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GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO 2025 www.italoamericano.org 33 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Il Verrazzano-Narrows Bridge (che fino al 1981 fu il ponte sospeso più lungo al mondo) omaggia l'esploratore toscano Errori, rotte e ipotesi nelle antiche carte geografiche che guidarono i viaggi d'esplorazione dei grandi navigatori (Ph© Whpics | Dreamstime.com) Tornati al punto di approdo, denominato "Selva Lauri", il 23 marzo la spedizione raggiunse la zona dell'attuale Cape Hatteras e nello specchio d'acqua prospi- ciente la striscia di terra che forma l'istmo il navigatore cre- dette di individuare finalmente l'Oceano Indiano. Questo errore di valutazione si sarebbe trasci- nato negli anni seguenti condi- zionando numerose altre spedi- zioni ed entrò nella carta geogra- fica del genovese Vesconte Maggiolo del 1527, nel globo di Girolamo da Verrazzano realiz- zato nel 1529 e in numerose altre cartografie dell'epoca. Convinto in buona fede della sua scoperta, il viaggiatore italia- no navigò lungo una costa ameri- cana che si apriva agli europei per la prima volta in tutta la sua bellezza. Il paesaggio fiabesco influenzò a tal punto il capitano della Delphina da indurre lo stes- so a battezzare Arcadia quello che attualmente tutti conoscono come Maryland. La nave si spin- se poi fino all'attuale baia di Hudson, toccando per la prima volta la terra su cui sarebbe sorta dopo decenni la cittadina colo- niale olandese di New Amsterdam, destinata a raggiun- gere i giorni nostri con il nome di New York. Altra tappa della Delphina fu la baia di Narragansett nella quale Verrazzano fondò la loca- lità del Refugio, ovvero l'attuale Newport. Alla ricerca del mitico passaggio il navigatore fiorenti- no costeggiò poi il Massachussetts, e oltrepassò Capo Cod per approdare nel Maine. In questa terra avvenne il primo contatto ostile con gli indigeni ("la mala gente" li avrebbe poi nominati nel suo diario il capitano) e poco dopo ebbe termine la spedizione con l'arrivo alla Terra di Bacalaos, conosciuta oggi come Terranova. Da qui, finite anche le scorte di viveri, la nave francese salpò alla volta dell'Europa per fare ritorno a Dieppe nel mese di luglio. Accolto con tutti gli onori, il navigatore ottenne il finanzia- mento per una seconda spedizio- ne. Verrazzano si diresse verso l'Asia circumnavigando l'Africa. A causa di una tempesta solo una delle tre navi raggiunse il Capo di Buona Speranza. Le altre due dovettero riparare in Brasile, dove poterono procurarsi legna- mi pregiati. Nel 1528 Verrazzano partì nuovamente per il Brasile con cinque navi. Di questa spedizio- ne si sa solo che approdò in Florida per poi puntare verso sud, passando per l'America Centrale, dalle parti delle Isole Bahamas. Arrivato sulle coste del Darién, del navigatore italia- bocco della baia da lui scoperta. Il 17 aprile di ogni anno viene celebrato il Verrazzano Day sia a New York sia al castello di Verrazzano a Greve in Chianti, in provincia di Firenze dove la sua famiglia era proprietaria del- l'omonimo castello. no non si seppe più nulla. Il fra- tello Girolamo, che aveva parte- cipato alla spedizione, raccontò che Giovanni era stato ucciso dagli indigeni, che ne avevano anche mangiato il corpo. Altri sostennero che era stato catturato da navi spagnole e impiccato sul fatto che egli scoprì la baia di New York e fu il primo naviga- tore a costeggiare l'America set- tentrionale fino alla Nuova Scozia. Nel 1964 la città di New York gli ha reso omaggio dedi- candogli il ponte che congiunge Brooklyn a Staten Island, all'im- come pirata. Non rimasero nep- pure i suoi diari di bordo e le carte nautiche, per cui, se si eccettua la lettera a Francesco I, sui suoi viaggi si conosce ben poco. Vi fu chi dubitò addirittura dell'autenticità delle sue impre- se. Oggi però, non ci sono dubbi Il Verrazzano-Narrows Bridge a New York (Ph© Mihai Andritoiu | Dreamstime.com) è opera di Robert Moses e progettato da Othmar Ammann