A un certo punto, sono state posizionate delle cancellate in ferro battuto (di per sé un capolavoro artisti- co) che impediscono ai visita- tori di avvicinarsi agli altari e alle statue, il che ha protetto quella parte delle cappelle. I graffiti non sono tipo quelli che si vedono sui treni e sui muri delle città, fortunata- mente, ma piuttosto graffiati in espressioni d'amore o con una data. Alcuni sono vecchi quanto il 1600 e il 1700: piut- tosto divertenti, anche se un danno. La saturazione è però faci- le da raggiungere. L'incredi- bile quantità di dettagli da c o g l i e r e , l a m i r i a d e d i m o m e n t i c o n g e l a t i i n u n tempo eterno, espressioni facciali così realistiche che è come se fossi lì in quel preci- so momento: la mente può digerire solo fino a un certo punto! Idealmente, le cappel- le dovrebbero essere godute al meglio distribuendole in diversi giorni, ma se è impos- sibile farlo, visitatene quante più possibile. Questo deve includere anche l'ultima cap- pella, la numero 20, la più grande, con una scena tridi- mensionale quasi indescrivi- bile della canonizzazione di San Francesco. Modellate dagli abitanti dell'epoca, le varie figure governative e reli- giose sono collocate in un insieme di pensieri realistici, conversazioni, atteggiamenti e persino noia. Perdersi nel momento, come se ci fosse un ospite presente, mentre si studia ogni espressione, i det- tagli squisiti e i colori vivaci, lo stupore per ciò che ogni personaggio nella scena deve pensare, è ipnotizzante. Per aggiungere un tocco realisti- co, il talentuoso scultore Dio- nigi Bussola (1615-1687) ha c r e a t o l ' i l l u s i o n e d i u n a dimensione completa ridu- cendo le dimensioni e l'altez- za di ogni personaggio man mano che la scena si avvicina allo spettatore. Splendidi affreschi che emulano pareti decorate e dipinti circondano l a s c e n a g r a z i e a l t a l e n t o dell'artista Antonio Busca (1625-1686). È interessante notare che la canonizzazione vera e propria avvenne nel XIII secolo, eppure il diora- ma qui è in pieno stile baroc- co. Ma chi si preoccupa dei dettagli, con questa magnifi- cenza! V a n o t a t o c h e i l S a c r o Monte di Orta, pur essendo unico nel suo genere incen- trato esclusivamente su San Francesco d'Assisi, è gemello dei Sacri Monti dell'Italia settentrionale, una collezione di nove complessi di cappelle progettati per integrare natu- ra, spiritualità e arte. Tutti furono costruiti durante il XV e il XVI secolo per offrire luo- ghi sacri in alternativa a quel- lo che era diventato un peri- coloso pellegrinaggio in Terra Santa. Si trovano a Varello, Crea, Orta, Varese, Oropa, Ossuccio, Ghiffa, Domodos- sola e Valeria, ognuno con un focus unico e tutti siti patri- monio dell'umanità UNE- SCO. Ispiratore, affascinante, rigenerante e bellissimo, il Sacro Monte di Orta ha valo- r e p e r t u t t i c o l o r o c h e c i vanno. È la perfetta tripletta di arte, natura e architettura nel più raffinato stile barocco. L ' u n i c a c o s a c h e h a n n o dimenticato è una buona trat- toria: preparate un picnic e sarete a posto! SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Sacro Monte di Orta: passeggiata sul Lago d'Orta attraverso la vita illustrata di San Francesco L'isola di Orta San Giulio (Photo: Frank Bach/Dreamstime)

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