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GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO 2025 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 13 L a Sila è un alto- piano montuoso c h e s i e s t e n d e tra le province di Cosenza, Croto- ne e Catanzaro, nel cuore d e l l a r e g i o n e C a l a b r i a . Estendendosi per circa 1.500 c h i l o m e t r i q u a d r a t i (150.000 ettari), è nota per le fitte foreste, le colline e i laghi incontaminati. Si ritie- ne che il nome Sila derivi dal latino silva, che significa "foresta". Nel 2002 è stato istituito il Parco Nazionale della Sila per tutelare gli ecosiste- mi unici della zona e pro- muovere un turismo sosteni- bile. Il parco è suddiviso in t r e a r e e p r i n c i p a l i : S i l a Grande, Sila Piccola e Sila Greca, ciascuna delle quali offre paesaggi ed espe- rienze culturali distinti. La flora è molto diversificata, con vaste distese di boschi di conifere e latifoglie: faggi, querce e castagni dominano il paesaggio, intervallati da s p e c i e r a r e c o m e i l p i n o calabro. Tra le specie flori- stiche della Sila spiccano i G i g a n t i d e l l a S i l a , u n gruppo di secolari pini larici e aceri montani situati nella Riserva Naturale Fallistro. A l c u n i h a n n o p i ù d i 3 5 0 anni, raggiungono altezze fino a 45 metri e diametri d e l t r o n c o s u p e r i o r i a i 2 metri. Anche la fauna locale è i m p r e s s i o n a n t e : i l p a r c o o s p i t a i n f a t t i u n h a b i t a t molto vario, tra cui il lupo appenninico, il capriolo, il c i n g h i a l e e l a r a r a l o n t r a europea. Gli amanti degli uccelli potranno osservare specie come il falco pellegri- no, l'aquila reale e il picchio nero. I diversi ecosistemi del p a r c o o s p i t a n o u n a r i c c a varietà di anfibi e rettili. I visitatori del parco pos- sono dedicarsi a numerose attività durante tutto l'anno. Il parco è attraversato da s e n t i e r i p e r e s c u r s i o n i a piedi e in mountain bike, che offrono percorsi adatti a tutti i livelli di abilità e attra- versano paesaggi mozzafia- to. I laghi del parco, tra cui il lago Cecita, il lago Arvo e il lago Ampollino, offro- no opportunità per la pesca, il kayak e la vela. In inverno, la zona si trasforma in un paradiso per gli sport sulla neve, con strutture per lo sci, lo snowboard e le cia- spolate, in particolare intor- no al Monte Botte Donato, la vetta più alta della Sila con i suoi 1.928 metri (6.325,46 piedi). Questa è la Sila oggi, ma che dire dei suoi l e g a m i storici? Nell'antichità, le foreste fornivano legname prezioso ai Greci, che lo uti- lizzavano per costruire le loro navi, diventando così una risorsa fondamentale per l'espansione navale e il commercio nel Mediterra- neo. Il legno pregiato degli alberi della Sila era partico- l a r m e n t e a p p r e z z a t o p e r resistenza e durevolezza. Nel c o r s o d e i s e c o l i , l a z o n a cadde sotto l'influenza di varie civiltà, ognuna delle q u a l i l a s c i ò d i e t r o d i s é un'impronta culturale che m o d e l l ò l ' i d e n t i t à d e l l a regione: i Romani, ricono- scendo il valore strategico ed e c o n o m i c o d e l l a r e g i o n e , stabilirono insediamenti e reti stradali, integrando l'a- rea nel loro vasto impero. Introdussero pratiche agri- cole che influenzarono lo s v i l u p p o d e l l e c o m u n i t à rurali. Con la caduta dell'Im- pero Romano, gli Ostrogoti e i Bizantini si contesero il controllo della zona, intro- ducendo nuovi stili architet- tonici e strutture di governo. In particolare, i bizantini contribuirono alla diffusione del cristianesimo ortodosso, che ebbe un'influenza reli- giosa e artistica duratura nella regione. Durante la conquista normanna dell'I- t a l i a m e r i d i o n a l e n e l l ' X I s e c o l o , l a S i l a d i v e n n e un'importante regione di frontiera: i Normanni fortifi- c a r o n o c i t t à , c o s t r u i r o n o monasteri e incoraggiarono la diffusione del cristianesi- mo latino, contribuendo a plasmare il sistema feudale della regione. Uno dei capitoli cultural- mente più significativi della storia della Sila iniziò, tutta- via, nel XV secolo, quando gli immigrati albanesi in fuga dalla persecuzione otto- m a n a s i s t a b i l i r o n o n e l l a zona. La maggior parte di loro erano seguaci di Skan- derbeg, un importante nobi- le albanese e comandante militare che ebbe un ruolo c r u c i a l e n e l l a r e s i s t e n z a all'espansione ottomana nei Balcani. Giunti in Calabria, fondarono le comunità che oggi chiamiamo Arbëre- shë, che ha mantenuto un'i- dentità distinta, conservan- d o l e p r o p r i e t r a d i z i o n i , costumi e dialetti. Il paesaggio urbano della Sila è costellato di incante- v o l i c i t t a d i n e e v i l l a g g i . A c r i , s p e s s o d e f i n i t a l a "porta della Sila", vanta inte- ressanti siti storici, come le rovine di un castello feudale e la Basilica del Beato Ange- l o d ' A c r i d e l X I X s e c o l o . Camigliatello Silano è noto per i suoi mercati e per esse- re un centro dedicato agli sport invernali, mentre San Giovanni in Fiore, il centro più grande della Sila, ospita l ' A b b a z i a d i F l o r e n s , u n s i g n i f i c a t i v o e s e m p i o d i a r c h i t e t t u r a m o n a s t i c a medievale. Le tradizioni culinarie l o c a l i a f f o n d a n o l e l o r o r a d i c i i n g r a n p a r t e n e l patrimonio agricolo e pasto- rale della zona: la regione è famosa per i suoi prodotti caseari di alta qualità, in particolare il caciocavallo, che vanta la Denominazione di Origine Protetta (DOP). Dai terreni fertili provengo- no le rinomate patate della Sila, a cui è stato riconosciu- to il marchio di Indicazione Geografica Protetta (IGP), protagoniste indiscusse della cucina locale. La natura sel- vaggia offre anche tanti teso- ri deliziosi, tra cui i funghi porcini, che abbondano nei boschi. Con una tale ricchezza di deliziosi cibi tradizionali, non sorprende che le sagre culinarie siano così numero- se. Tra le più note ricordia- mo la Sagra della patata della Sila, che si svolge da agosto ai primi di settembre a Camigliatello Silano, dove si celebra la patata silana con rassegne gastronomiche, incontri culturali e spettacoli di strada. In autunno è il m o m e n t o d i c e l e b r a r e l a Sagra del Fungo, dedicata al già citato porcino, con degustazioni, laboratori ed escursioni guidate alla ricer- ca del fungo. L'importanza della Sila va oltre la sua storia e il suo splendore naturale, poiché la zona funge da importante centro ecologico e culturale, preservando sia la biodiver- sità che le tradizioni signifi- cative. Con i suoi ecosistemi diversificati, le città storiche e le delizie culinarie, la Sila ha qualcosa da offrire a ogni tipo di visitatore: se amate le avventure all'aria aperta, ha q u a l c o s a p e r v o i , e s e v i piace la storia o il turismo enogastronomico, vi piacerà altrettanto. Il villaggio di Longobucco, nella Sila (Photo Claudio Giovanni Colombo/Dreamstime). In basso a sinistra, L' Elefante, una scultura creata nel parco vicino al paese di Campana (Photo: domenico canino. Wikicommons. CC BY 3.0) GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO PERSONAGGI La Sila: tra boschi, leggende e antiche tradizioni