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25 GIOVEDÌ 9 GENNAIO 2025 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | L 'Italia meridiona- le, e in particolare le regioni Puglia e S i c i l i a , sono alle prese con una crescente crisi agricola. Sic- cità ricorrenti, aumento delle temperature e malattie come la xylella fastidiosa hanno devastato le colture tradizio- nali come olive, uva e agrumi. La situazione è arrivata a livelli così estremi che città come Agrigento – che que- st'anno è la Capitale Italiana della Cultura – si sono trova- te ad affrontare carenze idri- che abbastanza gravi da sco- r a g g i a r e i l t u r i s m o . P e r a f f r o n t a r e q u e s t a s f i d a è emersa una soluzione non convenzionale ma promet- tente: la coltivazione dell'o- puntia ficus-indica, comune- m e n t e n o t a c o m e f i c o d'india. Cambiamenti climatici e sfide agricole nel Sud Negli ultimi decenni, l'Ita- lia meridionale ha vissuto cambiamenti climatici signi- ficativi, con la diminuzione delle precipitazioni annuali e l'aumento delle temperature medie che hanno messo a dura prova i metodi agricoli tradizionali. Gli studi hanno evidenziato la portata di que- sto problema: la Sicilia, ad esempio, ha visto diminuire le sue riserve idriche naturali, esacerbando le difficoltà per gli agricoltori di dedicarsi all'irrigazione. I campi di g r a n o s o n o a p p a s s i t i e i pascoli per il bestiame sono diventati sterili, con conse- guenti perdite per miliardi di e u r o . Q u e s t e c o n d i z i o n i avverse sono aggravate dalla xylella, una malattia batteri- ca diffusa da insetti, che ha devastato gli ulivi in un'altra regione del Meridione, la Puglia, dove si stima che la m a l a t t i a a b b i a d i s t r u t t o 1 0 0 . 0 0 0 e t t a r i d i u l i v e t i , lasciandone solo 30.000 uti- lizzabili per il reimpianto. U n a p r o s p e t t i v a d a v v e r o desolante, dove l'umile fico d'india, però, può rappresen- tare un raggio di speranza. La diffusione del fico d'india in Italia Il fico d'India è origina- rio dei deserti del Nord e del Sud America ma prospera in climi aridi come l'Italia meri- dionale. Richiedendo dieci volte meno acqua del mais, questa pianta resistente si è guadagnata il riconoscimento come alternativa sostenibile per l'agricoltura nelle regioni con scarsità d'acqua. È molto versatile, poiché può essere utilizzato come alimento, ma anche per produrre biocarbu- ranti, motivo per cui la sua coltivazione si sta espanden- do a livello globale. In un articolo pubblicato d a R e u t e r s , A n d r e a O r t e n z i , fondatore della startup pugliese Wakonda, ha evidenziato l'immenso potenziale dei fichi d'india, in particolare nelle zone deva- state dalla xylella. Ortenzi, ex dirigente delle telecomunica- z i o n i , h a s c o p e r t o p e r l a prima volta l'utilità del rac- c o l t o i n B r a s i l e , d o v e è ampiamente utilizzato come mangime per animali. Ispira- t o d a q u e s t o , h a l a n c i a t o Wakonda nel 2021 insieme a quattro colleghi, acquistando un terreno per sperimentare la coltura. T u t t a v i a , W a k o n d a è diversa dalle nostre coltiva- zioni tradizionali di fico d'in- dia: a differenza di queste, che spesso si concentrano sui frutti di fico d'india, l'azienda enfatizza i c l a d o d i della pianta, o cuscinetti di fico d'india, che vengono trasfor- mati in prodotti come una bevanda energetica ipocalori- ca, farina per l'industria ali- mentare e mangimi animali ad alto contenuto proteico. S e c o n d o O r t e n z i , q u e s t o sistema di produzione circo- lare utilizza addirittura mate- riale di scarto per generare gas metano per biocarburan- ti. "Scartiamo il frutto e ci concentriamo invece sulle pale spinose", ha spiegato Ortenzi nell'intervista a Reu- ters, in una strategia che si inserisce nel modello di busi- ness ecologico e sostenibile di Wakonda, volto a massimiz- zare l'utilità minimizzando gli sprechi. Wakonda ha piani ambi- ziosi per ampliare le proprie attività: anche se attualmente coltiva solo 10 ettari, Ortenzi prevede di espandersi fino a 300 ettari entro il 2025. Oltre a i t e r r e n i d i p r o p r i e t à d i Wakonda, l'azienda sta inco- raggiando gli agricoltori loca- li ad adottare la coltivazione del fico d'india attraverso un modello di licenza. Questo approccio garantisce che gli agricoltori mantengano la proprietà della loro terra rice- vendo allo stesso tempo le attrezzature e le competenze necessarie per coltivare e tra- sformare il raccolto. Ortenzi garantisce di acquistare la produzione per almeno 15 anni, offrendo agli agricoltori un flusso di entrate sicuro. Una prospettiva globa- le Le potenzialità del fico d'india si estendono oltre il Sud Italia. "Come settore, la produzione di fichi d'India sta crescendo piuttosto rapi- damente, sopr attutto per l'uso come foraggio e come fonte di biocarburante", ha d e t t o a R e u t e r s M a k i k o Taguchi, funzionario agrico- lo presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'ali- mentazione e l'agricoltura (FAO). A l i v e l l o g l o b a l e , p a e s i come Tunisia, Messico e Bra- sile hanno abbracciato questa coltura per la sua adattabilità e il suo potenziale economi- co. In Tunisia copre circa il 12% delle terre coltivate, for- nendo una fonte di reddito fondamentale per molti, in particolare per le donne. Il Messico utilizza il cactus per produrre pelle a base vegeta- le, che ha attirato l'interesse d i m a r c h i c o m e A d i d a s e Toyota. Nel frattempo, in Perù e Cile, la pianta viene utilizzata per estrarre il colo- rante della cocciniglia, un pigmento rosso naturale uti- lizzato per cosmetici e pro- dotti alimentari. Significato storico e culinario del fico d'india nel Mezzogiorno d'Italia Nonostante le sue applica- zioni moderne siano innova- tive, il fico d'india ha profon- de radici storiche nell'Italia meridionale: introdotto in E u r o p a d o p o l o s c a m b i o colombiano, la pianta si è adattata perfettamente alle condizioni mediterranee e, nel tempo, è diventata un ali- m e n t o b a s e d e l l a c u c i n a meridionale, soprattutto sici- liana. I suoi frutti dolci e colorati sono presenti in des- sert, marmellate, e anche liquori tradizionali come il rosolio. Le pale di cactus, un tempo necessari in tempo di guerra, sono ora ingredienti pregiati in piatti come la parmigiana di cladode. Un modello di resilien- za Mentre il cambiamento climatico continua a rimodel- lare l'agricoltura, il fico d'in- dia offre un modello di resi- l i e n z a e i n n o v a z i o n e : g l i sforzi di Wakonda esemplifi- cano come le pratiche soste- nibili possano rivitalizzare i terreni abbandonati fornendo allo stesso tempo agli agricol- tori sicurezza economica. Ortenzi stima che dei 70.000 ettari di uliveti distrutti da Xylella in Puglia, una gran parte potrebbe essere conver- tita alla coltivazione del fico d'india. Oltre a ciò, più di un milione di ettari di terreni coltivabili in Italia rimangono abbandonati a causa delle sfide climatiche, presentando significative opportunità di espansione. La crescente popolarità del f i c o d ' i n d i a s o t t o l i n e a l a necessità di soluzioni adatta- tive alle moderne sfide agri- cole. Integrando la conoscen- za storica con la tecnologia moderna, il Sud Italia può trovare una strada da percor- rere in questo impianto resi- liente e polivalente. In più, la coltivazione del fico d'india potrebbe essere un modo per riprendersi economicamente per molti agricoltori, come s p i e g a O r t e n z i : " L a t e r r a resta loro; convertono la pro- duzione in fichi d'india e io garantisco di acquistare tutta l a l o r o p r o d u z i o n e " . U n modello radicato nella colla- borazione e nella sostenibi- lità, che potrebbe essere la chiave per preservare il patri- m o n i o a g r i c o l o i t a l i a n o garantendone al tempo stesso il futuro. Fichi d'india: una risposta resiliente alla crisi agricola del Mezzogiorno I fichi d'India fanno parte della tradizione culinaria del Sud, ma Wakonda punta sull' utilizzo delle loro foglie (Photo: Vividaphoto/Dreamstime). In basso a sinistra, la raccolta dei fichi d'India in Sicilia (Photo: Siculodoc/Dreamstime) SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO