L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 1 MAGGIO 2025 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Coppa Italia. Il derby dice ancora Milan. Sfuma il sogno del triplete in casa nerazzurri Yann Aurel Bisseck (© Ettoregriffoni- Dreamstime.com) STEFANO CARNEVALI de lo scontro diretto tra Empoli e Verona, tutte le squadre in lotta per non retrocedere saranno impegnate contro delle 'big': il Cagliari farà visita al Napoli capolista, il Parma ospiterà la pericolosa Atalanta, il Lecce affronterà la Lazio in trasferta, il Venezia riceverà la Juventus, mentre il Monza sarà di scena a S. Siro contro il Milan. L'effettivo peso di questa giorna- ta dipenderà dagli sviluppi di classifica avvenuti nelle settima- ne precedenti, ma il rischio che le 'piccole' raccolgano pochi punti è concreto. COSA CI SI DEVE ASPET- TARE? Per il Cagliari sembra quasi fatta: la classifica e il calen- dario (una sola partita difficilissi- ma contro il Napoli, ma all'ulti- ma giornata) ispirano fiducia, così come la condizione psico- fisica della squadra. Di contro, il Monza sembra spacciato: il ritardo è ampio e nemmeno il calendario è favore- vole. Anche il Verona dovrebbe farcela: al netto del sorprendente ko interno contro il Cagliari, nell'ultimo turno, gli Scaligeri hanno 'gamba' e una rinnovata solidità difensiva. Il loro calenda- rio, poi, è buono. Il Parma deve fare attenzione: seppur ben piaz- zato, è atteso da partite difficili e da scontri diretti in trasferta. Sembra però meglio attrezzato attrezzato delle rivali più dirette. Il lotto più 'a rischio' appare quindi quello composto da Lecce, Venezia ed Empoli. I Salentini hanno due punti in più delle dirette concorrenti, ma hanno smarrito la via del gol e sono attesi da partite molto complesse. Veneti e Toscani sono in aggua- to, ma i Lagunari hanno enormi problemi realizzativi e un calen- dario molto difficile; gli uomini di D'Aversa, invece, dovessero far punti con la Lazio, potrebbero ritrovare slancio e approfittare di matchup abbordabili nelle ultime tre giornate. Simone Inzaghi (Ph © Marco Iacobucci-Dreamstime.com) P rotagonista di una stagione caratterizzata da pochissi- mi acuti (qualche vittoria in partite di cartello e il trionfo in Supercoppa) e da molte brutte figure (l'eliminazione nei playoff di Champions contro il modesto Feyenoord, i tanti ko assurdi in Campionato, il misero nono posto in classifica…), il Milan vedeva il derby di ritorno della semifinale di Coppa Italia (dopo l'1-1 dell'andata) come l'ultima occasione per provare a salvare la stagione. Vincendo contro l'Inter, infatti, non solo i Rossoneri avrebbero potuto chiudere con 3 vittorie, 2 pareg- gi e zero sconfitte nei 5 derby annuali, ma avrebbero anche mantenuto viva la speranza di una qualificazione europea (attraverso la vittoria della Coppa Italia) e avrebbero già strappato l'accesso alla prossima Supercoppa italiana. PER TENERE VIVO IL SOGNO DEL 'TRIPLETE' - L'Inter, invece, oltre a dover migliorare l'inaspettato bilancio negativo nei derby stagionali, puntava a passare il turno per tenere vivo il sogno del Triplete. Dopo il grande successo contro il Bayern Monaco, gli uomini di Inzaghi si trovavano in piena corsa su tutti e tre i fronti stagio- nali: semifinale di Champions e Coppa Italia e primato in Campionato (assieme al Napoli). SITUAZIONE RIBALTA- TA - Il Milan però, ancora una volta in occasione del derby, ha messo da parte tutte le proprie fragilità e, approfittando della poca reattività dell'Inter (anche questa una costante nelle stracit- tadine di questa annata), ha con- quistato una importantissima e roboante vittoria per 3-0. la Roma in Campionato e il Barcellona in Semifinale di Champions, invece di galvaniz- zare Lautaro e compagni, ha cominciato a generare ansie. Le scelte di Inzaghi, in vista del derby, sono così state orien- tate dalla prudenza: ha proposto dal 1' Asllani per Calhanoglu, Bisseck per Pavard e de Vrij per Acerbi. Scelte infruttuose, visto che solo Bisseck è stato positivo. Soprattutto, queste scelte conser- vative hanno minato la fiducia del gruppo che, oltre alla pres- sione 'naturale' di un derby, ha avvertito l'urgenza di dover pen- sare anche agli obiettivi futuri. LA SERENITÀ DI CON- CEICAO - Il Milan, non avendo altri impegni pressanti oltre al derby, ha potuto preparare la partita con maggior serenità e più tempo. Nelle settimane di avvicinamento al match di Coppa Italia, Conceicao ha vara- to un 3-4-2-1 che ha esaltato la forza di Theo ed è parso dare più equilibrio alla spesso scapestrata squadra rossonera (con tre difen- sori di ruolo la retroguardia del Milan, pur continuando a patire cali di concentrazione clamorosi, pare meglio presidiata e protet- ta), anche a costo di limitare le possibilità di Leao e Pulisic (costretti maggiormente e rincor- rere e ad accentrarsi). Confermato il modulo delle uscite recenti e l'atteggiamento tattico attendista (già visto negli altri derby), l'allenatore porto- ghese ha sorpreso tutti nella scelta del centravanti, optando per Luka Jovic. Il serbo, che da sempre sembra poter dare il CONTINUA DA PAG 38 meglio di sé in compagnia di un altro attaccante, è stato eccezio- nale anche come punto di riferi- mento unico nel reparto offensi- vo rossonero. I due gol sono un dato di fatto, ma non restituisco- no la centralità di Jovic nella manovra rossonera: il numero 9, infatti, è stato utilissimo anche nel 'cucire il gioco', venendo spesso a far partire l'azione a ridosso della metà campo e, soprattutto, svuotando la tre- quarti avversaria, lasciando spa- zio per gli inserimenti di Theo, Leao, Pulisic e Reijnders. SENZA CATTIVERIA - Eppure l'Inter aveva cominciato meglio la partita: la prima mezz'ora, infatti, è stata assolu- tamente di marca nerazzurra: il sistema di gioco pensato da Conceicao presentava una falla nel troppo spazio regolarmente concesso a Dimarco. Non a caso, l'esterno sinistro, in avvio, ha avuto due grandi occasioni ma, nella prima, è scattato con legge- ro anticipo, finendo in offside, mentre nella seconda ha scheg- giato la traversa a Maignan bat- tuto (22'). Prima di lui è stato Darmian - dimenticato da Theo - a fallire una ghiotta occasione (diagonale larghissimo, al 10'), mentre al 33' è stato Lautaro a sprecare l'unica bella giocata di Taremi (Iraniano davvero nega- tivo, se si eccettua questa bella sponda di testa), calciando alle stelle da posizione assolutamen- te favorevole. L'impressione è che l'Inter - distratta dai tanti impegni - non abbia avuto la necessaria freddezza per indiriz- zare la partita (a differenza di quanto accaduto in Champions, contro il Bayern). MILAN PRESENTE - Scampati i pericoli, un Milan sin lì fin troppo attendista, è sem- brato comprendere di aver la possibilità di osare. La prima occasione è già stata quella buona, perché anche la difesa interista non è sembrata proprio in serata impeccabile. RIVOLUZIONE E GESTIONE - Inzaghi non vole- va farsi sfuggire derby e Coppa Italia e, con 4 cambi, ha provato a rivoluzionare la squadra. Zalewski, Arnautovic, Frattesi e anche Calhanoglu però, non sono entrati con il piglio giusto. Il Milan, ormai, era padrone della mediana e ha gestito a pia- cimento il ritmo della partita, aspettando e ripartendo. Non è un caso che, in una situazione del genere, si sia ridestato anche Leao. Le occasioni non sono mancate e proprio il Portoghese, al 45', ha imbeccato Reijnders per il 3-0. Per l'Inter è scattato l'allarme rosso alla vigilia della semifinale di Champions. Dopo l'era Pioli, in cui il derby era diventato un tabù per i Rossoneri, quest'anno la situa- zione si è ribaltata: il Milan ha privato l'Inter di 4 pesantissimi punti in Campionato (anche per- ché il Napoli, contro i Rossoneri, ha fatto bottino pieno) e di due trofei (la Supercoppa e, poten- zialmente, la Coppa Italia). LE SCELTE CONSERVA- TIVE DI INZAGHI - Solo la settimana prima di questo Inter- Milan, il mondo nerazzurro si inorgogliva vedendo la propria squadra - unica in Italia e quasi unica in Europa - ancora in corsa per tutte le principali competizio- ni stagionali (Campionato, coppa nazionale, Champions League). La situazione, però, in soli tre giorni è clamorosamente precipi- tata: il ko subito all'ultimo minu- to a Bologna ha consentito al Napoli di agganciare i Nerazzurri in vetta alla classifica e ha mostrato un'Inter affaticata, drammaticamente sterile e improvvisamente fragile psicolo- gicamente. Così, la prospettiva di dover affrontare, in rapida suc- cessione, il derby di Coppa Italia,

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