L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-31-2024

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15 GIOVEDÌ 31 OTTOBRE 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | A vete mai pensato a c o m e a l c u n e persone trovino u n p o s t o n e l l e n o s t r e v i t e e diventino parte delle nostre routine e dei nostri ritmi, anche se non le abbiamo mai incontrate? Le loro parole sembrano voci familiari che ci accompagnano per tutta la giornata. Per molti lettori, come me, Maria Gloria è stata una di quelle voci: settimana dopo settimana, le sue parole erano lì, come una compagna fidata. Quando leggevo i suoi racconti, non potevo fare a meno di provare un profondo legame con lei, un legame che risale alla generazione dei miei nonni, che amo ancora e di cui sento profondamente la mancanza, e i suoi racconti hanno spesso suscitato in me lo stesso calore e lo stesso senso di meraviglia che pro- vavo quando mi sedevo, con gli occhi sgranati, ad ascoltar- li parlare della loro giovinezza e delle loro esperienze. T h e I t a l i a n C o n n e c - tion, la rubrica di Maria Glo- ria, è una presenza fissa sul nostro giornale da 47 anni, ma ora, dopo così tante edi- zioni e così tanti cambiamen- ti, sia per L'Italo Americano che per il mondo, ha deciso che è tempo di andare in pen- sione. Per la nostra redazio- ne, è un momento agrodolce. Siamo contenti che possa godersi il tempo per riposare e rilassarsi, ma sappiamo che la sua presenza mancherà sulle nostre pagine. Allo stes- so tempo, siamo certi che rimarrà una delle nostre let- trici più fedeli e continuerà a inviarci idee e suggerimenti, o almeno così speriamo. Il viaggio di Maria Gloria con L'Italo Americano è iniziato ancora prima che io nascessi, cominciando nel 1977 e continuando per quasi mezzo secolo. Quando ho ini- ziato a lavorare al giornale nel 2016, la sua rubrica è rapida- mente diventata parte della m i a r o u t i n e s e t t i m a n a l e . Come italiana con molti amici americani, pensavo di avere una solida conoscenza sia della cultura italiana che di quella statunitense; eppure, la rubrica di Maria Gloria è stata fondamentale per aiu- tarmi a comprendere vera- mente la storia e le esperienze uniche degli italoamericani, q u a l c o s a c h e p r i m a n o n avevo pienamente apprezza- to. La sua scrittura ha offerto una nuova lente attraverso cui leggere la diaspora e mi ha rivelato cosa legava questa comunità attraverso le gene- razioni; le sue parole hanno dato vita alle loro esperienze e mi hanno fatto connettere per la prima volta a un patri- monio condiviso. Per chi ama la storia come me, le sue intuizioni sono state inestimabili perché mi hanno permesso di vedere l'e- sperienza italoamericana non come qualcosa di distante ma c o m e q u a l c o s a d i v i c i n o , profondo e risonante. Quan- do ci siamo sedute con lei per discutere delle sue esperienze e dell'eredità che lascia dietro di sé, è stato un piacere, non solo per le cose che ci ha rac- contato ma anche per la chia- ra consapevolezza che è una parte preziosa della storia del nostro giornale, è la nostra "memoria vivente". Riflettendo sui primi anni, Maria Gloria ricorda come "i giornali italiani in tutti gli Stati Uniti, sia religiosi che privati, furono per lo più fon- dati nella prima parte del XX s e c o l o e s e r v i r o n o c o m e mezzo cruciale per gli immi- grati italiani". Questi docu- menti, ha spiegato, erano un'ancora di salvezza per gli italiani che cercavano di com- prendere il loro nuovo Paese pur rimanendo in contatto con la loro patria. Per Maria Gloria, L'Italo Americano rappresentava una "piattafor- ma essenziale per le discus- sioni sull'immigrazione", in particolare per gli italiani che trovavano la loro identità in una terra straniera e contri- buivano alla società america- na. È interessante notare che ha confermato che questi documenti erano originaria- mente scritti solo in italiano e c h e i n s e g u i t o s o n o s t a t e aggiunte sezioni in inglese, un riflesso delle esigenze e dell'identità in evoluzione dei lettori italoamericani. Nel corso degli anni, ha visto molti cambiamenti all'interno della comunità italoamerica- na e nella pubblicazione stes- s a . N o t a c o n a f f e t t o c h e "molti giornali italiani fondati sulla costa orientale, come a Boston, nel New Jersey e a New York, nei primi anni del 1900, sono ancora in circola- zione, pubblicati dai parenti dei fondatori". Il suo giorna- le, L'Italo Americano, pubbli- cato per la prima volta nel 1908 dai padri Scalabrini, aveva lo scopo di aiutare i primi arrivati ad ambientarsi nelle loro nuove vite. "Nel 2002, Robert Barbera è diventato editore", ricorda, segnando un altro cambia- mento mentre il giornale con- tinuava a crescere e ad adat- tarsi. Uno dei suoi ricordi più cari riguarda il suo legame con la National Italian- A m e r i c a n F o u n d a t i o n (NIAF). Ricorda con orgo- glio come la visione di Jeno Paolucci per la fondazione "decollò", riunendo gli italoa- mericani in un modo che era sia unificante che stimolante. Nel 1978, la cena della NIAF tenutasi al Washington DC Hilton attirò quasi 2.000 ospiti, tra cui il presidente Jimmy Carter. Amava parte- cipare a questi eventi, anche se non era sempre possibile farlo; quando succedeva, suo marito e sua suocera parteci- pavano al suo posto mentre lei restava a casa ad adempie- re alle sue responsabilità di insegnante di scuola elemen- tare. Ma anche da lontano, sentiva la potenza di quel momento. "Per me, è stata una gioia incontrare italoa- mericani in tutti gli Stati Uniti tramite gruppi e convention", riflette. Questa gioia, nota, l'ha sempre mantenuta con i piedi per terra e motivata, anche quando non poteva partecipare a tutti gli eventi di persona. Per Maria Gloria, questi incontri e momenti di unità comunitaria sono stati la linfa vitale di un'esperienza condi- visa. "Sia negli Stati Uniti che in Canada, c'erano gruppi di persone con legami italiani, alcuni dei quali si riunivano per il bene comune", afferma. È stato attraverso questi lega- mi che ha assistito alla resi- lienza e alla vitalità della cul- tura italoamericana e alla sua capacità di adattarsi, crescere e mantenere la sua rilevanza attraverso le generazioni. Dopo così tanti anni di crona- ca della vita italoamericana, le parole di Maria Gloria hanno ancora la stessa autenticità e lo stesso calore che l'hanno resa cara ai lettori. La sua dedizione alle nostre pagine rispecchia il suo impegno nel condividere le storie, le sfide e i trionfi di una comunità che ama. Mentre si allontana dal suo ruolo, se ne va con un semplice consiglio: "Muoviti di più quando sei giovane, perché hai più energia!" È un promemoria per continuare a impegnarci con il mondo, con ciò che ci interessa, ciò che ci fa battere più forte il cuore. Mentre diciamo "arrive- derci" alla sua rubrica, ci viene ricordato come la voce di una persona possa plasma- re il modo in cui una comu- nità vede se stessa, ed è per questo che possiamo dire che il lavoro di Maria Gloria con L'Italo Americano non ha solo raccontato la storia italo- americana, ma vi ha anche contribuito un po'. Il suo pen- sionamento segna la fine di un'era per noi, ma la sua ere- dità rimarrà radicata nelle storie che ha condiviso e nella comunità che ha creato. L e a u g u r i a m o t u t t o i l meglio mentre entra in que- sto nuovo capitolo della sua vita, sapendo che ha lasciato un segno indelebile sia sul nostro giornale che sui lettori c h e h a n n o s e g u i t o l e s u e parole per decenni. Grazie Maria Gloria! G r a z i e a M a r i a G l o r i a , l a memoria vivente de L'Italo Americano SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI

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