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GIOVEDÌ 15 MAGGIO 2025 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | a z i e n d e , i m p i e g a c i r c a 100.000 persone e copre quasi 29.000 ettari di ter- reno coltivato. Anche la pre- senza globale è significativa: l'Italia è il secondo espor- t a t o r e i n E u r o p a e i l terzo a livello mondiale, dopo Paesi Bassi e Colom- bia. Le esportazioni nel 2023 hanno superato 1,2 miliar- di di euro (circa 1,3 miliar- di di dollari), assicurandosi i l 5 , 2 % d e l l a q u o t a d i mercato globale. Il Paese ha mantenuto un saldo com- merciale positivo, con un surplus di circa 315 milio- ni di euro (circa 340 milio- ni di dollari). Le principali destinazioni delle esporta- zioni includono F r a n c i a ( 2 2 , 2 % ) , P a e s i B a s s i ( 1 8 , 2 % ) , G e r m a n i a (15,8%), Svizzera (4,8%) e Regno Unito (3,7%). È stata la capacità pro- duttiva, unita alla specializ- zazione regionale e alla con- s o l i d a t a e s p e r i e n z a , a posizionare l'Italia quale fornitore chiave nel mercato floreale internazionale. Ogni regione contribuisce con i p r o p r i p u n t i d i f o r z a : l a Liguria, in particolare la piana di Albenga, è nota per la coltivazione di fiori recisi in pieno campo ed è da tempo un polo sia per la coltivazione tradizionale che per quella orientata all'e- sportazione. La Toscana, e in particolare la zona di Pistoia, è leader nazionale nella produzione di piante vivaistiche, con un fatturato che raggiunge gli 816 milio- ni di euro (circa 881 milioni di dollari), grazie a una fitta concentrazione di vivai a conduzione familiare e a una s o f i s t i c a t a i n f r a s t r u t t u r a logistica. La Campania si è affermata nella produzione di fiori da serra, offrendo u n a p r o d u z i o n e c o s t a n t e durante tutto l'anno, mentre la Lombardia svolge un ruolo chiave nel commercio di piante ornamentali, for- nendo un'ampia varietà di specie ad acquirenti nazio- nali ed esteri. A sud, Sicilia e P u g l i a s i c o n c e n t r a n o sulla flora mediterranea e sulle piante in vaso: la Sici- lia, in particolare, è il princi- pale produttore europeo di agrumi in vaso, combi- nando un know-how agrico- lo secolare con un crescente interesse per la diversifica- z i o n e d e l l e e s p o r t a z i o n i . Queste dinamiche regionali conferiscono al settore fles- sibilità e resilienza, consen- tendo ai produttori di servi- r e s i a i m e r c a t i internazionali ad alto volu- me sia usi decorativi o ceri- moniali di nicchia. Questa distribuzione geo- grafica riflette una realtà più ampia: la floricoltura in Ita- lia è tanto una questione di microclima e terreno, quan- to di tradizione e commer- c i o . E s e E u r o f l o r a p u ò offrire un'istantanea curata, il vero lavoro si svolge tutto l'anno, in serre, vivai e cen- tri di distribuzione sparsi in tutto il Paese: i cicli di piani- f i c a z i o n e s o n o l u n g h i , i rischi meteorologici sono reali e la logistica rimane complessa, eppure il settore continua a innovarsi, con p r o g r e s s i n e l l a l o t t a a i parassiti, nell'efficienza idri- ca e nell'ibridazione delle piante che consentono all'I- talia di mantenere una pro- d u z i o n e d i a l t a q u a l i t à nonostante la crescente con- correnza internazionale. Ma il valore dei fiori in Italia si estende ben oltre i mercati e si diffonde nelle strade, nei rituali e nella memoria pubblica. In nes- sun luogo questo è più visi- bile che nella secolare tradi- z i o n e d e l l e I n f i o r a t e : tappeti floreali meticolosa- mente realizzati per le cele- brazioni religiose, in parti- colare la festa del Corpus Domini. L ' u s a n z a e b b e o r i g i n e nella Roma del XVII secolo, dove fioristi e artigiani come Benedetto Drei decorava- no i pavimenti delle chiese con mosaici di petali duran- t e l e p r i n c i p a l i f e s t i v i t à . Influenzata dal gusto baroc- co per la spettacolarità e il simbolismo, la pratica si dif- fuse in città del Lazio e di altre regioni, evolvendosi in una forma d'arte pubblica t e m p o r a n e a c h e f o n d e v a immagini sacre con l'icono- grafia locale. Oggi, le infio- rate rimangono espressioni di devozione religiosa, ma sono anche eventi comuni- tari che richiedono coordi- namento, abilità artigianale e grandi quantità di fiori fre- schi locali, spesso prove- nienti dagli stessi coltivatori che riforniscono il settore floricolo commerciale italia- no. Alcune Infiorate sono d i v e n t a t e r i c o n o s c i u t e a livello nazionale per la loro portata e regolarità. A Genzano di Roma, dove la tradizione è docu- mentata dal 1778, ogni giu- gno viene allestito un tappe- to floreale di 2.000 metri q u a d r a t i l u n g o V i a I t a l o Belardi. L'evento attira ogni a n n o t r a i 5 0 . 0 0 0 e i 100.000 visitatori. A Spel- l o , c i t t a d i n a c o l l i n a r e umbra, gli abitanti si prepa- rano tutto l'anno per una processione di 1,5 chilometri i n t e r a m e n t e r i c o p e r t a d i opere d'arte floreale. Anche qui, la festa attira folle fino a 100.000 persone. A Noto, in Sicilia, l'infiorata si svolge su uno sfondo architettonico b a r o c c o i n V i a N i c o l a c i , d o v e e l a b o r a t e s c e n e s i estendono su un tappeto di petali lungo 122 metri. Il numero di visitatori supera r e g o l a r m e n t e l e 1 0 0 . 0 0 0 unità. Pur avendo origini reli- giose, questi eventi svolgono un ruolo sempre più visibile nelle economie locali incen- tivando il turismo, dando supporto ai produttori di fiori e sostegno alle compe- t e n z e i n t e r g e n e r a z i o n a l i nell'allestimento floreale e nella progettazione collabo- rativa. Volontari, fioristi, studenti e artigiani lavorano spesso fianco a fianco nella preparazione, e la domanda di fiori specifici – selezionati non solo per il colore, ma anche per la struttura e la durata – si traduce in un aumento stagionale dei prez- zi per i fornitori regionali. M o l t e a u t o r i t à l o c a l i o r a sostengono attivamente que- sti eventi nell'ambito delle loro più ampie strategie di sviluppo culturale ed econo- mico. Lungi dall'essere semplici gesti decorativi, si tratta di esercizi annuali di identità civica, radicati nella tradi- zione ma al contempo atten- ti al presente. In quanto tali, le infiorate sono un valido esempio del legame tra la storia artigianale del Paese e l'economia floricola, poiché il loro successo dipende non solo dalla visione creativa, ma anche dalla disponibilità di fiori ben coltivati, da filie- re produttive affidabili e dal tipo di competenza regiona- le che l'Italia ha sviluppato nel corso delle generazioni. Il rapporto dell'Italia con i fiori si colloca saldamente al crocevia tra agricoltura, cultura e vita pubblica. È presente nelle statistiche di esportazione e nelle fiere, ma anche in gesti silenziosi: b a l c o n i d e c o r a t i d i f i o r i , piazze trasformate in tele colorate e feste locali pla- smate dai cicli della natura. Ecco perché i fiori continua- no a essere parte integrante del modo in cui l'Italia si esprime: precisa, stagionale, collaborativa e radicata nel territorio. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Il settore della floricoltura comprende oltre 27.000 aziende e impiega circa 100.000 perso- ne. l'Italia è il secondo esportatore in Europa e il terzo a livello mondiale, dopo Paesi Bassi e Colombia CONTINUA DA PAGINA 5 Due artisti al lavoro. Le infiorate sono nate nel Lazio, ma sono oggi diffuse in tutta Italia (Photo: Fabioalfano/Dreamstime)