Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1531524
www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 9 GENNAIO 2025 GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO PERSONAGGI I n una notte del 1171 i l r e G u g l i e l m o I I detto il Buono, ripo- sando come faceva- n o i r e n o r m a n n i dalle fatiche di guerre e di governo, in un antico villag- gio arabo di nome Balharā, vide in sogno la Madonna che gli rivelava il luogo in cui era nascosto un tesoro immenso, bottino di guerra del padre Guglielmo I detto il Malo, con il quale avrebbe dovuto costruire un tempio a lei dedicato. Sotto un gran- de albero di carrubo trovò il t e s o r o e , s e n z a i n d u g i o , avviò la costruzione di quel- la che sarebbe divenuta poi la meravigliosa cattedrale di Monreale. Sorse così alle pendici di Monte Caputo, 300 metri sopra il livello del mare (siamo vicino a Paler- mo), la cittadella fortificata, il duomo, il palazzo arcive- scovile e il chiostro. Fece trasferire l'abate Teobaldo i n s i e m e a c e n t o m o n a c i d e l l a B a d i a d i C a v a ( n e l salernitano) a Monreale e, il 20 marzo 1176, lo insignì del titolo di "Signore della città" con l'incarico di officiare nella nuova chiesa. Il 5 feb- braio 1182, dietro richiesta dello stesso Guglielmo II, il Papa Lucio III elevò a "cat- tedrale metropolitana" la c h i e s a d i S a n t a M a r i a l a N u o v a , o v v e r o i l D u o m o , con tutti i vantaggi economi- ci e di prestigio che da quella n o m i n a d e r i v a v a n o a g l i arcivescovi che vi si succe- dettero: 72 feudi sin dal 1176 sino alla fine del XVII seco- lo.Il primo arcivesco fu fra Guglielmo del monastero dei benedettini. M a a l l ' a r c i v e s c o v o e r a riconosciuto anche il potere giurisdizionale, unico nel panorama giudiziario del Regno e i giudici di Monrea- l e n e e r a n o l ' e s p r e s s i o n e della più alta magistratura. Queste prerogative cessaro- n o s o l a m e n t e q u a n d o f u abolita la feudalità, cioé nel 1812. Fin quando esistette la corte criminale presieduta da un ecclesiastico insieme a un notaio, a un giudice criminale e da sacerdoti di grado minore, questa ema- nava sentenze nella cause sia civili che penali e deci- deva le pene che andavano d a q u e l l e p e c u n i a r i e m a anche all'esilio e alla galera, salvo la "grazia" concessa dal Papa tramite lo stesso arcivescovo o dal sovrano. Insomma, alcuni storici c o n c o r d a n o n e l r i t e n e r e che l'arcivescovado di Mon- reale, capitale dello omoni- mo stato, costituisse uno stato nello stato con prero- g a t i v e p i u t t o s t o a m p i e a n c h e s e c o e s i s t e v a u n a amministrazione "laica" i cui rappresentanti apparte- nenti al ceto dei gentiluo- mini erano chiamati a rico- prire le principali cariche cittadine. I nomi delle loro c a s a t e e r a n o i n s e r i t i i n delle liste fin dal 1500. Al giorno d'oggi, la vita a M o n r e a l e s e m b r a g i r a r e intorno al Duomo e, data la sua imponenza e simbolo- gia di grandezza, sacralità e arte, non potrebbe essere diversamente. Lo stile in c u i è c o s t r u i t o e , c o m e abbiamo detto sinora, per volere di Guglielmo II tra il 1172 e il 1176, è l'unione di stili diversi che guardano all'architettura del Nord Europa e insieme all' arte araba. Inoltre, nei secoli, s o n o i n t e r v e n u t e a l c u n e modifiche anche per eventi atmosferici: nel 1807, ad e s e m p i o , u n a d e l l e d u e torri che fiancheggiano il portico d'ingresso che data l a c o s t r u z i o n e a l X V I I I secolo, colpita da un fulmi- ne, è rimasta mutilata. Le porte d'ingresso sono di bronzo e in stile romanico e la principale è composta da q u a r a n t a p a n n e l l i c h e riportano scene della Bib- bia. L'interno è a croce lati- na e le navate sono divise da colonne sormontate da archi ogivali ma la cosa che lascia il visitatore stupefat- to è il brillio, il luccichio c h e r i m a n d a n o i 7 . 5 8 4 metri quadrati di mosaici rilucenti d'oro che, sin dal t e m p o d i G u g l i e l m o I I e forse anche del figlio Tan- credi nel 1194, rivestono il tempio. I mosaici bizantini r a c c o n t a n o l a s t o r i a d e l Cristianesimo dall'inizio, alla vita terrena di Gesù e agli accadimenti successivi alla sua morte e resurrezio- ne. Il quadro più importan- te è quello che si trova nel catino absidale e rappre- senta il Cristo Pantocratore c h e , c o m e q u e l l o c h e s i trova nella Cappella Palati- na a Palazzo dei Normanni a Palermo e nel Duomo di C e f a l ù , d o m i n a t u t t a l a scena e sembra che i suoi occhi seguano l'osservatore in qualunque punto si trovi. Alla destra della navata centrale si notano i sarcofa- gi, in porfido del re Gugliel- mo I il Malo e, in marmo, di Guglielmo II il Buono mentre sul lato sinistro, tombe ottocentesche con- tengono le spoglie di Mar- gherita di Navarra e di Sici- lia, moglie di Guglielmo I e dei figli Ruggero ed Enrico. La cappella di San Luigi d e i F r a n c e s i , e r e t t a n e l 1270, ospitò le spoglie del r e L u i g i I X d i F r a n c i a morto a Tunisi durante l'ot- tava crociata. Il figlio Filip- p o I I I v o l l e t r a s f e r i r e l a salma nella cattedrale di Saint Denis ma nell'altare- r e l i q u i a r i o d o v e e r a l a sepoltura paterna, rimase un'urna contenente il cuore e le viscere. Per sdebitarsi, Filippo III donò alla catte- drale un reliquiario conte- n e n t e l a " S a c r a S p i n a " appartenente alla Corona di Spine che oggi si trova a Parigi, nella cattedrale di Notre Dame. Ma la ricchezza di questa cattedrale sembra crescere nel tempo: tra il 1957 e il 1 9 6 7 , s o t t o l ' e p i s c o p a t o dell'Arcivescovo Francesco Carpino, viene costruito e c o l l o c a t o u n e c c e z i o n a l e o r g a n o a c a n n e c h e i l 2 4 aprile 1967 fu inaugurato con un concerto. E' il secon- do organo siciliano per gran- dezza dopo quello di Messi- na: ha 121 registri e più di 7.000 canne e la consolle di comando, tra gli organi spo- stabili, è la più grande in a s s o l u t o . I l 9 g i u g n o d e l 2015 un fulmine colpisce la torretta che sovrasta le absi- di del Duomo facendo salta- re alcune tessere del Cristo Pantocratore e, contempora- neamente, l'organo si spe- g n e . I l 1 3 d i c e m b r e 2 0 1 6 l'organo, riparato, riprende a suonare. Il 3 luglio 2015 la Catte- drale e il Chiostro di Mon- reale vengono inseriti tra i patrimoni dell'umanità dal- l'UNESCO nell'ambito del- l'itinerario arabo-norman- n o d i P a l e r m o , C e f a l ù e Monreale! Ore 11.30 di venerdì 20 dicembre 2024: con testi- monial dell'evento la nota attrice di teatro, cinema e televisione, direttrice del teatro Biondo di Palermo fino allo scorso dicembre e di prestigiose rassegne cul- turali Pamela Villoresi, il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono, presenti auto- rità, personalità e associa- zioni, ha inaugurato quello c h e d e f i n i r e m m o i l v o l t o m o d e r n o d i M o n r e a l e : i l nuovo museo multimediale "La fabbrica di Guglielmo. Arte, fede e regalità nella Diocesi di Monreale". 1.500 metri quadrati contengono l'esposizione che racconta la storia dell'Arcidiocesi della cittadina nel quadro della politica ecclesiastica dei re Normanni nella Sicilia occi- dentale. E' tra i più grandi in Europa e il primo nel sud Italia che offre uno spazio e s p o s i t i v o p e r m a n e n t e e multimediale e che consente un'esperienza polisensoria- le; uno strumento all'avan- g u a r d i a c h e c o n d u c e a l l a conoscenza della storia del centro normanno attraverso schermi interattivi. E' stato progettato per il complesso Monumentale Guglielmo II nell'ex Abbazia benedettina d i S a n t a M a r i a L a N u o v a con un sistema di gallerie e sale che permettono di gode- re di paesaggi e architetture straordinarie. Tre le aree tematiche: la prima si sviluppa lungo la Galleria centrale e affronta l ' a r e a d e l D u o m o e d e i mosaici; la seconda, prospi- ciente il Chiostro dell'Abba- zia benedettina, affronta il tema dell'architettura in età normanna e il sincretismo culturale; la terza Galleria che guarda la grande corte del complesso monastico, affronta il tema della Dioce- si, del Regno e della Rega- lità. Ma la storia di Monreale non termina ai margini di questo foglio. Allora non ci r esta che citar e, consci di questa limitazione, il detto popolare che recita: "Chi va a Palermo e non va a Mon- reale, parte sceccu(asino) e ritorna maiale". Monreale, una realtà moderna ma con un attento occhio al passato Una veduta di Monreale (Photo: Andreas Zerndl/Dreamstime) e, in basso a sinistra, un dettaglio esterno della catte- drale (Photo: Vvoevale/Dreamstime)