L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-17-2024

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GIOVEDÌ 17 OTTOBRE 2024 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | c e n d i o a v v e n u t o a S a n t a Monica a metà anni Sessanta in cui finì in cenere Quarto Potere di Orson Welles. A u t o r e v o l e s o s t e n i t o r e della conservazione dei film classici, nel 1990 ha fondato The Film Foundation che ha contribuito a restaurare oltre 1000 film e poi, nel 2007, ha ampliato questo lavoro attra- v e r s o i l W o r l d C i n e m a Project della Film Founda- tion, per restaurare e poi distribuire film da tutto il mondo. Questo impegno nei confronti dell'arte cinemato- grafica è evidente nel suo lavoro da regista e produtto- re in cui rende spesso omag- gio alla storia del cinema attraverso riferimenti e cita- zioni visive. Con una carriera monu- mentale che abbraccia sei decenni di film fondamenta- li, Scorsese ha cementato saldamente il suo status di leggenda e ha lasciato un segno indelebile sul cinema come lo abbiamo conosciuto, scardinando molte conven- zioni. Il suo impressionante corpus di opere si è confron- tato con la ricerca dell'Ame- rican Dream e temi quali l'i- dentità italo-americana, i concetti cattolici di colpa e redenzione, la fede, il machi- smo, il nichilismo, il crimine e il settarismo, spesso esplo- rando il ventre squallido di New York. Stabilendo alcune delle partnership cinemato- grafiche più dinamiche della storia di Hollywood con le sue numerose collaborazioni con attori prodigiosi come Robert De Niro e Leonardo DiCaprio, anche loro italoa- mericani, i personaggi di Scorsese sono uno studio di i n d i v i d u i c o m p l e s s i a l l e prese con conflitti interni ed esterni che riflettono i temi più ampi della narrazione sociale e culturale. Pochi tra i maggiori espo- nenti della New Hollywood, periodo a cui la retrospettiva torinese ha reso omaggio, continuano a stupire il pub- blico quanto lui a più di 60 anni dal suo esordio. Tra i più influenti di tutti i tempi, S c o r s e s e h a f o r t e m e n t e influenzato le basi artistiche ed estetiche della cinemato- grafia contemporanea, con- t r i b u e n d o a r i n n o v a r e i generi e lo star system e a raccontare con tecnica magi- strale, l'immaginario della società americana. "I film di Martin Scorsese – hanno detto Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, pre- sidente e direttore del Museo N a z i o n a l e d e l C i n e m a – h a n n o t r a c c i a t o u n s o l c o indelebile nella storia del cinema e nell'immaginario di tutti noi. Considerato uno tra i più importanti registi al m o n d o , c o n l a s u a a r t e è stato capace di fotografare epoche e stili, malesseri e incertezze di una società in continua trasformazione". La sua intensa due-giorni torinese segna la prima sto- rica visita del vincitore di ogni prestigioso riconosci- mento cinematografico al Museo Nazionale del Cine- ma, che nel 2013 ha realizza- to una mostra a lui dedicata che espone i costumi origi- nali di Gangs of New York nel percorso di visita perma- nente. Scorsese ha definito quel film "uno specchio ancora attuale degli Stati Uniti". Se durante le riprese "pensavo sempre a Fellini e al Satyri- c o n " , q u a n d o " h o g i r a t o Gangs of New York a Cine- città abbiamo scavato nelle memorie del passato, nella nascita del paese America e di questo esperimento di governo noto come Demo- crazia". Dal passato al pre- sente il passo è breve: "Non sapremo cosa può accadere nelle prossime settimane, può continuare come può finire l'esperimento della D e m o c r a z i a . . . D u r a n t e Gangs of New York quella era una fantascienza al con- trario, una previsione tragi- camente azzeccata". Intervenendo invece sul tema della violenza che spes- s o p e r m e a i s u o i l a v o r i , rispondendo alla domanda se si senta un cattivo maestro ha risposto: "La violenza fa parte di quello che siamo, faceva parte della mia storia, del mio crescere in strada. H o v i s t o g e n t e p r o v a r e a vivere vite decenti con tanta v i o l e n z a i n t o r n o e g e n t e decente fare cose molto brut- te. C'è attrazione nella vio- lenza, è brutta ma fa parte del nostro essere. Ma va vista perché quando si evita di guardarla, anche quella è violenza". Nella masterclass a Tori- no, con tanto di red carpet, selfie e autografi, ha parlato di un cinema in piena evolu- zione. A suo dire è nella sua " i n f a n z i a " e s p r e s s i v a , " è come il teatro agli inizi del- l'Ottocento": le evoluzioni sono imprevedibili. "Potreb- be andare in qualsiasi dire- zione, finire su un tablet o essere proiettato con un chip nelle nostre menti: immagi- n a t e L ' O r l a n d o Furioso o Amleto nella realtà virtuale". Allo stesso modo la sua carriera è lungi dal termina- re. "Non intendo assoluta- mente dire arrivederci al cinema. Devo fare ancora alcuni film - ha detto il regi- sta, 82 anni il 17 novembre – e spero che Dio mi dia la forza e i soldi per farli" con- fermando di lavorare a "un progetto a Roma" (l'anno scorso aveva annunciato un film sulla Vita di Gesù, dopo aver incontrato papa France- sco con cui il regista de L'ul- tima tentazione di Cristo ha u n r a p p o r t o p a r t i c o l a r e ) mentre è in lavorazione il docufilm in Sicilia: "Mi sono a p p a s s i o n a t o a g l i s c a v i archeologici per capire come f u n z i o n a v a n o i m o n d i d i tanti anni fa". A Torino è arrivato in una pausa di lavorazione e prima d i t o r n a r e n e l p a e s e d e l nonno: "Voglio capire le mie radici, è un viaggio senti- mentale, ma mi piace pensa- re che da questa mia espe- rienza verranno fuori altri film". Se quello su Sinatra per ora è rimandato, Scorse- se ha ricordato dove è nata la sua passione: "Ho scoperto il cinema quando ero molto piccolo. Ho sempre avuto l'a- sma, non potevo fare sport e quindi i miei mi portavano sempre in sala a vedere qual- cosa. Ho avuto la grande for- tuna di crescere nel momen- to in cui il cinema veniva reinventato, grazie a nuove attrezzature non servivano più i grandi Studios". Un'at- trazione espressiva che però ha avuto una dimensione più intima, di appartenenza cul- turale: "Non solo il Neoreali- smo di De Sica e Rossellini, che ho scoperto in tv quando ero bambino e mi affascina- va perché gli attori parlava- no l 'ital iano come l a mia famiglia, ma anche i film di Fellini, Antonioni, Belloc- chio, Bertolucci, Pasolini, Rosi, usciti tutti insieme nei p r i m i a n n i S e s s a n t a . U n altro cinema era possibile: ho capito che volevo dire qualcosa con il cinema anco- ra prima di capire che cosa davvero volessi dire". NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Scorsese, che compirà 82 anni il 17 Novembre, ha detto: "Non intendo assolutamen- te dire arrivederci al cinema. Devo fare ancora alcuni film e spero che Dio mi dia la forza e i soldi per farli" CONTINUA DA PAGINA 5 Da sinistra: Dante Ferretti, Martin Scorsese e William Defoe dopo la premiazione al Museo del Cinema di Torino. Photo © Berti Giuliano

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