L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-26-2025

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29 GIOVEDÌ 26 GIUGNO 2025 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | " Posso Entrare? An Ode to Naples" è un d o c u m e n t a r i o d i r e t t o d a T r u d i e Styler e girato dal leggendario direttore della fotografia Dante Spinotti. Attraverso immagini, storie personali e interviste, il film esplora l'anima di Napoli, una città piena di contrasti, creatività, storia e cuore. Dai vicoli popolari ai quartieri borghesi, dai rapper di stra- da ai sacerdoti e agli intellet- tuali, Napoli viene ritratta in t u t t a l a s u a c o m p l e s s i t à . Nell'ambito dell'iniziativa Fare Cinema, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internaziona- le per promuovere il cinema italiano e i suoi talenti nel m o n d o , s i è t e n u t a u n a proiezione del documentario presso l'Istituto Italiano di Cultura a Westwood. "Questa sera uniamo due grandi ambasciatori cultura- li dell'Italia: il cinema e il territorio", ha dichiarato la Console Generale Raffaella Valentini. "L'obiettivo non è solo celebrare la ricchezza del nostro cinema, ma anche mettere in luce come il set- tore cinematografico sia una p a r t e v i t a l e e i n c r e s c i t a dell'economia, dell'identità e della diplomazia pubblica i t a l i a n a " . H a a g g i u n t o : "L'Italia continua a essere uno dei Paesi più dinamici in Europa nella produzione cinematografica. Nel 2023, il settore audiovisivo italia- n o h a g e n e r a t o o l t r e 1 2 miliardi di euro di fatturato, con più di 400 film prodotti e oltre 2 miliardi di euro investiti nella produzione cinematografica e televisi- va". E m a n u e l e A m e n d o l a , d i r e t t o r e d e l l ' I s t i t u t o I t a l i a n o d i C u l t u r a , h a a g g i u n t o : " Q u e s t ' a n n o abbiamo voluto accendere i riflettori su Napoli, perché il 2025 segna i suoi 2.500 anni di storia". La proiezione è stata parte della settimana di Fare Cinema, una celebra- zione mondiale del cinema i t a l i a n o p r o m o s s a d a l Ministero degli Affari Esteri e d e l l a C o o p e r a z i o n e I n t e r n a z i o n a l e . D o p o l a proiezione, si è tenuto un dialogo sul palco con la regi- sta Trudie Styler e il diretto- r e d e l l a f o t o g r a f i a D a n t e S p i n o t t i , m o d e r a t o d a l l a g i o r n a l i s t a V a l e n t i n a Martelli. Come ha scelto Napoli quale protagonista del documentario? Trudie Styler: L'amore per Napoli è cresciuto durante i tre anni in cui ho lavorato al film, ma devo ammettere che a l l ' i n i z i o n o n c o n o s c e v o affatto la città. Conosco bene l'Italia: ho lavorato a Roma dalla metà degli anni '80 fino ai primi '90. Mio figlio è nato a Pisa nel 1990. Con Sting (Styler è la moglie del can- tante, ndr) abbiamo compra- to una casa in Toscana, con una vigna, una cantina e una pizzeria. Conosco bene le isole, la Costiera Amalfitana, v a d o s p e s s o a C a p r i . M a Napoli… l'ho sempre solo attraversata, per prendere un traghetto o scendendo in macchina verso il Sud. E mi vergogno a dirlo: non ci ero mai stata davvero. Poi la Rai e i p r o d u t t o r i d i M a d E n t e r t a i n m e n t m i h a n n o proposto di fare un docu- m e n t a r i o s u N a p o l i . H o a c c e t t a t o s u b i t o . M i s o n o detta: "Ma com'è possibile che, a questo punto della mia vita, non l'abbia ancora sco- perta?". L'idea di entrare in città con una tela bianca e fare un film completamente mio era irresistibile. La Rai è s t a t a m o l t o g e n e r o s a : m i h a n n o d a t o t o t a l e l i b e r t à creativa. "Fallo tuo, scrivi una sinossi, poi la approvia- mo", mi hanno detto. E io ho risposto: "Certo, lo voglio fare". Ho invitato Dante a v e n i r e c o n m e i n q u e s t o viaggio, per scoprire la città e l a s u a g e n t e c o n i m i e i occhi, e con uno sguardo da straniera. E quella scoperta è stata totalmente inaspettata. Non solo ho fatto un film su Napoli, mi sono innamorata della città. P e r c h é h a s c e l t o "Posso Entrare?" come titolo? È nato durante il montag- gio. Mentre lavoravo con il montatore Walter Fasano, continuavo a sentire la mia voce che diceva alla gente: "Posso entrare?" bussando a persiane o porte, chiedendo di entrare per fare due chiac- chiere. Chiedevo: "Cosa pen- sate del vostro rione? Qual è la vostra visione della comu- nità? Di cosa avete bisogno? Ce la fate? Vi sentite in diffi- coltà?". Da lì ho iniziato a capire la politica locale, a conoscere chi intervistare. Chiedevo: "Chi c'è qui che sta facendo qualcosa di posi- tivo? Chi potrei incontrare?". È stato un modo per scoprire l a c i t t à , l e t t e r a l m e n t e e d emotivamente. C ' e r a u n n o m e c h e ricorreva sempre? Sì, don Antonio Loffredo. Tutti, soprattutto nel Rione Sanità, facevano il suo nome. È come un leader spirituale per il quartiere. Una figura molto rispettata. Ha detto che Napoli non ti apre solo le porte, ma il cuore. Cosa inten- de? È una città estremamente emotiva. Ha vissuto tantissi- mo. È tutto scritto nelle per- sone: hanno sopportato dif- ficoltà incredibili, eppure sono più felici e gioiose di quanto ci si potrebbe aspet- tare. Sono dei sopravvissuti. Hanno resistito a moltissi- m o . È q u e l l a f o r z a m i h a spinto a fare domande, ad ascoltare. Tante persone mi h a n n o i n d i r i z z a t o v e r s o a l t r e , " Q u e s t a p e r s o n a s a r e b b e i n t e r e s s a n t e d a conoscere". E avevano ragio- ne. È stata l'esperienza più emozionante della mia car- riera nel cinema. Non credo che la mia vita sarà mai più la stessa. Ora ho un legame con alcune delle persone che si vedono nel film. Nel documentario c'è anche Roberto Saviano. In che modo ha contri- buito? Roberto ha offerto la sua prospettiva su molte cose, su Maradona, e sulla sua storia p e r s o n a l e . O r a s i m u o v e sempre con quattro agenti di scorta. Non può avere una vita pubblica se non è pro- t e t t o . L a s u a i n t e r v i s t a è stata molto emozionante. Ciò che ha sacrificato per dire la verità è straordinario. Il film si apre con un b r a n o r a p d i Clementino. Com'è nata l'idea? Sapevo di dover includere u n p o ' d i s t o r i a , m a n o n v o l e v o f a r e u n a l e z i o n e noiosa. Non sono una stori- ca, e sarebbe sembrato stra- no farlo in quel modo. Una s e r a , e r o n e l l a v a s c a d a b a g n o a r i f l e t t e r e , e h o a v u t o i l m i o m o m e n t o " E u r e k a " . H o p e n s a t o : "Perché non usare il rap?". Tremila anni di storia in tre minuti. Così siamo andati da Clementino. Ha scritto un bellissimo brano rap— N e a p o l i s — c h e r a c c o n t a tutte queste incredibili con- quiste storiche. Lo abbiamo g i r a t o i n g r e e n s c r e e n e a b b i a m o a b b i n a t o l a s u a p e r f o r m a n c e a i m m a g i n i tratte da splendidi dipinti c o n s e r v a t i n e i m u s e i d i Napoli. È stato perfetto. Quale intervista o sto- ria l'ha toccata di più? Tante sono state incredi- bilmente toccanti. Una che m i h a c o l p i t o p a r t i c o l a r - mente è stata quella legata alla Seconda guerra mon- diale. Mio padre mi raccon- tava storie sulla guerra, ma sentire il punto di vista ita- liano—soprattutto dei napo- l e t a n i — è s t a t o d i v e r s o . Napoli è stata la città più bombardata d'Italia. C ' è u n a p e r s o n a i n p a r t i c o l a r e c h e l e è rimasta nel cuore? Nora, la nuotatrice. I suoi ricordi di quando era adole- s c e n t e m i h a n n o c o l p i t o profondamente. Non solo ha vissuto la guerra, ma nel 1944 c'è stata anche l'eru- zione del Vesuvio. Era un p e r i o d o d r a m m a t i c o : l a guerra non era ancora finita, e p o i q u e s t a e r u z i o n e h a u c c i s o m o l t e p e r s o n e e lasciato senza casa centi- naia, se non migliaia di per- s o n e . L a s u a s t o r i a m i è rimasta dentro. Napoli è famosa per il caffè. Era già una bevi- trice di caffè prima di girare il film? No! Non ho mai bevuto tanto caffè in vita mia come a Napoli. Di pomeriggio— soprattutto dopo pranzo— ogni ora ci fermavamo in u n o d e i t a n t i s s i m i b a r : espresso, espresso, espres- so. Non avevo mai bevuto davvero espresso prima. Ora ho una vera dipendenza! Posso Entrare? Napoli apre il suo cuore a Trudie Styler e Dante Spinotti al Fare Cinema di LA Dante Spinotti e Trudie Styler durante l'evento (Photo: Veronica Maffei) LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES

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