L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-15-2025

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GIOVEDÌ 15 MAGGIO 2025 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 13 L 'Italia è nota per tante cose mera- v i g l i o s e : a r t e , a r c h i t e t t u r a , opera, gesti delle m a n i e u n i n v i d i a b i l e approccio al caffè. Ma nasco- sto tra queste icone culturali, c'è qualcosa di altrettanto incredibile: leggi deliziosa- mente particolari. Alcune s o n o a n t i c h e , a l t r e s o n o a n c o r a i n v i g o r e , e a l t r e a n c o r a s o n o a b b a s t a n z a sconcertanti da far inarcare più di un sopracciglio o di strappare un sorriso. Che siano volte a preser- vare l'ordine o semplicemen- te la tranquillità della gente del posto, queste regole ci dicono qualcosa sulla società italiana: prende sul serio la tradizione, ma non sempre se stessa. Per iniziare il nostro viag- gio tra le stranezze legali del Bel Paese, dobbiamo tornare indietro. Fino al III secolo a.C. nella città romana di Spoletium (l'odierna Spole- to), fu emanata una legge nota come Lex Luci Spoleti- na che, stranamente per l'e- poca, non riguardava né le tasse né la guerra. Protegge- va un bosco sacro dedicato a Giove: tagliare la legna o asportare legname dal bosco era severamente proibito, a meno che non ci fosse una festa religiosa e, anche in q u e l c a s o , i t r a s g r e s s o r i dovevano offrire un sacrificio pubblico se prendevano più della loro quota spirituale. Pensatela come una prima, p i a , v e r s i o n e d i g e s t i o n e f o r e s t a l e c h e i n c o n t r a l a responsabilità divina. Qualche millennio dopo, il tono si alleggerì, ma la pas- sione italiana per la regola- mentazione della vita quoti- diana non svanì. Prendete le famose (e talvolta famigera- te) leggi sulla blasfemia. Applicate in tutta la nazione per gran parte del XX secolo, queste leggi punivano gli insulti pubblici contro il divi- n o . F u r o n o u f f i c i a l m e n t e depenalizzate nel 1999, ma alcuni comuni – come Sao- n a r a , v i c i n o a P a d o v a – hanno ripristinato le multe locali per blasfemia solo nel 2019. La decisione fu giusti- f i c a t a c o m e u n g e s t o d i d e c e n z a c i v i c a , s e b b e n e molti la vedessero come un promemoria del fatto che, in I t a l i a , a n c h e l a l i b e r t à d i espressione deve occasional- mente togliersi il cappello prima di entrare in chiesa. Facciamo un salto ai giorni nostri: la creatività legislati- va italiana è viva e vegeta, soprattutto quando si tratta di tutelare la qualità della vita, la bellezza e il silenzio. Nella pittoresca cittadina balneare di Eraclea, vicino a Venezia, le autorità locali hanno deciso che i castelli di sabbia potrebbero rappre- sentare un disturbo della quiete pubblica. Sì, castelli di sabbia. La logica? Ostruisco- no i sentieri della spiaggia e possono persino essere peri- colosi. Quindi, se vi trovate a Eraclea e state pensando di scolpire un mini-Colosseo in riva al mare, assicuratevi di raderlo al suolo prima che passi la guardia costiera. Ma il vero fascino delle stranezze legali italiane risie- de spesso nelle normative iperlocali che hanno perfet- tamente senso per i residen- ti... e assolutamente nessun senso per i turisti. A Capri, l'affascinante isola famosa per le sue ville a picco sul mare e i suoi limoneti, c'è una norma che vieta le calza- ture rumorose. Nello specifi- co, la legge vieta zoccoli e altre scarpe che sferragliano sul marciapiede, il tutto in n o m e d e l l a s a l v a g u a r d i a della pace e della tranquillità dell'isola. Potrebbe sembrare estremo, ma una volta che a v r e t e p a s s e g g i a t o p e r l e strette vie di Capri al dolce ronzio delle cicale e alla brez- za marina, capirete: il silen- zio qui è sacro, e i vostri san- dali con la suola di legno no. A Venezia, un'altra città invasa dal fascino e dalla f o l l a , i p i c c i o n i s o n o d a tempo parte integrante del- l'immagine da cartolina. Ma dar loro da mangiare? È ille- gale. Dal 2008, è vietato get- tare briciole ai piccioni in Piazza San Marco, con multe salate per i trasgressori. Il ragionamento è pratico: gli escrementi di uccelli sono corrosivi, danneggiano fac- ciate secolari, e trasformare l a p i a z z a i n u n l u o g o d i libertà per tutti stava rovi- nando l'esperienza per tutti, soprattutto per il marmo. Firenze, per non essere d a m e n o , h a a v u t o i l s u o scontro con i turisti e i loro spuntini. In alcune zone del centro storico, mangiare nei luoghi pubblici durante l'ora di pranzo è vietato; Esatto: niente panini sulla soglia di casa, niente pizza al taglio contro il muro di un palazzo. L'obiettivo? Mantenere la c i t t à p u l i t a e r i s p e t t o s a . Dopotutto, se Michelangelo non ha scolpito il David con un panino alla mortadella in mano, forse noialtri possia- mo aspettare di trovare una panchina come si deve. A Roma, non sono i pani- ni a destare sospetti, ma i pesci. La città ha vietato la vendita di bocce rotonde per pesci rossi, sostenendo che la f o r m a s i a d a n n o s a p e r l a s a l u t e d e i p e s c i ( i l c h e è vero). Questa legge rivela un lato delicato della politica romana: il benessere degli animali domestici è preso molto sul serio. Quindi, se volete un pesce, è meglio che nuoti con stile e tanto spazio. Poi c'è Milano, una città nota per la moda, la finanza e – che ci crediate o no – i sorrisi obbligatori. O almeno così era un paio di secoli fa, quando la città era sotto il dominio degli Asburgo: a quei tempi, c'era l'obbligo legale per i cittadini di sorri- dere in pubblico, con ecce- zioni fatte solo per funerali o visite in ospedale, tutto in nome del decoro pubblico e della "bella figura". Oggi, tro- vare un milanese sorridente non è così raro, anche senza l e g g i c h e l o i m p o n g a n o : basta prenderlo dopo che ha trovato parcheggio. E a proposito di sorrisi, anche Torino ha una legge che prende sul serio gli ani- mali domestici e la loro feli- cità. I proprietari di cani sono legalmente obbligati a portare a spasso i loro cani almeno tre volte al giorno, pena una multa fino a €500. È un regolamento nato dal- l'impegno della città per il benessere degli animali e chiarisce una cosa: a Torino, anche i cani hanno i loro diritti civili (ed è giusto che sia così!). C e r t o , m o l t e d i q u e s t e leggi vengono applicate solo superficialmente, o servono più come gesti simbolici che come minacce punitive. Ma dipingono un quadro vivace di un Paese che custodisce la bellezza, i rituali – non poi così strani – e anche un par- ticolare senso dell'ordine – un po' più inaspettato. In fin dei conti, questi curiosi codi- ci ci ricordano che in Italia ogni dettaglio è importante. Una bella strada merita di essere pulita, un'isola tran- quilla merita la pace e un cane merita una passeggiata quotidiana. Le regole posso- n o s e m b r a r e s t r a n e a c h i v i e n e d a f u o r i , m a f a n n o tutte parte di ciò che rende l'Italia... beh, l'Italia. Niente castelli di sabbia e niente zoccoli! Le leggi più bizzarre d'Italia A Firenze, è vietato mangiare per strada (Photo: Kristi Blokhin/Dreamstime) GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO PERSONAGGI

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