L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-20-2025

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GIOVEDÌ 20 MARZO 2025 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ U n a r a r i s s i m a "megalografia" d e l I s e c o l o avanti Cristo è a p p e n a r i e - m e r s a . S i a m o a P o m p e i , dove gli scavi non smettono di sorprendere. Pochi chilo- metri più a nord, a Pozzuoli, il Tempio di Serapide come è impropriamente chiamato il Macellum, sta nuovamente dimostrando la sua impor- tanza scientifica fungendo da "laboratorio" a cielo aperto per chi studia i movimenti della crosta terrestre. L'ar- cheologia mostra tutta la sua "utilità", non solo la sua bel- lezza. In queste ultime settima- ne la terra trema con una certa frequenza nei quartieri p i ù a n o r d d i N a p o l i . L a seconda settimana di marzo è stata scossa dal terremoto p i ù f o r t e d e g l i u l t i m i 4 0 a n n i , d o p o q u e l l o d e l 2 0 maggio 2024. Una magnitu- d o 4 . 4 h a c a u s a t o d i v e r s i d a n n i n e l q u a r t i e r e d i Bagnoli. Secondo l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vul- canologia l'evento, accom- pagnato da un lungo sciame sismico, è legato al ritmo più rapido con il quale il suolo si s t a s o l l e v a n d o p a s s a n d o , nell'ultimo periodo, da 1 a 3 centimetri al mese. E' l'effet- t o d e l " b r a d i s i s m o " , u n a deformazione del suolo che c o m p o r t a f a s i d i l e n t o abbassamento alternate a f a s i d i s o l l e v a m e n t o p i ù r a p i d o , q u e s t e u l t i m e accompagnate generalmente da terremoti superficiali e di bassa magnitudo. Più speci- ficamente, negli ultimi 20 anni il suolo qui si è alzato di 140 centimetri. Quando si arriva a Napo- li, si staglia sul golfo il profi- lo del Vesuvio e quando si visitano i meravigliosi siti di Ercolano, Stabia e Pompei non solo è facile incorniciare la sagoma del vulcano nelle foto ricordo ma si percepi- sce l'estrema vicinanza di quella montagna distruttiva c h e n e l 7 9 d . C . c a n c e l l ò , sotto metri di cenere e lapil- l i , i m m o b i l i z z a n d o l a p e r sempre in una scatola del tempo, la società pompeia- na. Se gli scavi continuano a svelarne l'imponente bellez- za, e la sorprendente mega- lografia nel classico "rosso pompeiano" appena riporta- ta alla luce è solo l'ultimo forziere che riemerge, pochi sanno o fanno caso al gigan- tesco semicerchio che deli- nea il profilo della costa di Napoli. E' la caldera di un antichissimo e grande vulca- no che più o meno 100mila anni fa, nel tardo Pleistoce- ne, fu protagonista di una delle eruzioni più potenti nella storia geologica dell'a- rea. La conferma è arrivata proprio recentemente in uno studio pubblicato su Nature - C o m m u n i c a t i o n s E a r t h and Environment e firmato dai ricercatori italiani dell'I- stituto di Geologia Ambien- t a l e e G e o i n g e g n e r i a d e l Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell'Istituto Nazio- nale di Geofisica e Vulcano- l o g i a e d a l l e U n i v e r s i t à S a p i e n z a d i R o m a e A l d o Moro di Bari. Oggi, di questa caldera attiva si vedono le fumarole della Solfatara di Pozzuoli e si osservano gli effetti del bradisismo che in antichità portarono anche all'affonda- mento progressivo di Baia, la splendida cittadina resi- denziale d'età romana che oggi è un sorprendente sito a r c h e o l o g i c o s u b a c q u e o . U n i c o n e l s u o g e n e r e a l mondo, permette di vedere sotto la sabbia, strade baso- late e case, mosaici e statue, persino il ninfeo dell'impe- ratore Claudio, in un mondo s o m m e r s o e a b i t a t o d a i pesci e dalle alghe. Questo fenomeno che solleva perio- dicamente l'area dei Campi F l e g r e i ( d a l g r e c o t e r r a ardente), crea ancora ora grossi disagi alla popolazio- ne. Immaginate una pentola che sobbolle: è il movimento d e l l a T e r r a s o t t o u n ' a r e a d e n s a m e n t e a b i t a t a c h e ospita mezzo milione di per- sone. E d è q u i c h e e n t r a i n gioco il Macellum. Con le sue tre colonne in marmo cipollino, il sito archeologico è u n s i m b o l o d e l l ' a n t i c a Puteoli, oggi Pozzuoli, ma è soprattutto un indicatore scientifico del bradisismo nei Campi Flegrei. La strut- t u r a c h e o g g i s i t r o v a d i fronte alla marina del porto, un tempo era sommersa e lo sappiamo dai fori prodotti d a i m o l l u s c h i m a r i n i s u murature e colonne: averli studiati ha permesso di rico- struire l'innalzamento e l'ab- bassamento del suolo negli ultimi due millenni. S c o p e r t o n e l 1 7 5 0 m a risalente al I o II secolo d.C., il Macellum è un testimone efficace del movimento geo- logico trovandosi quasi per- fettamente al centro della caldera vulcanica flegrea: mostra plasticamente come il suolo si alzi e si abbassi regolarmente. A un certo punto della storia è sprofon- dato così tanto che il mare ha invaso l'area e poi, poco alla volta, è riemerso come lo vediamo oggi. Datando i fori dei litodomi, gli scien- Pompei: una città silenziata dalla cenere, ma viva nella memoria, sotto lo sguardo vigile del Vesuvio CONTINUA A PAGINA 7 Due personaggi della megalografia appena scoperta a Pompei (Photo: Agnese Sbaffi and Emanuele Antonio Minerva - Ministero della Cultura)

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