L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-17-2024

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molto fiera delle mie origini. Amo l'Italia, siamo stati cre- sciuti da italiani, è molto importante per mio padre che ci ha sempre fatto tra- scorrere lunghi periodi in Italia e ha persino un resort a Bernalda, in Basilicata, dove mi sono sposata"): "Mi com- muove – ha detto Francis Ford Coppola - tornare nella patria dei miei antenati, ori- ginari della Lucania. Tra i r i c o r d i p i ù f o r t i , q u a n d o Nino Rota in un aeroporto mi ha accennato il tema del Padrino, ma mi commuove ricordare anche Francesco R o s i , M a r i o M o n i c e l l i , Michelangelo Antonioni e Lina Wertmuller. E poi - ha a g g i u n t o l ' 8 5 e n n e c h e annuncia di avere in cantiere un film in Italia - gli attori italiani sono fantastici". Lettera dell'editore NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 17 OTTOBRE 2024 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | N el 2001 è stato p r e s e n t a t o fuori concorso al Festival di C a n n e s . " I l mio viaggio in Italia" è un film documentario del 1999 diretto da Martin Scorsese sul cinema italiano. Dura oltre quattro ore e mostra, con la critica cinematografica del grande cineasta, spezzoni d i 2 4 f i l m d e i p i ù g r a n d i autori italiani fra cui Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Federico Fellini, Roberto R o s s e l l i n i . L ' o p e r a è u n omaggio a quel cinema che ha amato sin da bambino, con cui sentiva un "legame viscerale" e che lo influenzerà moltissimo nella sua carriera da regista. Si tratta di un excursus che va dagli albori di Cabiria del 1914 (di Gio- vanni Pastrone) a 8 e ½ del 1963 (di Federico Fellini). A t t r a v e r s a l ' i m m a g i n a r i o degli anni '40 e '50, un'epoca di grandi cambiamenti sociali e culturali che dal dopoguer- ra arriva alla Dolce Vita, letti da registi che hanno fermato un'epoca sul grande schermo. "Mi chiedo se qualcuno si s i a m a i a v v e n t u r a t o a domandare a Martin Scorse- s e c o m e i m p i e g h i i l s u o tempo libero. Forse nessuno gli ha mai chiesto se fa brico- lage o se addobba l'albero di Natale a dicembre perché è facile immaginare che Martin di tempo libero ne abbia poco o niente affatto? Oppure, al contrario, il suo è tutto un interminabile tempo libero in cui l'unico hobby, l'unico gioco, l'unica ragione di vita è il cinema?". Inizia così la lau- datio che il premio Oscar Tornatore ha pronunciato a Torino nella serata di gala dedicata al regista, documen- tarista, sceneggiatore, pro- duttore, attore, storico del cinema, ricercatore e promo- tore della conservazione dei film, collezionista di manife- sti cinematografici, e soprat- tutto "instancabile spettatore cinematografico". Scorsese è stato insignito del Premio Stella della Mole che omaggia la sua storia cinematografica e Tornatore ha ricordato che "non esiste nessuno nella sto- ria del cinema che abbia visto tutti i film che ha visto lui o conosca le opere di ogni sin- golo regista dall'invenzione dei Lumière a oggi come le conosce Martin Scorsese. Una competenza profonda, continuamente e volutamen- te coltivata, perché per Mar- tin noi siamo ciò che abbia- mo visto. E naturalmente questa sua conoscenza non è fine a se stessa, è il motore del suo cinema, è il suo cine- ma". A l d i l à d e l l a p r o f o n d a c o n o s c e n z a d e l l a s e t t i m a arte, è curioso evidenziare il punto di vista "italoamerica- no" di Scorsese ed è molto curioso che proprio in questo Mese del Patrimonio Italiano lui sia tornato nella sua Sici- lia, in quello che lui stesso definisce un "ritorno senti- mentale nella terra delle ori- gini". Un viaggio che crede sarà produttivo, capace di lasciare stimoli importanti per tutti i progetti a venire. Ma che è anche il quarto in Sicilia (molto di più sono stati i viaggi in Italia) a con- ferma di quanto forte sia il legame con quello che i suoi nonni si lasciarono alle spalle ma non dimenticarono di tra- mandare una volta negli Usa, e quanto abbia inciso sulla f o r m a z i o n e p e r s o n a l e d i Scorsese quella cultura ita- loamericana assorbita nella Little Italy newyorkese. In una settimana decisa- mente fortunata per i cinefili italiani, a Roma per la Festa del cinema, è arrivato anche il "lucano" Francis Ford Cop- pola che ha ricevuto la chiave onoraria degli storici Studios di Cinecittà. Lì, dove sono nati innumerevoli capolavori della settima arte, ha assistito allo svelamento della targa di una strada a lui dedicata: viale Francis Ford Coppola. "Da ragazzo sognavo di stu- diare al Centro Sperimentale d i C i n e m a t o g r a f i a , a l l o r a Hollywood era a Roma, e ora il mio sogno si è avverato" ha d e t t o i l s e i v o l t e p r e m i o Oscar, autore di capolavori come Apocalypse Now o la saga de Il Padrino. Ha rac- c o n t a t o q u a n t o s i a s t a t o importante per la sua forma- z i o n e p o t e r s i i s p i r a r e a giganti del cinema che lo hanno preceduto come "il g r a n d e m a e s t r o R o b e r t o Rossellini e ancora prima di lui Francesca Bertini", diva del cinema muto dalla pre- potente presenza scenica. Anche in questo caso è estremamente interessante notare come le origini italoa- mericane abbiano fortemen- te influenzato questo mae- s t r o d e l c i n e m a ( m a s i potrebbe dire lo stesso per la figlia Sofia che a Venezia, per "Priscilla", ha ricordato il profondo legame con l'Italia: "Mi vergogno di non saper parlare l'italiano, ma sono Il cinema, i registi italoamericani e il legame viscerale con la cultura italiana giancarlo.fadin@protravelinc.com Direct: 818-783-0208 P.O.BOX 6528, ALTADENA, CA 91003

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