L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-31-2024

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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 31 OTTOBRE 2024 I l ticchettio dei tasti d e l l a m a c c h i n a d a scrivere, incessante come il pensiero che passando veloce nella mente e negli occhi del croni- sta traduceva in lettere gli avvenimenti cui aveva assi- stito qualche ora prima, era il sottofondo che regnava indi- scusso nelle redazioni dei giornali fino all'avvento dei c o m p u t e r e d e l l e t a s t i e r e molto più silenziose delle macchine da scrivere. La passione e l'impegno tuttavia sono rimasti gli stessi e i cel- lulari, i tablet o i computer portatili hanno sostituito la famosa "lettera 22" della Oli- vetti, compagna un tempo inseparabile di chi giornali- sta era o aspirava a diventar- l o . A n c h e i l r u m o r e d e l l e rotative, l'odore del quotidia- no fresco di stampa e l'emo- zione di veder e pr onta l a prima copia del giornale, sfo- gliarla e riguardare qualche titolo, era un'emozione e che, a n c h e s e i n f o r m a u n p o ' diversa, è vissuta ancora oggi d a c h i è g i o r n a l i s t a d e l l a carta stampata. F a c c i o q u a l c h e p a s s o indietro e mi trovo nel 1800 e scopro che a Palermo si p u b b l i c a v a n o c i r c a m i l l e giornali. Certo, alcuni dura- vano soltanto un giorno ma altri non erano così rapidi a chiudere la redazione. Tra q u e s t i n o n p o s s i a m o n o n ricordare il Giornale di Sici- lia che si trova ogni giorno nelle edicole tuttora e il gior- nale L'ora che ha avuto lunga vita ma che, purtroppo, da diversi anni non si stampa più - Ci hanno così racconta- to la vita della città, la sua evoluzione, il suo modo di essere cittadini, i delitti, le imprese, gli eventi sportivi insomma, in una parola, la storia. Quella vera, senza fil- tri, perché cronaca vissuta in tempo reale. Per tutto que- sto, per averci raccontato di Garibaldi e delle sue impre- se, di quelli che allora pote- vano considerarsi "inviati speciali", della cronaca rosa e della rivolta delle donne che volevano il divorzio -antesi- g n a n e d e l l e f e m m i n i s t e - , della vita di Donna Franca Florio e della sua famiglia. In breve tutto quanto, rileggen- do, ci fa tornare indietro nel tempo ma senza nostalgia. Per questa grande oppor- tunità si devono ringraziare la casa editrice Ex Libris e G e s u a l d o A d e l f i o e C a r l o Guidotti, autori di quattro meravigliosi volumi di prege- volissima fattura – tra l'al- tro- che narrano de "I gior- nali di Palermo nell'Ottocen- t o " , q u e s t o è i l t i t o l o d e i quattro volumi del libro in cui, oltre alla parte storica curata da Carlo Guidotti, si affianca la riproduzione foto- grafica di molte testate di proprietà di Gesualdo Adel- fio, accompagnate da schede che ne ripercorrono la storia e ne danno indicazioni di identificazione che si riscon- trano tra le loro pagine. E' importante e intrigante sco- prire alcuni nomi di testate che oggi non userebbe nes- sun direttore di giornale: Il Pipistrello, Francesco Crispi (giornale politico-artistico), Fra Ciro (diretto da Luigi N a t o l i , a u t o r e d e I B e a t i Paoli, per citare il suo forse più famoso romanzo); Primo Maggio che uscì in numero unico e che nella parte sini- stra della testata portava "Proletari di tutto il mondo unitevi!". Chiara ispirazione a Karl Marx); Chic che nel sottotilolo porta la frase:"Si p u b b l i c a a c o m o d i t à d e i r e d a t t o r i " ; I l C a v a f a n g o , organo della antimassoneria palermitana; Teatro Massi- mo, uscito in numero unico che conteneva la storia di Giuseppe Verdi a firma di P a o l o M u l è , f r a t e l l o d e l musicista autore del famoso "Largo" - ancora oggi molto in uso durante le celebrazio- ni dei matrimoni soprattutto r e l i g i o s i - e c h e f u a n c h e redattore e poi direttore del giornale L'Ora fino al 1921. Che dire di Papiol di cui la c a s a e d i t r i c e d i H . G u g - genheim di Zurigo, stampò e mise in commercio cartoline a scopo pubblicitario. Ma non solo di Papiol la Gug- genheim ne pubblicò, lo fece di diverse testate palermita- ne tra cui L'Ora. E r a i n u s o , d a p a r t e d i quest'ultimo giornale, omag- giare i lettori con degli inserti che arricchivano il quotidia- no. Questa pratica fu fatta propria, in seguito, anche da parecchi altri quotidiani per incrementarne le vendite. E' importante ricordare che in tutto l'arco dell'Otto- cento, i titoli delle testate erano delle vere opere d'arte di grafica; quella del giornale L'Ora, per esempio, fu dise- gnata dal Basile, autore di importantissime costruzioni architettoniche e artistiche della città di Palermo e non solo. Basta ricordare il Tea- tro Massimo, iniziato dal padre Giovanni e terminato dal figlio Ernesto, massimo esponente dello stile Liberty. Ma i giornali raccontarono pure fatti di cronaca nera come ad esempio la scom- parsa di Emanuele Notarbar- tolo che fu sindaco di Paler- mo. Pose la prima pietra del Teatro Massimo, diede l'av- vio al prolungamento della via Libertà, principale e lun- ghissima strada che attraver- saa tutta la città de capoluo- go, fece costruire l'ennesimo cimitero – quello dei Rotoli - e creò la cassa per gli infortu- ni sul lavoro. Ma i suoi con- trolli sui conti bancari e il contrasto alle politiche clien- telari lo resero "scomodo" tanto che fu sequestrato e per la sua liberazione dovette pagare un ingente riscatto. Ma non bastò: sul treno, in viaggio tra Termini Imerese e Trabia, l' 1 febbraio 1893 fu ucciso con ventisette pugna- late. La mafia aveva la sua prima vittima! Come già detto, i volumi del libro sono quattro e nel- l ' u l t i m o c h e r a c c o g l i e l e testate dal 1890 al 1900, si trova una vasta produzione di giornali satirici e alcuni, per non essere sottoposti alla censura, cambiavano spesso titolo. I vignettisti che colla- boravano a queste pubblica- zioni, per non subire ritorsio- ni o vendette, cambiavano speso nome, anzi sopranno- me. Giuseppe Rosselli, ad esempio, usò lo pseudonimo Cimabuco, CIM, ROS e pub- blicò su Papiol, Giornale di Sicilia, L'Ora e Piff!Paff! che t a n t o s u c c e s s o e b b e t r a i giornali satirici. Lo pseudo- n i m o S c o p a f u u s a t o d a l decano dei "pupazzettisti" p a l e r m i t a n i c h e p u b b l i c ò anche su libri, cartoline ed altro e il suo vero nome era U m b e r t o L a T o r r e e d e r a g e n e r o d i M a r i o R u t e l l i , importante scultore e autore, tra l'altro, della quadriga posta in cima al Teatro Poli- teama di Palermo. I q u a t t r o v o l u m i s o n o dunque una piccola enciclo- pedia della storia del capo- luogo siciliano e ci dà uno spaccato della società di tutto un secolo che, tra l'altro, vide l'unificazione dell'Italia, la legge sulla stampa del 1848. Insomma è davvero un vade- mecum per la conoscenza della grande ma soprattutto della piccola storia, di quella cioé della gente comune ma con qualche excursus su per- s o n a g g i e a v v e n i m e n t i importanti, quella storia che è reale, che non si scrive né si studia sui libri di scuola e che non ha subito e non subisce manipolazioni perché rac- c o n t a t a " s u l m o m e n t o " , senza filtri e senza censure. La storia della città di Palermo nell' Ottocento, attraverso la stampa L'Ora era uno dei molti quotidiani pubblicati a Palermo nel 19mo secolo (Photo courtesy of Teresa Di Fresco) LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA

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