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27 GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO 2025 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | Q uando il com- positore italia- n o G i u s e p p e Verdi costruì Casa Verdi alla fine del 1800, una villa in stile neogotico nel cuore di Milano, la immaginò come un rifugio per musicisti pro- fessionisti che non riusciva- no a guadagnare abbastanza dalla loro professione. Da allora, Casa Verdi ha ospita- t o 1 . 5 0 0 r e s i d e n t i e d è d i v e n t a t a u n a r e s i d e n z a e s c l u s i v a p e r m u s i c i s t i anziani. Grazie a opere di successo come La Traviata, il Rigoletto e l'Otello, Verdi accumulò una fortuna che lo a i u t ò a c o s t r u i r e l a v i l l a , poco prima della sua morte nel 1901. Oggi, circa sessan- t a c i n q u e p e r s o n e v i v o n o nelle sue stanze affrescate – musicisti, cantanti d'opera, ballerini classici, direttori d'orchestra – e la loro vita quotidiana è stata catturata n e l n u o v o d o c u m e n t a r i o V i v a V e r d i ! d e l l a r e g i s t a Yvonne Russo. "Dopo aver calcato i più g r a n d i p a l c o s c e n i c i d e l mondo, da La Scala al Royal Opera House e al Metropoli- t a n O p e r a , q u e s t i i l l u s t r i 'ospiti di Verdi', con corpi segnati dall'età ma con una p a s s i o n e s e n z a t e m p o , dimostrano che l'amore per la musica e la voglia di crea- re non si affievoliscono con gli anni", racconta la regista Yvonne Russo a L'Italo- A m e r i c a n o d u r a n t e i l n o s t r o i n c o n t r o a l S a n t a Barbara Film Festival. "Con- tinuano a comporre, esibirsi e fare da mentori ai 16 talen- tuosi studenti di musica pro- venienti da tutto il mondo che studiano e vivono con loro". Di origini Lakota e ita- liane, Russo ha fatto il suo debutto alla regia con Viva Verdi!, con l'aiuto della pro- duttrice italo-americana e membro dell'Opera League, C h r i s t i n e L a M o n t e . " L a visione di Verdi non solo è ancora viva oggi, ma è più fiorente che mai – un pro- memoria di come la musica ci tocchi nel profondo e di come coltivare l'espressione artistica possa generare una gioia senza età", ci spiega La Monte, che ha ereditato la passione per l'opera dalla nonna materna siciliana. Come è nata l'idea di questo film? Lavoravo come produttri- ce per National Geographic e stavo seguendo un fotografo, David Yoder, mentre realiz- zava un servizio su Milano e i suoi tesori nascosti per la rivista. Durante il viaggio, mi portò a Casa Verdi e mi d i s s e c h e e r a u n l u o g o s t r a o r d i n a r i o d a v e d e r e . Quando entrai, rimasi com- pletamente affascinata dalla casa costruita da Verdi e dai musicisti incredibili che la abitavano. Non ci sono paro- le per descrivere l'essenza e le sensazioni che ho provato varcando quella soglia. In quel momento ho capito che era una storia che dovevamo raccontare. Gran parte del docu- mentario si concentra s u l t e n o r e C l a u d i o G i o m b i . C o m e a v e t e scelto lui? S p i c c a v a t r a t u t t i . E r a magnetico, ma in realtà tutti volevano raccontare la loro storia. Erano entusiasti all'i- dea di dire: "Vieni nella mia stanza. Entra nel mio appar- tamento. Lascia che ti rac- c o n t i l a m i a v i t a " . E r a n o tutti incredibili. Ma Claudio si è distinto perché continua a insegnare, è ancora molto attivo e aveva davvero tanto da condividere. Per lui è fon- damentale lo scambio inter- generazionale tra gli anziani e i giovani musicisti: impa- rano gli uni dagli altri. Ci è sembrata una storia perfetta da raccontare, soprattutto perché questo spirito di pas- saggio del testimone è l'es- senza stessa di Casa Verdi. Alcuni residenti sono scomparsi prima che il progetto fosse completa- to. Questo ha influenza- to la produzione? Sì, in un certo senso. Uno dei residenti aveva espresso il desiderio di organizzare un'ultima opera, coinvolgen- do tutti in questo evento. Quando siamo tornati un anno dopo, purtroppo era venuto a mancare. Ma sape- vamo che tutti i protagonisti erano speciali e che la loro e r e d i t à e r a i m p o r t a n t e , quindi abbiamo deciso di includerli nel film indipen- dentemente dalla tempisti- ca. C o m e h a i n f l u i t o l a lingua italiana sulla rice- zione e distribuzione del film negli Stati Uniti? Penso che ormai siamo abituati ai sottotitoli, il che è fantastico, e la storia è uni- versale. La musica è univer- sale. I sentimenti che nasco- no dal cuore sono universali. Per gli anziani di Casa Verdi, la musica è la chiave della terza fase della vita. Quindi non è tanto una questione di sottotitoli, quanto piuttosto di emozioni e temi universali che emergono dal film. Fino- ra l'accoglienza è stata mera- vigliosa. Come è riuscita Casa V e r d i a r e s i s t e r e n e l tempo? G i u s e p p e V e r d i e r a u n u o m o d ' a f f a r i b r i l l a n t e . Quando costruì Casa Verdi, acquistò circa 90 apparta- menti nei dintorni e i pro- venti degli affitti servivano al mantenimento della strut- t u r a . I n o l t r e , n e l t e m p o , diversi grandi direttori d'or- chestra, benefattori e fami- glie influenti italiane hanno contribuito al suo finanzia- m e n t o . M a i n i z i a l m e n t e furono soprattutto i diritti d'autore delle opere di Verdi a sostenere economicamente la casa. Il film è pieno di umo- rismo e leggerezza. Era qualcosa che cercavate o è e m e r s o s p o n t a n e a - mente? Volevamo che il film fosse leggero. È facile cadere in una narrazione più cupa, ma non era questo l'obiettivo. Volevamo mostrare l'umori- smo, la risata e la bellezza della vita che caratterizzano gli ospiti di Casa Verdi. In f a s e d i m o n t a g g i o , c o n i l produttore Federico Rodelli, abbiamo selezionato atten- tamente quei momenti per far emergere questa legge- rezza. Qual è il vostro obiet- tivo con Viva Verdi!? Vogliamo che sia presto d i s p o n i b i l e i n t u t t o i l mondo. Dopo il debutto al Woodstock Film Festival e al Santa Barbara Film Festival, il mese prossimo saremo al Boulder Film Festival. Nel frattempo stiamo lavorando a un piano d'impatto affin- ché il film venga proiettato nel l e case di r iposo e nei c e n t r i p e r a n z i a n i , c o m e modello per infondere crea- tività e sviluppare program- mi educativi legati alla musi- c a e a l l a m e m o r i a . È u n progetto in corso su cui stia- mo investendo molte ener- gie. Era un'appassionata di opera? Avevo una certa passione per l'opera. Al liceo, seguii un corso di apprezzamento musicale e dovetti assistere a un'opera. Nessuno voleva venire con me, così ci andai da sola. Penso che sia lì che è iniziato tutto per me. L'eredità del compositore Giuseppe Verdi in un nuovo documentario, Viva Verdi! I residenti di Casa Verdi hanno preso parte al progetto con entusiasmo (Photo courtesy of Viva Verdi); in basso a sinistra Yvonne, Christine e la crew alla Scala di Milano (Photo courtesy of Casa Verdi) RED CARPET PROTAGONISTI RECENSIONI FESTIVAL