Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1536917
17 GIOVEDÌ 26 GIUGNO 2025 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | V e n o s a è u n a p i c c o l a c i t t à dell'Italia meri- d i o n a l e c h e , silenziosamente, occupa un posto di rilievo nella storia e nel patrimonio culturale del Paese. Situata nella parte settentrionale della Basilicata, si trova all'incirca a metà strada tra Potenza e Foggia, quest'ulti- m a l a c i t t à p i ù g r a n d e e m e g l i o c o l l e g a t a . L a c i t t à sorge a circa 400 metri sul livello del mare ed è immersa in un paesaggio di dolci colli- n e , u l i v e t i e v i g n e t i c h e r i s p e c c h i a n o i l s u o r i c c o patrimonio agricolo. Si pensa che il nome Veno- sa derivi dal latino Venusia, forse legato a Venere, la dea romana dell'amore, sebbene alcuni suggeriscano che possa riferirsi al latino venenum, che significa "veleno", a causa di una vicina sorgente veleno- sa. Indipendentemente dalla sua etimologia, Venosa ha una storia molto antica, poi- ché fu fondata nel 291 a.C. dai Romani come colonia latina in seguito alla vittoria sui Sanniti. Nel corso dei secoli, divenne un importante muni- cipio romano e in seguito un punto chiave lungo la Via Appia, l'antica strada che collegava Roma a Brindisi. L'influenza romana è anco- ra tangibile a Venosa: la città o s p i t a u n v a s t o p a r c o archeologico che compren- de i resti di un anfiteatro romano, terme, abitazioni e t r a t t i d e l l ' a n t i c a s t r a d a . F r a m m e n t i d i m o s a i c i e colonne disseminati nel sito ci aiutano a comprendere come la Venusia romana fosse un luogo prospero e benestante. I visitatori, tuttavia, riman- gono forse più colpiti dall'Ab- bazia della Santissima Trinità, uno splendido com- plesso architettonico che rac- chiude al suo interno diversi strati di storia architettonica e spirituale. Originariamente costruita sulle rovine di un edificio romano e successiva- mente di una chiesa paleocri- s t i a n a , l ' a b b a z i a f u p o i ampliata in epoca normanna e, ancora oggi, rimane uno dei siti più suggestivi della Basilicata. Curiosamente, accanto alla chiesa ultimata, troviamo una basilica incom- piuta con imponenti archi in pietra e colonne che non con- d u c o n o a n u l l a , l a s c i a t i com'erano nel XII secolo. Venosa è forse più nota per aver dato i natali a uno dei più celebri poeti romani, Qui nt o Orazi o Flacco, meglio conosciuto in inglese come Orazio: una statua del poeta accoglie i visitatori nella piazza centrale, e una passeggiata nel centro stori- co, con i suoi stretti vicoli e le facciate in pietra, può ripor- tarci alla quiete e alla bellezza che potrebbero aver ispirato i suoi versi. Un'altra figura di spicco associata a Venosa è Carlo Gesualdo, Principe di Venosa, oggi ricordato per la sua musica tardo rinasci- mentale, altamente espressi- va e a volte dissonante: il suo castello domina ancora il cen- tro storico, ospitando eventi culturali e mostre. Sebbene le credenziali sto- riche di Venosa siano ecce- zionali, la città è anche cir- c o n d a t a d a b e l l e z z e naturali: le tranquille colli- ne circostanti sono punteg- giate da vigneti che produco- no l'Aglianico del Vulture, un vino rosso DOC noto per l a s u a s t r u t t u r a e i l s u o potenziale di invecchiamen- to. In effetti, la cultura del vino è una parte considerevo- le della vita locale, con canti- ne a conduzione familiare, vendemmie stagionali e sagre che celebrano i vitigni locali. Venosa ha conservato anche n u m e r o s e t r a d i z i o n i c h e riflettono la sua identità rura- le e religiosa, con la Setti- mana Santa e la Festa di San Rocco, celebrate ad agosto, che fondono devozio- ne religiosa e rievocazioni storiche con fuochi d'artificio, m u s i c a e m e r c a t i n i . L a Sagra dell'Aglianico, una fiera enogastronomica locale che rende omaggio all'orgo- glio enologico della città, è un altro momento di festa in autunno, un periodo dell'an- no in cui gli abitanti del luogo sono impegnati anche nella produzione di salsicce, solita- mente insaporite con finoc- chietto selvatico o peperonci- no. Come ci si può aspettare, l e t r a d i z i o n i c u l i n a r i e d i V e n o s a s o n o r u s t i c h e e genuine: pasta, come gli stra- scinati o le orecchiette, viene spesso servita con ragù di carne o verdure di stagione, mentre l'agnello, piatto forte della tavola lucana, viene tipicamente cotto lentamente con patate ed erbe aromati- che. Se avete un debole per i dolci, i forni locali vendono biscotti di vino, croccanti biscotti al vino rosso che si abbinano naturalmente a un delizioso bicchiere di Agliani- co. V e n o s a n o n è f o r s e u n luogo che richiama l'attenzio- ne, ma offre certamente ai suoi visitatori qualcosa di più prezioso: un senso di radica- mento, il piacere di scoprire storie e ricordi, sorseggiando un bicchiere di ottimo vino. A p p e n a f u o r i Assisi, nella fra- zione di Castel- n u o v o , o g n i estate si verifica una silenziosa trasformazio- ne: per quattro weekend tra fine giugno e inizio luglio, il L a v a n d e t o d i A s s i s i , azienda agricola e vivaio di lavanda a conduzione fami- liare, apre i cancelli per la Festa della Lavanda, un evento che si è lentamente trasformato in uno dei radu- ni estivi più insoliti e tran- quilli dell'Umbria. Qui, tutto parla di calma e serenità: campi che si esten- dono per diversi ettari sono c o l t i v a t i c o n o l t r e 6 0 varietà di lavanda, con le loro delicate sfumature di viola, blu, bianco e rosa, e lo skyline di Assisi non è mai troppo lontano dalla vista. Intendiamoci, non si trat- ta di un festival sfarzoso, ed è proprio questo il suo fasci- no: la gente ci va per i colori, per la quiete e per il piacere di passeggiare tra piante che ronzano con le api e si muo- vono al vento. Ci sono visite guidate e semplici labora- tori per chi vuole saperne di più su come la lavanda viene coltivata, raccolta o utilizza- ta per produrre oli essenziali e p r o d o t t i e r b o r i s t i c i ; S e avete voglia di fare shop- p i n g , c ' è a n c h e u n ' a r e a mercato dove produttori l o c a l i e p i c c o l i a r t i g i a n i offrono di tutto, dalle piante d i l a v a n d a a i s a p o n i , d a l m i e l e a i m a z z i s e c c h i . I n alcuni fine settimana, i visi- tatori possono partecipare a corsi di pittura all'aperto, fare yoga tra le aiuole o fer- marsi per un picnic serale con musica acustica dal vivo e stand gastronomici. Uno degli elementi più sorprendenti della Festa è la s u a a t m o s f e r a r i l a s s a t a e disordinata: le famiglie pas- seggiano, i bambini corrono tra i filari e i gruppi si riuni- scono all'ombra di ombrello- ni o alberi con bibite fresche i n m a n o . C ' è g e l a t o a l l a lavanda, ma anche panini alla griglia, formaggi locali e semplici vini umbri. La Festa della Lavanda non è una grande attrazione turistica, e questo gioca a suo vantaggio. È un modo tranquillo per trascorrere q u a l c h e o r a o u n i n t e r o pomeriggio, circondati da un paesaggio non ritoccato o reso teatrale; qui, la natura e la sua bellezza sono al cen- tro dell'attenzione, ma è l'at- mosfera a rimanere impres- s a . È u n e v e n t o e s t i v o diverso: piccolo, leggero... e silenziosamente memorabi- le. Un piccolo negozio ad Assisi che vende oggetti ispirati alla lavanda durante il festi- val (Photo: Matteocerruti70/Dreamstime) Sulle orme di Orazio: una visita a Venosa Un pomeriggio d'estate alla Festa della Lavanda Il centro storico di Venosa (Photo Giambattista Lazazzera/Dreamstime) SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI