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31 GIOVEDÌ 9 GENNAIO 2025 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | C r e m o n a p o t r e b b e n o n e s s e r e n o t a come altre città della Lombardia come Milano o Pavia, ma ha molto da offrire a un visita- tore attento. Se ti piacciono la storia, il folklore, l'archi- tettura o il cibo, la città ha qualcosa per te. Fu fondata dai Romani n e l 2 1 8 a . C . e d e b b e u n ruolo significativo durante l'Impero come stazione mili- tare e commerciale. Le leg- gende raccontano che Cre- m o n a a v e s s e o r i g i n i semidivine perché la prima pietra fu posta da Ercole. Secondo questa tradizione Ercole, mentre tornava da una delle sue famose avven- ture - in particolare dopo aver ottenuto le mele d'oro delle Esperidi in Iberia - si fermò per riposare nelle ric- che pianure lungo il fiume Po nel Nord Italia. A quel tempo, l'area era assediata da un gruppo di formidabili giganti che depredavano la gente del posto, instillando paura e sconvolgendo le loro vite pacifiche. Gli abitanti del villaggio, alla disperata ricerca di sollievo dall'im- placabile tirannia dei loro oppressori, scoprirono che Ercole era nella zona e, con la speranza riaccesa, invia- rono una delegazione dei loro anziani al semidio e gli c h i e s e r o d i a i u t a r l i n e l l a l o r o d i f f i c i l e s i t u a z i o n e . Mosso dalla supplica, Ercole accettò di affrontare il nemi- co per loro. In una dimostrazione di coraggio e forza, ingaggiò con i giganti una feroce bat- taglia e vinse, liberando la terra e ripristinando pace e sicurezza. In segno di grati- tudine per il suo intervento eroico, il popolo volle offrire ad Ercole i più grandi onori e tesori che possedesse, ma E r c o l e n o n c e r c ò a l c u n a ricompensa materiale, anzi aiutò la gente del posto get- tando le basi di una nuova città fortificata, che avrebbe potuto garantire la loro sicu- rezza per secoli a venire: la c h i a m ò c o m e s u a m a d r e , Alcmene, che poi divenne nota come Cremona. Durante la nostra passeg- giata tra le sue vie rinasci- mentali, non può mancare una visita alla cattedrale, d e d i c a t a a S a n t a M a r i a Assunta, imponente struttu- ra romanico-gotica nel cuore della città. La costruzione iniziò nel XII secolo e nel c o r s o d e g l i a n n i h a v i s t o aggiunte e ristrutturazioni che hanno introdotto ele- menti sia di stile rinasci - mentale che barocco; la fac- c i a t a è u n c a p o l a v o r o d i architettura religiosa, carat- terizzata da portali splendi- damente scolpiti, sculture e una superba serie di affre- schi all'interno. L'interno ospita altre importanti opere d'arte, tra cui una magnifica pala d'altare del pittore rina- scimentale Altobello Melo- ne. Attiguo al Duomo, il Tor- razzo di Cremona si erge a simbolo della città. È con- siderata la torre premoderna più alta d'Italia e, forse, la più antica struttura in mat- toni di tale altezza ancora in piedi. A circa 112 metri (367 piedi), offre viste mozzafiato sulla città e sui suoi dintorni, e il suo orologio astronomi- co, risalente al 1583, è uno dei più grandi e antichi del mondo. Al Torrazzo è legata un'altra leggenda popolare, incentrata su un principe gallico e un leone. Dopo che i Longobardi distrussero la città, essa rimase abbando- nata per lungo tempo finché, u n g i o r n o , u n p r i n c i p e s i accampò presso le sue rovi- ne con il suo esercito. Un leone con una spina nella z a m p a s i a v v i c i n ò a l o r o , zoppicando, ma il principe non si spaventò; aiutò invece i l l e o n e r i m u o v e n d o g l i l a spina. Grato, il leone portò in dono un cervo e poi seguì il principe fino a Roma. Fu s o l o u n a v o l t a r a g g i u n t a Roma che il principe si rese conto che il loro primo luogo d'incontro era stato Cremo- n a . Q u a n d o i l l e o n e m o r ì durante il viaggio di ritorno, il principe decise di rico - struire Cremona in ricordo della loro amicizia: la prima cosa che fece fu seppellire le ossa del leone sotto quello che oggi è conosciuto come il Torrazzo, la famosa torre della città. Per molto tempo sulla sommità del Torrazzo si ergeva una statua di leone i n m e t a l l o c o n l a z a m p a a l z a t a , a s i m b o l e g g i a r e i l leone ferito che il principe aveva aiutato. Secondo la leggenda, in seguito venne utilizzato per realizzare una grande campana. Ma Cremona non è solo u n l u o g o p e r g l i a m a n t i dell'arte e dell'architettura, è anche una destinazione per- fetta per i più golosi perché è qui che è stato creato il tor- rone. Come molti di voi pro- babilmente sapranno, il tor- rone è fatto con una miscela di miele, zucchero, albume e m a n d o r l e t o s t a t e o a l t r a frutta secca, racchiusa in un guscio simile a una cialda, ed è stato creato a Cremona. La storia più spesso asso- ciata alle sue origini risale al XV secolo, in particolare al m a t r i m o n i o d i B i a n c a Maria Visconti e France- sco Sforza nel 1441. Per c e l e b r a r e q u e s t a f a u s t a occasione fu creato un dolce somigliante al famoso Tor- razzo, chiamato "torrone", nome che deriva dalla torre che avrebbe dovuto rappre- sentare. Nel tempo la produzione e il consumo del torrone si sono evol uti, con diver se ricette e varianti, tra cui il torrone ricoperto di ciocco- lato e versioni con diverse noci o frutta secca; ma la ricetta tradizionale rimane uno standard amato, soprat- t u t t o d u r a n t e l e f e s t i v i t à natalizie e durante l'annuale F e s t a d e l T o r r o n e , u n festival dedicato a celebrare questo dolce. Naturalmente, non pos- siamo parlare di Cremona senza menzionare quella che è, forse, la sua esportazione più famosa e iconica: il vio- lino. Il legame tra la città e questo splendido strumento nasce nel XVI secolo e ruota attorno all'evoluzione della l i u t e r i a , m e s t i e r e c h e h a reso Cremona sinonimo di eccellenza nel mondo della musica classica e della liute- r i a . L ' e r e d i t à d e l l a c i t t à nella liuteria è collegata alle figure leggendarie di Anto- nio Stradivari, Andrea Amati e Giuseppe Guar- neri, ognuno dei quali ha svolto un ruolo fondamen- tale nello sviluppo dell'arti- gianato. Ma vediamolo più da vicino: gli inizi della tra- dizione liutaia cremonese si p o s s o n o f a r r i s a l i r e a l l a f a m i g l i a A m a t i n e l X V I s e c o l o , i n p a r t i c o l a r e a d A n d r e a A m a t i , a c u i è attribuita la creazione dei primi esempi conosciuti di violino moderno. Gli Amati non solo perfezionarono il d e s i g n e l ' a c u s t i c a d e g l i strumenti a corda, ma getta- rono anche le basi per una tradizione artigianale che avrebbe definito la città per generazioni. Seguendo que- ste orme, Antonio Stradiva- ri e Giuseppe Guarneri del Gesù, tra gli altri, fecero avanzare ulteriormente l'ar- te della liuteria a Cremona, sperimentando forme, ver- nici e tecniche di costruzio- ne che diedero vita a stru- m e n t i d i i n e g u a g l i a b i l e qualità del suono e bellezza. Stradivari è forse il liutaio più conosciuto al mondo, con i suoi violini celebrati ancora oggi per la loro per- f e t t a c o m b i n a z i o n e d i forma, funzione ed eccellen- za acustica. Focus su Cremona: una storia di musica, storia e tradizioni senza tempo La storica Loggia dei Militi, in Piazza del Comune a Cremona (Photo: Evgeniy Fesenko/Dreamstime). In basso a sinistra, una rappresentazione di inizio 20mo sec- olo di Antonio Stradivari (By Viktor Bobrov - Oberndorfer, Anne Faulkner (1921)/Wikicommons. Public Domain) GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO PERSONAGGI