L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-17-2024

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GIOVEDÌ 17 OTTOBRE 2024 www.italoamericano.org 41 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Nel Sulcis-Iglesiente tra montagne e mare alla ricerca delle origini della millenaria storia sarda U n' allettante esperienza fuori dalla stagione calda è indubbiamente un itine- rario nel Sulcis-Iglesiente, nella parte sudoccidentale della Sardegna. L' autunno con tempe- rature miti e poche piogge è la stagione ideale per scoprire i tesori racchiusi in questa zona sospesa tra montagne e mare. Se non si viaggia con un mezzo proprio, traghettato dal continente, si può noleggiare facilmente un'auto all'aeroporto di Cagliari e partire verso sud, approfittando dei panorami di rocce rosse e macchia mediterra- nea che regala la bella e tortuosa statale 293. Arrivati a Nuxis, uno dei primi paesi della zona, si può deviare verso la chiesetta bizanti- na di S. Elia, persa in mezzo alla vegetazione: anche se piuttosto rimaneggiata rispetto alla struttu- ra originaria, è suggestiva per la sua posizione isolata e la piccola pianta a croce greca. Sempre a Nuxis, a breve distanza c'è Sa Marchesa. E' un sito Geo Speleo Archeologico dove la storia geo- logica della Terra incontra la sto- ria dell'uomo. Il grande apparato museale spazia attraverso la geo- logia, la paleontologia, l'archeolo- gia e la speleologia, in un viag- gio lungo la storia della terra con particolare riguardo al territorio sardo. Visite guidate sono previ- ste per le aree espositive e per la Grotta archeologica di Acquacadda. Si prosegue e poco oltre si gira verso Villaperuccio e la necropoli di Montessu. Tra grandi cespugli e alberi di olivo, si contano numerose "case delle fate", le Domus de Janas, che, secondo la leggenda, erano case scavate nella rocci abitate da piccole fate. Si tratta di tombe pre-nuragiche scavate più di cinquemila anni fa. Solo con le popolazioni nuragi- che le tombe vennero adibite ad abitazioni nel 2000 a. C., ben prima di etruschi e romani. Si riprende la strada in direzio- ne di Santadi e di Giba, terra del Carignano del Sulcis, vino doc, rosso intenso e profumato. Il viti- gno è tra i pochi che crescono su suoli sabbiosi. Tante le cantine in cui fermarsi per una degustazio- ne, prima di riprendere la statale 293. Santadi e Mesa sono senza dubbio le più rinomate e perciò vivamente consigliate. Spettacolare, anche nei mesi meno caldi, è il promontorio di Porto Pino. Dopo Sant'Anna Arresi si estende un arco di sab- bie candide che giunge fino ai primi rilievi di Capo Teulada, 4 km di dune da sogno. Si incontra Romani e poi di Pisa. La miniera fu concessa nel 1851 per lo sfrut- tamento della galena alla Società Anonima dell'Unione Miniere Sulcis e Sarrabus. Nel 1900 la concessione mineraria fu estesa allo zinco e ai minerali di rame. Nel 1930 lo sfruttamento conti- nuò fino ai primi anni '60 e cessò nel 1979. Nella miniera di Rosas nel 1908 per la prima volta nel mondo fu scoperta dal prof. Domenico Lovisato la rosasite, un carbonato di zinco e rame. Oggi Rosas è un grande museo a cielo aperto in cui gli edifici, gli impianti e le attrezzature si armo- nizzano con l'ambiente circostan- te. Le antiche case dei minatori, patrimonio Unesco, costituiscono un albergo diffuso in un ambiente ricco di storia e tradizione. Chiesetta bizantina di Sant'Elia a Nuxis (© Imagoinsulae | Dreamstime.com). Sotto, Nuraghe di Sant'Anna Irresi (© Imagoinsulae | Dreamstime.com) poi il borgo di Tratalias, paese abbandonato e ricostruito su un'altura negli anni '50, perché l'acqua di una diga artificiale sul rio Palmas aveva messo a rischio le fondamenta delle case più anti- che. Queste oggi fanno parte di un borgo "fantasma" e sono state parzialmente recuperate per ospi- tare attività artigianali e spazi espositivi. Imponente è la catte- drale di S. Maria di Monserrato, splendido gioiello d'arte romani- ca, con caratteristiche architetto- niche uniche nel panorama isola- no. Due iscrizioni all'interno segnano inizio e fine, 1213 e 1282, dei lavori di costruzione della cattedrale. Circa 20 km di strada e si raggiungono le grotte Is Zuddas che costituiscono uno splendido scenario sotterraneo creato dall'incessante azione dell'acqua. Il Monte Meana nel quale si sviluppa la cavità è cosmposto da rocce dolomitiche antichissime. La grotta compren- de diverse sale, ognuna delle quali si differenzia per la partico- larità delle concrezioni. La tem- peratura costante è di 16 gradi e l'umidità vicina al 100%. Lungo il percorso turistico di circa 500m si ammirano stupende e talvolta imponenti concrezioni: stalattiti, stalagmiti, colate e cannule fino alle rare eccentriche di aragonite cioè formazioni filiformi che, svi- luppandosi in ogni direzione senza essere influenzate dalla gravità, assumono spesso forme bizzarre. Dalle viscere della terra alla riva del mare. Un breve tratto separa dalla spiaggia di Porto Botte, un'ottima location per gli amanti degli sport acquatici come surf, windsurf, wing e soprattutto kitesurf. A Porto Botte, nel comu- ne di Giba, i venti soffiano quasi tutto l'anno, permettendo di prati- care vari sport e di trascorrere vacanze indimenticabili all'inse- gna del divertimento. Inoltre per gli amanti della natura è facile imbattersi nei meravigliosi feni- cotteri rosa che popolano le palu- di circostanti. Tornando nell'interno, l'Ecomuseo Minerario Rosas a Narcao racchiude la miniera di Rosas, la seconda più antica con- cessione mineraria della Sardegna. Nell'antichità tutta l'a- rea è stata interessata dallo sfrut- tamento minerario da parte dei FABRIZIO DEL BIMBO

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