L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-28-2024

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29 GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE 2024 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | I n un'epoca dominata dal GPS e dalla navi- gazione digitale, è dif- ficile immaginare un mondo in cui i viaggi a lunga distanza fossero pos- sibili senza mappe moderne. Eppure, i Romani, maestri di ingegneria e logistica, riu- scirono a costruire e mante- nere un impero tentacolare c h e a b b r a c c i a v a E u r o p a , Nord Africa e parti dell'Asia, il tutto senza la comodità di mappe in scala e geografica- mente accurate. Invece, si affidarono a soluzioni inno- v a t i v e c h e c o m b i n a v a n o strumenti pratici, guide t e s t u a l i e c o n o s c e n z a umana. Invece di affidarsi a mappe c h e r a p p r e s e n t a v a n o l e distanze geografiche con pre- cisione, i Romani utilizzavano guide testuali chiamate iti- n e r a r i a , d o c u m e n t i c h e elencavano città, paesi, punti d i r i f e r i m e n t o e d i s t a n z e lungo percorsi specifici e fun- zionavano come strumenti di viaggio pratici piuttosto che come rappresentazioni geo- grafiche astratte. Gli itinera- ria fornivano istruzioni passo dopo passo, consentendo ai viaggiatori di pianificare i loro viaggi in modo efficiente. Uno degli esempi più famosi è l'Itinerarium Antonini, u n d o c u m e n t o c o m p l e t o compilato nel III secolo d.C.: elencava oltre 200 strade principali e 225 punti di sosta c h i a v e i n t u t t o l ' i m p e r o . L'Itinerarium Antonini con- sentiva alle persone di piani- ficare i viaggi selezionando percorsi e fermate specifiche pertinenti alle loro destina- zioni. Quest'approccio era sorprendentemente simile al modo in cui le persone navi- gano oggi, suddividendo i percorsi in segmenti gestibili in base a posizioni chiave o incroci. Mentre gli itinerari testuali erano lo strumento di naviga- zione principale, i Romani crearono mappe visive sche- matiche, la più famosa delle q u a l i è l a T a b u l a Peutingeriana, una copia medievale di un'opera roma- na originale che raffigurava la vasta rete stradale dell'impe- ro. A differenza delle mappe m o d e r n e , l a T a b u l a Peutingeriana non mirava all'accuratezza geografica; al contrario, dava priorità alla connettività, enfatizzando le strade, le città e le distanze tra le posizioni. La Tabula si e s t e n d e v a d a l l a G r a n Bretagna all'India e mostrava l'ossessione romana per le infrastrutture e l'organizza- z i o n e : g r a n d i c i t t à c o m e Roma e Costantinopoli erano in primo piano, così come punti di riferimento chiave come il fiume Nilo. Lo stile schematico, che distorceva la geografia a favore della prati- cità, ha una sorprendente somiglianza con le moderne mappe della metropolita- na. Un altro strumento indi- spensabile per i viaggiatori romani era il miliarium, un indicatore di pietra posto a intervalli regolari lungo le strade. I miliari fungevano da primi aiuti all'orientamento, fornendo informazioni fonda- mentali come la distanza dalla città o dal paese più vicino, il nome o la designazione della strada e talvolta persino l'im- p e r a t o r e o i l f u n z i o n a r i o responsabile della sua costru- zione o riparazione. Questi indicatori venivano posiziona- ti ogni miglio romano, all'in- c i r c a e q u i v a l e n t e a 1 . 4 8 0 metri (0,9 miglia) e spesso includevano iscrizioni che descrivevano in dettaglio la c o s t r u z i o n e d e l l a s t r a d a . L'imperatore Augusto, ad esempio, usava i miliari non solo come strumenti pratici, ma come propaganda, sottoli- neando il suo ruolo di costrut- tore e unificatore dell'impero. A l t e m p o d e l l ' i m p e r a t o r e Costantino, i miliari collega- v a n o R o m a a o g n i a n g o l o dell'impero, rafforzando sim- bolicamente l'idea che "tutte le strade portano a Roma". Per i viaggiatori, i miliari fun- gevano da punti di riferimen- t o a f f i d a b i l i , a i u t a n d o l i a monitorare i loro progressi e ad adattare i loro percorsi secondo necessità. Il concetto di marcatura delle distanze lungo le strade si è dimostrato così efficace che rimane parte integrante dei moderni siste- mi di localizzazione. Per facilitare ulteriormente i viaggi e le comunicazioni, i Romani istituirono il cursus publicus, una rete postale e d i t r a s p o r t o g e s t i t a d a l l o Stato. Creata dall'imperatore Augusto, consentiva a funzio- nari, corrieri e viaggiatori di coprire lunghe distanze in modo efficiente. Si basava su una rete di stazioni di staffet- ta, le mutationes, dove i cor- rieri potevano scambiare i cavalli stanchi con quelli fre- schi, e mansiones, stazioni più grandi che fornivano cibo, riposo e riparo. Queste stazio- n i e r a n o s t r a t e g i c a m e n t e posizionate lungo le strade principali, in genere distanti tra 15 e 20 miglia, garantendo ai viaggiatori di trovare sup- porto a intervalli regolari. Per i viaggiatori ufficiali, il cursus publicus offriva un mezzo di trasporto rapido e affidabile, con corrieri che trasportavano messaggi dall'imperatore a velocità notevoli, fino a 50 miglia al giorno. Anche i viag- g i a t o r i c o m u n i p o t e v a n o beneficiare di queste struttu- re, sebbene spesso dovessero pagare per i servizi. Sebbene le infrastrutture romane e le guide scritte fos- sero molto avanzate, spesso venivano integrate da cono- scenze locali e tradizioni orali. I viaggiatori cercavano spesso indicazioni da gente del posto che conosceva il ter- ritorio, le condizioni meteo- rologiche e i potenziali peri- coli, un aspetto comune del v i a g g i o c h e e v i d e n z i a l a dipendenza dall'esperienza umana in un'epoca antece- dente alle mappe standardiz- zate. Gli abitanti locali posse- devano una conoscenza ine- s t i m a b i l e c h e n o n p o t e v a sempre essere catturata negli itinerari scritti, rendendoli alleati essenziali per coloro che navigavano in regioni sconosciute. Nonostante le innovazioni, viaggiare nell'antica Roma non era privo di sfide. Le strade, sebbene magistral- mente costruite, erano sog- gette a usura, soprattutto con condizioni meteorologiche avverse. Il banditismo era una minaccia costante, in particolare nelle aree remote d o v e l e f o r z e d e l l ' o r d i n e e r a n o s c a r s e . I v i a g g i v i a m a r e , s e b b e n e p i ù v e l o c i delle rotte terrestri, presenta- vano i loro rischi, tra cui tem- peste, pirateria e naufragi. L'assenza di mappe precise richiedeva inoltre ai viaggia- tori di pianificare tutto meti- colosamente, assicurandosi di portare con sé cibo, acqua e altre provviste a sufficienza per il viaggio. Tuttavia, è innegabile che l'approccio romano al viaggio fosse sia pratico che altamen- te innovativo: molte mansio- nes lungo le strade erano dotate di servizi come bagni, negozi e persino intratteni- mento, il che le rendeva i primi esempi di aree di sosta. E la durevolezza delle strade romane, alcune delle quali rimangono visibili e utilizza- bili oggi, è un altro segno del- l'abilità ingegneristica dei nostri antenati. I viaggiatori più ricchi spesso assumevano guide, note come commen- t a r i e n s e s , specializzate nella navigazione di percorsi specifici: queste guide combi- navano la conoscenza locale con itinerari ufficiali, garan- tendo viaggi fluidi ed effi- cienti. Inoltre, alcune stazioni di posta rilasciavano gettoni o ricevute ai viaggiatori uffi- ciali, consentendo loro di accedere a servizi lungo il p e r c o r s o , p r o p r i o c o m e i nostri moderni abbonamenti di viaggio. L'eredità dei sistemi di viaggio romani è evidente in molti aspetti delle infrastrut- ture moderne: la loro enfasi sulla connettività e sulla pra- ticità influenzò i cartografi medievali e rinascimentali, che adattarono gli itinerari dentro mappe più dettagliate, mentre lo stile schematico della Tabula Peutingeriana può essere considerato un precursore delle mappe dei trasporti contemporanei, in cui chiarezza e fruibilità spes- so superano l'accuratezza geografica. Le pietre miliari, con i loro chiari indicatori di distanza e direzione, hanno gettato le basi per la moderna segnaletica stradale. Persino il concetto di stazioni di ritra- smissione per i servizi postali si è evoluto nelle moderne reti di posta e logistica. La capacità dei Romani di attraversare e amministrare u n v a s t o i m p e r o s e n z a mappe moderne è un segno della loro ingegnosità e adat- tabilità: attraverso l'uso di iti- nerari, mappe schematiche, pietre miliari, il cursus publi- cus e la conoscenza locale, hanno creato una rete coesa c h e h a c o l l e g a t o d i v e r s e regioni e culture e ha consen- tito commercio, comunica- zione e governo. Oggi, l'ere- dità dei sistemi di viaggio romani continua a influenza- re le nostre strade, mappe e strumenti di navigazione, offrendo un profondo prome- moria di come le innovazioni antiche abbiano plasmato il mondo moderno. Itineraria, pietre miliari e l'arte di viaggiare come un antico romano HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI Sulla strada con gli Antichi Romani (Image created with DALL-E 2) e, in basso a sinistra, un dettaglio della Tabula Peutingeriana (Photo: Whpics/Dreamstime)

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