L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-3-2024

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GIOVEDÌ 3 OTTOBRE 2024 www.italoamericano.org 40 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Riflettori puntati sul Soave, l'aromatico vino bianco veneto che affonda le radici nella storia del territorio " Appuntamento Soave" è l'evento del Consorzio di Tutela, ospitato al Circolo Ufficiali di Verona, dedicato alle migliori espressioni del vino Soave. Tra masterclass, degusta- zioni focalizzate sul potenziale evolutivo di questo vino e una importante tavola rotonda, il Soave, vino bianco tra i più rap- presentativi d'Italia, ha ribadito così il suo stretto legame con la città scaligera. L'evento ha raccontato il Soave, la sua eccelsa qualità e la bellezza delle sue colline a esperti e winelovers. Tra i temi trattati, il valore dell'identità enologica del Soave, l'importan- za del paesaggio riconosciuto patrimonio agricolo mondiale dalla Fao, la versatilità di un vino eccellente se degustato fre- sco, ma in grado di stupire se lasciato evolvere qualche anno in bottiglia. Oltre quaranta aziende hanno presentato sulla suggesti- va terrazza in riva al fiume Adige le loro migliori interpreta- zioni del Soave, dal vino di annata alle selezioni più mature ed evolute. La zona del Soave si sviluppa sul versante est dei Monti Lessini, nella culla dei vini bian- chi più rilevanti della regione. Questa zona è conosciuta per la grande produzione in termini quantitativi. I vigneti si estendo- no per circa 6500 ettari, piantati prevalentemente da garganega, vitigno a bacca bianca che rico- pre un ruolo primario in questa regione. La denominazione Soave è diventata Doc nel 1968, anche se il disciplinare nel per ettaro e quindi una qualità superiore rispetto alla versione base. La tipologia Riserva segue un affinamento di almeno 2 anni. Il Recioto di Soave si ottiene per appassimento di uve su tra- licci di legno per disidratare gli acini e concentrare quindi gli zuccheri. Oltre 15 anni di ricerca dei suoli, di clima, di vinificazio- ne e di storicità ha portato alla definizione di 33 unità geografi- che aggiuntive. Verona è anche luogo di memorie letterarie: Dante Alighieri è stato a lungo ospite degli Scaligeri durante il suo esi- lio e ha potuto apprezzare il Soave. La città scaligera vanta la Capitolare, la biblioteca più anti- ca al mondo tra quelle ancora esistenti, uno scrigno di tesori di cultura e sapere tramandati per più di quindici secoli. Qui si conserva l'originale dell'indovi- nello veronese, cioè il primo documento scritto in volgare. Non sappiamo se il Sommo Poeta abbia studiato nella Capitolare, ma è certo che nel 1320 ha tenuto nella vicina chie- setta di S. Elena una conferenza sulla Quaestio de aqua et terra. Tra i produttori di Soave ne citiamo tre. Iniziamo con la Cantina del Castello che è situata nel cuore dell'antico borgo medievale di Soave ed è l'unica del paese. È una piccola realtà che affonda le radici nella storia del territorio. Il vino prodotto qui rispecchia le caratteristiche della terra e porta avanti una tradizio- ne che, dagli anni '60 ad oggi, continua a vivere ed evolversi. Il palazzo della cantina risale al XIII secolo e qui storia e leggen- da si uniscono dando vita ad un luogo incantevole e suggestivo. Nei sotterranei del palazzo, oggi adibiti a degustazioni, si trova il cunicolo sotterraneo che un tempo conduceva al Castello di Soave. La Cappuccina, invece, fon- data nel 1890 dalla famiglia Tessari, è a Costalunga di Monteforte d'Alpone, sulle dolci colline a est. Fascino e mistero avvolgono il nome dell'azienda che deriva dalla suggestiva cap- pella privata, annessa a Villa Buri Tessari, risalente al XVI secolo, in cui si pensa officiasse- ro un tempo i frati Cappuccini. La cappella del 1725 è un auten- tico gioiello dell'architettura locale tra le nere rocce vulcani- che della Val d'Alpone. La villa è circondata da uno splendido giardino. Infine, Sandro de Bruno dal 2002 è un'azienda con l'obiettivo di produrre vini che rappresentino la vocazione del territorio del Soave e dei Monti Lessini, tra terre vulcaniche par- ticolarmente vocate, che offrono un panorama spettacolare. Il Soave è la patria di celebri vini bianchi veneti (Ph © Yarruta | Dreamstime.com) FABRIZIO DEL BIMBO tempo ha subito parecchie modi- fiche. Viene elaborata da uve garganega, in prevalenza per il 70%, e da trebbiano di Soave o chardonnay per il 30% massimo. Le caratteristiche del Soave evi- denziano un profilo aromatico intenso: è un vino leggero e fre- sco con delicate note di mandor- la. La zona più antica di tutto il Soave, definita "Classico", è la più prestigiosa, ed è situata sulle colline di Soave e Monteforte d'Alpone, dove i suoli sono vul- canici. Vi è poi la parte dei Colli Scaligeri, che costituisce una sottozona della denominazione e si estende sull'area collinare. Il territorio include 3 diverse tipologie di vini bianchi: Recioto di Soave, Soave Superiore e Soave. La versione Superiore ha ottenuto la qualifica Docg nel 2001 e prevede una minore resa

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