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31 GIOVEDÌ 5 SETTEMBRE 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | P alazzo Ducale è uno dei monu- menti più impor- tanti di Venezia, un simbolo del- l'immenso potere e prestigio della città durante l'apice della Repubblica di Venezia. Per secoli, è stato la residen- z a d e l D o g e , m a g i s t r a t o capo e leader dello stato. M a c h i e r a i l D o g e e c o m ' e r a l a v i t a i n q u e s t o magnifico palazzo durante l'età d'oro della Serenissima? Innanzitutto, diciamo un paio di cose... La Repubbli- ca di Venezia è stata una delle più potenti repubbliche marinare della storia, che ha dominato le rotte commer- ciali tra l'Europa e l'Oriente dal IX secolo fino alla sua caduta sotto Napoleone nel 1 7 9 7 . N e l s u o p e r i o d o d i massimo splendore, Venezia era un vasto impero com- merciale, con territori che si estendevano attraverso il M a r A d r i a t i c o , p a r t i d e l Mediterraneo e persino fino al Mar Nero: il suo successo s i b a s a v a s u l l a p o s i z i o n e strategica, su un'abile diplo- mazia e sulla formidabile potenza navale. La ricchezza e l ' i n f l u e n z a d e l l a c i t t à attrassero artisti, architetti e intellettuali da tutta Europa, rendendo Venezia un centro di cultura e innovazione. Il titolo di Doge, parola derivata dal latino dux (capo o comandante), era la carica più alta nella Repubblica di Venezia. Veniva eletto a vita d a l l a n o b i l t à v e n e z i a n a e ricopriva la carica di capo dello Stato, tuttavia, il suo p o t e r e e r a t u t t ' a l t r o c h e assoluto perché, a differenza di molti monarchi d'Europa, la sua autorità era attenta- mente regolata da un com- plesso sistema di controlli ed e q u i l i b r i p r o g e t t a t o p e r impedire a un singolo indivi- duo di avere troppo potere. Nel corso dei secoli, Vene- zia vide l'ascesa di diversi Dogi illustri che lasciarono segni significativi nella storia della Repubblica. Tra questi ci fu Enrico Dandolo, che governò dal 1192 al 1205 e svolse un ruolo cruciale nella Quarta Crociata e nella con- quista di Costantinopoli, nel 1204. Francesco Foscari, che servì dal 1423 al 1457, fu un altro Doge importante sotto il quale la Repubblica espanse notevolmente i suoi territori sulla terraferma ita- liana. Il mandato di Foscari fu anche notoriamente rap- presentato nella tragica sto- ria del figlio Jacopo, accusa- to di corruzione ed esiliato, un racconto che ispirò opere letterarie e operistiche, tra cui un'opera teatrale di Lord B y r o n , T h e T w o F o s c a r i (1821) e un'opera di Verdi, I due Foscari (1844). Il ruolo del Doge era sia cerimoniale che politico: era il volto pubblico di Venezia e incarnava la gloria e il pre- stigio della città in cerimo- nie, feste e missioni diplo- m a t i c h e . I l s u o abbigliamento ufficiale, una sontuosa veste di stato e il caratteristico corno ducale (un cappello dogale unico) erano simboli del suo ufficio e della continuità dello stato veneziano. Ma, al centro del potere di ogni Doge, c'era il suo palaz- zo, Palazzo Ducale. Capola- voro dell'architettura gotica situato in Piazza San Marco, era il luogo in cui viveva il Doge e ospitava molti uffici governativi, tribunali e pri- gioni della Repubblica: era un simbolo della ricchezza, del potere e della stabilità di Venezia. Costruito nel IX s e c o l o , f u a m p i a m e n t e a m p l i a t o n e l t e m p o , c o n gran parte della struttura attuale risalente al XIV e XV secolo. L'esterno del palazzo è caratterizzato dalla sua fac- ciata gotica riccamente deco- rata, con arcate ornate, deli- cati trafori e una miscela di p i e t r a b i a n c a d ' I s t r i a e m a r m o r o s a d i V e r o n a . All'interno, l'edificio è un labirinto di grandi sale, sale consiliari e appartamenti p r i v a t i . L a p i ù f a m o s a d i q u e s t e è s i c u r a m e n t e l a Sala del Maggior Consi- glio, dove si riuniva il Mag- gior Consiglio. Qui, i visita- tori odierni possono vedere il Paradiso di Tintoretto, uno dei più grandi dipinti a olio al mondo, che ricopre l'intera parete posteriore della sala. Ma com'era la vita in que- sto luogo grandioso e mae- stoso? Beh, era un mix di dovere, cerimonia e occasio- nale svago. Il programma g i o r n a l i e r o d e l D o g e e r a pieno di riunioni del Senato e d e l M a g g i o r C o n s i g l i o , udienze con dignitari stra- nieri e la firma di decreti e trattati. C'erano anche ceri- monie e apparizioni pubbli- c h e , p e r ò , c h e e r a n o u n a parte significativa del ruolo d e l D o g e . U n a d e l l e p i ù f a m o s e e r a l a c e r i m o n i a annuale dello Sposalizio del Mare, in cui il Doge, a b o r d o d e l B u c i n t o r o ( l a chiatta di stato), sposava simbolicamente il mare get- t a n d o u n a n e l l o d ' o r o i n acqua. Questo rituale era u s a t o p e r e v i d e n z i a r e i l dominio di Venezia sull'A- driatico e la sua dipendenza dal commercio marittimo. Tuttavia, ci si aspettava anche che il Doge conduces- se una vita pia e modesta: nonostante lo splendore del palazzo, i suoi alloggi perso- n a l i e r a n o r e l a t i v a m e n t e semplici e riflettevano l'enfa- si della Repubblica sul dove- re rispetto al lusso persona- l e . I n e f f e t t i , i l D o g e e r a spesso un uomo anziano al momento della sua elezione, avendo trascorso decenni al servizio pubblico, e la sua vita a palazzo era più incen- trata sul governo che sull'in- dulgenza. Il palazzo ospitava anche vari funzionari e servitori che assistevano il Doge nei suoi doveri. Tra questi c'era- no segretari, consiglieri e guardie, così come la fami- g l i a d e l D o g e , c h e a v e v a u n ' i n f l u e n z a l i m i t a t a m a condivideva il prestigio del- l'incarico. La vita artistica della città s p e s s o r u o t a v a a t t o r n o a Palazzo Ducale. La Repub- b l i c a d i V e n e z i a e r a u n mecenate delle arti e molti dei più grandi artisti dell'e- poca, tra cui Tiziano, Vero- nese e Tintoretto, furono incaricati di decorarlo con dipinti che glorificavano la città e i suoi leader. Queste opere d'arte raffiguravano in g e n e r e s c e n e d e l l a s t o r i a veneziana, storie bibliche e allegorie di giustizia, potere e virtù. O l t r e a l l e a r t i v i s i v e , Venezia era anche un centro per la musica, il teatro e la l e t t e r a t u r a . L a r i c c h e z z a della città consentì la spon- sorizzazione di compositori come Claudio Montever- di, che lavorò a Venezia e c o n t r i b u ì a s v i l u p p a r e l a prima opera, con il Palazzo e le sue grandi sale e i cortili che si trasformarono in un luogo per spettacoli pubblici, festival e celebrazioni uffi- ciali. Oggi, Palazzo Ducale è un museo dove i visitatori pos- sono esplorare stanze opu- lente, ammirare capolavori dell'arte rinascimentale e a t t r a v e r s a r e i l f a m o s o Ponte dei Sospiri, che col- lega il palazzo alle famigera- te prigioni dove venivano tenuti i nemici di Venezia. Alla corte del Doge per esplorare i segreti nascosti e le storie senza tempo di Venezia Palazzo Ducale, a Venezia (Photo: Juan Moyano/Dreamstime) e un ritratto del Doge Francesco Morosini. Museo Correr, Venezia (Didier Descouens - Own work/Wikicommons. Public Domain) HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI