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a imitarla nel suo importan- tissimo e costante lavoro al servizio della comunità, nel suo essere testimonianza e lascito alle generazioni suc- cessive. Quando l'immigrato cam- pano Simon (Sabato) Rodia tra il 1921 e il 1954 realizzò le svettanti Watts Towers con materiale di scarto e recupero probabilmente non immagi- nava che sarebbero diventare un punto di riferimento nel paesaggio losangelino. Tanto- meno uno dei più instagram- mabili. Il restauratore del Los Angeles County Museum of Art che le sta riportando al n e c e s s a r i o s p l e n d o r e è Ermanno Carbonara, italiano come l'autore. E' curioso il passaggio di consegne fra quelli che un tempo si sareb- bero reciprocamente chiamati "Paesani", sentendo di condi- videre tanto fra loro per il solo fatto di arrivare dall'Italia, al punto da riconoscersi in un'u- n i c a d e f i n i z i o n e ( p a e s a n i ovvero componenti della stes- sa comunità) pur non capen- dosi (per via dei dialetti diver- sissimi che parlavano) e pur arrivando da zone lontanissi- me fra loro (oggettivamente un siciliano aveva ben poco in comune con un veneto). Quel senso di appartenenza però era e resta fondamentale: ci racconta che siamo tutti dalla stessa parte nel racconto di noi stessi. Lettera dell'editore NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 31 OTTOBRE 2024 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | È un invito rivolto a tutti voi. Scrivete- ci, raccontateci, rendeteci parteci- p i d e l l a v o s t r a vita e del vostro contributo alla comunità italoamericana. Comincia anche da questo, che può sembrare una piccola cosa e che invece è una prezio- sa forma di protagonismo e collaborazione, la costruzione collettiva dell'identità sociale a cui tutti dobbiamo sentirci chiamati. L'Italo-America- no è stato fondato proprio con questo obiettivo agli inizi del Novecento: dare voce e dunque visibilità, riconoscibi- lità, protagonismo ma anche autorevolezza e valore a un gruppo di immigrati che cer- cava faticosamente il suo spa- zio in quella grande terra di opportunità che però spesso schiacciava, umiliava e fagoci- tava soprattutto i nuovi arri- vati. Oggi le cose sono molto cambiate e la stessa celebra- zione del contributo italoame- ricano che poche settimane fa il presidente degli Stati Uniti in persona ha fatto in occasio- ne del Mese del Patrimonio Italiano, è una dimostrazione di quanta considerazione ci sia per il contributo apportato da chi ha radici nel Belpaese. Ma questo non significa che non occorra il nostro-vostro "mattoncino". Dare visibilità alla propria associazione, alle attività di Casa Italiana, alle feste patro- nali che celebriamo insieme, alle domeniche passate con il nostro gruppo di amici e fami- liari che vantano orgogliosa- m e n t e a p p a r t e n e n z e a l l a Liguria piuttosto che alla Sici- lia, alle iniziative in cui espri- miamo il nostro essere un tas- s e l l o d i q u e s t o v a r i e g a t o mondo italoamericano, piut- tosto che alle rassegne e agli eventi promossi dalla rete consolare d'Italia, è assoluta- mente fondamentale per tene- re vive queste fondamenta. Un albero fiorisce se ha radici forti, ramificate e profonde. Possiamo trasmettere la nostra eredità culturale, lin- guistica, sociale, familiare se la coltiviamo ogni giorno con una ricetta tramandata dalla bisnonna o apparecchiando il pasto della domenica, visitan- do la Toscana, il Piemonte o la Calabria durante le ferie o conoscendo un pezzo della nostra storia artistica attra- verso libri e documentari o ascoltando nella lingua dei nostri genitori la serie televisi- va preferita sui canali italiani. E' fondamentale esercitare, partecipare, vivere la nostra d e c l i n a z i o n e t r i c o l o r e . E ovviamente comunicarla. Come ha fatto per noi, con incredibile passione ed ele- gante perseveranza, Maria Gloria. La nostra "colonna" portante, per 45 anni ha rac- contato con la sua rubrica non solo le tante "Italian Connec- tions" che uniscono le due sponde dell'oceano ma tutto il suo amore e impegno per pre- servare il patrimonio di cono- s c e n z e , c u l t u r a , s o c i e t à e socialità che ha ereditato pro- prio da chi aveva lasciato l'Ita- lia per emigrare in Usa, ma soprattutto che ha vissuto in prima persona scegliendo sempre di non perdere il suo essere autenticamente "italo" accanto all'essere intensa- mente "americana". Annunciandoci il suo meri- tatissimo pensionamento, e s p r i m i a m o i l n o s t r o p i ù profondo e sincero "Grazie Maria!" per tutti i contributi che hanno arricchito settima- na dopo settimana l'offerta del nostro giornale con spunti di riflessione e approfondimen- to, di critica sociale e difesa dei valori, di analisi dei cam- biamenti delle nostre comu- nità italoamericane e di testi- monianza di un'epoca in cui gli immigrati italiani fecero materialmente la storia del loro secondo Paese. Lo ha fatto celebrando tanto il lasci- to pop di grandi personaggi come Frank Sinatra, molto legato alla sua comunità ita- loamericana, tanto il contri- buto silenzioso ed eroico delle migliaia di sconosciuti Paesa- ni che, "come gli astronauti nello Spazio – ha scritto spes- so - ebbero il coraggio di fare un viaggio forse più avventu- roso attraversando l'Atlanti- co, lasciandosi per sempre alle spalle la famiglia, la pro- p r i a t e r r a e l a l i n g u a p e r affrontare l'ignoto". Non meno importante è stata la sua intuizione, una volta svelata la "Storia segre- ta" consumata ai danni degli " i t a l i a n i - e n e m y a l i e n s " durante la II guerra mondia- le, di trasformala in una gran- de opera di divulgazione col- l e t t i v a p e r f o r m a r e u n a coscienza consapevole e una corretta memoria storica non solo tra gli italoamericani ma anche tra gli americani. C'è un'altra testimonianza che va citata in questo invito Grazie Maria Gloria! Ma ora tutti scriviamo il nostro essere italoamericani giancarlo.fadin@protravelinc.com Direct: 818-783-0208 Maria Gloria Rando