L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-19-2024

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29 GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | È passato un anno da quando l'Isti- tuto Italiano di C u l t u r a d i S a n F r a n c i s c o h a accolto la sua nuova direttri- c e , A l b e r t a L a i . N a t a a Cagliari, in Sardegna, si è laureata in Lettere antiche e ha insegnato latino e greco nei licei italiani per diversi anni, per poi conseguire un dottorato in Filologia greca all'Università di Urbino, con u n a t e s i s u l l a t r a g e d i a d i Eschilo. La passione della direttrice Lai per la promo- zione della lingua e della cul- tura italiana è emersa con il suo primo incarico all'estero, nel 1997, in Islanda, dove sono nate entrambe le sue figlie. Con il marito al suo fianco in tutti i Paesi in cui ha prestato servizio, la nostra chiacchierata con la direttrice Lai inizia con una dichiara- zione di gratitudine alla fami- glia: "Sacrificando con gran- d e g e n e r o s i t à l e s u e ambizioni professionali, mio marito Carlo mi ha permesso di conciliare la mia carriera con una vita familiare sere- na", ci racconta. Direttrice Lai, qual è la sua storia nel corso degli anni? Gli studi classici e il teatro greco sono sempre stati una mia grande passione; per molti anni mi sono dedicata alla promozione della lingua e della cultura italiana. Per me non esiste carriera più gratificante di quella che ti permette di lavorare e far c o n o s c e r e , a p p r e z z a r e e amare il tuo Paese e il suo p a t r i m o n i o c u l t u r a l e . H o c o n s e g u i t o u n m a s t e r i n Didattica dell'italiano come lingua straniera e uno in Pro- mozione della cultura italia- na all'estero presso l'Univer- sità Ca' Foscari di Venezia, un altro segno del mio inte- resse per l'insegnamento del- l'italiano. Senza pensarci due volte, ho accolto con entusia- smo l'opportunità di inse- gnare lingua e letteratura ita- l i a n a p r e s s o l ' U n i v e r s i t à d'Islanda a Reykjavik tramite il Ministero degli Affari Este- ri. Poi, il mio primo incarico c o m e A d d e t t o C u l t u r a l e presso l'Istituto Italiano di Cultura di Oslo e il ruolo di direttore presso gli IIC di Vancouver, Chicago e Praga. S o n o n a t a s u l l e r i v e d e l M e d i t e r r a n e o , m a i l m i o lavoro all'estero mi ha porta- to a vivere in molte altre lati- tudini e climi. Come si è appassiona- ta al lavoro che si fa per diffondere la cultura ita- liana nel mondo? G u a r d a n d o l ' i n t e r e s s e dimostrato dalle persone in Islanda, è nato in me il desi- derio di contribuire a far conoscere il patrimonio cul- turale italiano e ad apprezza- re l'eccellenza italiana in tutti i settori. Oggi leggo molti libri italiani, ascolto musica italiana e guardo film italia- ni. Visito mostre di artisti italiani, alla ricerca di opere e progetti che possano rap- presentare al meglio la crea- tività, l'originalità, la ricchez- za e la varietà della cultura italiana. A v e r e l ' o p p o r t u n i t à d i e s s e r e a S a n F r a n c i s c o è stato proprio il coronamento di un sogno a lungo accarez- zato. Ci sono molte cose che entusiasmano la direttrice Lai di San Francisco e della Bay Area: "Nonostante abbia avuto esperienze lavorative molto stimolanti e gratifican- ti in molti Paesi e città, ho avuto grandi opportunità di crescita professionale e cul- turale durante gli anni a Chi- cago e volevo tornare negli Stati Uniti per il mio ultimo incarico all'estero. Nelle mie prime settimane a San Fran- cisco, ero solita paragonare la città a Chicago. Ho presto capito che la cultura e lo stile d i v i t a c a l i f o r n i a n i s o n o molto diversi e ho iniziato ad apprezzare l'approccio della gente del posto, la genuina tolleranza verso gli altri e la gentilezza delle persone". Il sogno di una vita a San Francisco nasce anche dalla storia familiare. All'inizio del XX secolo, il prozio materno della direttrice Lai emigrò da San Vito, una cittadina della Sardegna, negli Stati Uniti e si stabilì a Sacramento per lavorare come minatore. "Da q u a n t o a b b i a m o s e n t i t o , aveva fatto una grande fortu- na e tornava nella sua città natale in vacanza, sempre alla guida di un'auto di lusso accompagnato da un'elegan- te moglie americana. Pur- troppo, durante la seconda guerra mondiale, la famiglia ne ha perso le tracce. Questa s t o r i a d i e m i g r a z i o n e h a spinto il mio interesse verso la storia della comunità ita- loamericana e il contributo a l l a g r a n d e z z a d i q u e s t a città". Q u a l i s o n o s t a t i i primi pensieri quando si è trasferita qui l'anno scorso? San Francisco, che avevo già visitato come turista, si è rivelata in tutta la sua bellez- z a . N o n o s t a n t e l a n e b b i a m a t t u t i n a , l e c o l l i n e e i l vento, mi sono finalmente ritrovata in riva al mare, con il profumo di sale portato dalla brezza marina. La vivacità della vita cul- turale della città, il fervore dell'innovazione, la ricerca scientifica e le prestigiose università hanno subito ispi- rato la direttrice Lai, spin- gendola a esplorare gli sce- n a r i c u l t u r a l i , a r t i s t i c i e musicali con una vocazione per la tecnologia. L'ultimo anno è stato un periodo molto inten- so per l'istituto. Qual è stata la sfida più grande per il vostro team? Il nostro istituto è al cen- tro di un progetto pilota, INNOVIT, ideato e finanzia- to dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Agisce come acceleratore per le startup italiane per prepararle, attra- verso programmi di forma- zione e mentoring. In questo contesto, abbiamo dovuto ripensare il nostro ruolo, gli obiettivi e le iniziative, non- ché i contenuti e i formati, muovendoci verso un conte- s t o i n c u i c u l t u r a e a r t e incontrano imprese, realtà scientifiche e tecnologiche. Quali sono i piani per il resto dell'anno? Per il 2024 l'Istituto ha presentato un programma che spazia dalla musica al cinema, dalla letteratura alla danza, dall'arte alla fotogra- fia e al design, dalla scienza alla cucina. Abbiamo ospita- to più di quaranta eventi tra San Francisco, Berkeley, Palo Alto, Napa Valley, Seattle, Portland e Honolulu. Abbia- mo uno staff esiguo, con tre dipendenti dedicati e talen- tuosi, ma non è sufficiente p e r t e n e r e i l p a s s o c o n i l numero di attività e la com- plessità della gestione ammi- nistrativo-contabile. Abbia- m o i n p r o g r a m m a e v e n t i importanti come Il Giorno del Contemporaneo, volto a valorizzare l'arte contempo- ranea italiana in tutte le sue f o r m e ; l a X X I V e d i z i o n e della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo; e la IX Settimana della Cucina Ita- liana nel Mondo. Qual è il progetto più entusiasmante a cui sta lavorando? Non voglio ancora svelare l ' i n t e r o p r o g r a m m a , m a daremo il benvenuto all'ar- chitetto Alfonso Femia, fon- datore dello studio interna- z i o n a l e A t e l i e r F e m i a d i Genova; la scrittrice Stefania Auci, autrice di best seller internazionali, durante il festival letterario San Franci- sco Litquake; e il musicologo G a b r i e l D o t t o , d i r e t t o r e s c i e n t i f i c o d e l l ' A r c h i v i o Ricordi e curatore dell'edi- zione completa dell'opera di Giacomo Puccini. Ciò che mi s t a p i ù a c u o r e i n q u e s t o momento è riportare a San Francisco un festival di cine- ma italiano contemporaneo. L'idea è di presentare lo stes- so programma a Seattle e San Francisco, condividendo quindi titoli e ospiti e portan- do parte dell'evento anche a Honolulu e alle Hawaii. La direttrice dell'IIC di San Francisco Alberta Lai: dalla Sardegna al mondo, un viaggio ispirato alla cultura e alla lingua italiana La Direttrice Lai con il Console Generale Strozzi a Honolulu questa estate. Image courtesy IIC SF LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO

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