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GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2025 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 13 I bar italiani non sono bar nel senso ameri- cano del termine: non sono fatti per i cock- tail (a meno che non stiate prendendo un aperiti- vo, ovviamente), e ordinare un martini alle 10 del mattino vi farà guadagnare un'occhia- ta solitamente riservata a chi salta la fila in pasticceria. I bar italiani sono più simili al cuore pulsante della vita quotidiana, dove l'espresso è il carburante, il barista cono- sce il vostro nome e ogni frase racchiude un codice segreto che solo la gente del posto comprende appieno. Esploriamone alcuni insie- me! 1. Lo scontrino prima, per favore! Traduzione: "Per favore, lo s c o n t r i n o v a f a t t o p r i m a dell'ordinazione" Significato: hai appena provato a ordinare il caffè senza prima pagare alla cassa. Che errore da principiante! Molti bar italiani, soprattutto nei centri città più affollati, seguono un rigido modello "prima paghi, poi bevi": vai alla cassa, dici cosa vuoi, ti danno uno scontrino e solo allora puoi presentarti al ban- cone e sventolare quel fogliet- to come un biglietto d'oro. Se provi a invertire l'ordi- ne, il barista indicherà la cassa delicatamente, ma con f e r m e z z a , c o n l a s t e s s a espressione che userebbe per un bambino che ha dimenti- cato i compiti. Punti bonus se sospira mentre lo fa, ma non arrabbiarti, non è una que- stione personale, è la proce- dura. Tranne che nei centri più piccoli, dove le regole vengono spesso invertite, ignorate o applicate a secon- da che il cugino del barista lavori alla cassa quel giorno. 2. Fammi un cappuccino chiaro Traduzione: "Preparami un cappuccino leggero" Significato: stai per assi- stere alla personalizzazione del cappuccino: un cappucci- n o c h i a r o c o n t i e n e m e n o espresso e più latte rispetto alla versione standard, ed è il tipo di bevanda ordinata da qualcuno che finge ancora di non volere solo latte caldo con un pizzico di caffeina. Le varianti su questo tema sono infinite: cappuccino scuro, cappuccino tiepido, cappuccino con cacao, decaf- feinato o persino con latte di soia. Il barista, esperto nel- l'antica arte della gestione della schiuma, annuirà grave- m e n t e , p o i e s e g u i r à u n a magistrale miscela di vapore, espresso e pazienza. Ordinare un cappuccino dopo le 11:00, ovviamente, è ancora considerato un atto di moderata ribellione. Potresti ricevere un'occhiata di disap- provazione, ma nessuno dirà nulla. Si limiteranno a mette- re in discussione silenziosa- mente il tuo apparato dige- rente. 3. Fammi un caffè norma- le Traduzione: "Mi dia un caffè normale" Significato: questa richie- sta è tutt'altro che scontata. In Italia, un "caffè normale" di solito significa una singola dose di espresso, ma dirlo al barista sbagliato nella regione sbagliata potrebbe causare un dibattito filosofico su cosa significhi veramente "norma- le". Se sei americano, potresti pensare di chiedere un caffè filtrato, e il barista potrebbe interpretare la tua confusione con gli occhi spalancati come un jet lag. Se desideri qualco- sa di più vicino al caffè ameri- cano, prova a chiedere un caffè lungo (anche se questo può anche significare sempli- cemente riempire la tua tazzi- na) o un caffè americano, anche se quest'ultimo arri- verà comunque in una tazzina con una dose di espresso e una piccola brocca separata di acqua bollente. Gli italiani hanno imparato molte cose, m a r i m a n g o n o d i f f i d e n t i verso qualsiasi cosa assomigli a un bicchiere di carta alto pieno di un liquido vagamen- te marrone. 4. Mi fai un marocchino? T r a d u z i o n e : " P o s s o avere un marocchino?" Significato: ora sei nel regno delle piccole indulgenze: il marocchino è una piccola ma elegante combinazione di caffè espresso, latte montato e una spolverata di cacao in polvere, solitamente servita in un bicchiere di vetro anzi- ché in una tazza di ceramica. È una sorta di espresso mac- chiato che indossa una giacca elegante. Famoso soprattutto nelle città del nord come Milano e Torino, il marocchino viene ordinato da chi desidera qual- cosa di più lussuoso di un semplice caffè espresso, ma meno latteo di un cappucci- no. Ha la reputazione di esse- re elegante, dolce e un po' più di qualcosa di speciale. Come ordinare un piccolo dessert che ti sveglia. 5. "C'è un caffè sospeso?" T r a d u z i o n e : " P o s s o avere un caffè sospeso?" S i g n i f i c a t o : o r a s t a i e n t r a n d o n e l t e r r i t o r i o dell'Italia meridionale, dove tradizione e generosità vanno di pari passo. Il caffè sospeso è una pratica nata a Napoli all'inizio del XX secolo. Un cliente paga due caffè: uno per sé e uno "sospeso", da dare in seguito a chi non può permetterselo. È un atto di gentilezza anonimo, un gesto che trasforma il caffè in una p i c c o l a r e t e d i s i c u r e z z a sociale. Alcuni bar espongono un biglietto o una lavagna che i n d i c a q u a n t i c a f f è s o n o sospesi quel giorno; altri ne o f f r o n o u n o a b a s s a v o c e quando qualcuno lo chiede. Sebbene la pratica si sia atte- nuata nel tempo, non è mai scomparsa del tutto e ha visto una rinascita negli ultimi anni, soprattutto in periodi di d i f f i c o l t à e c o n o m i c h e . Ordinare o offrire un caffè sospeso è generoso, ma fa anche parte di un'etica locale di dignità e solidarietà. N a t u r a l m e n t e , c i s o n o molti altri codici a barre tipi- camente italiani. Chiedere il caffè al vetro significa che lo si preferisce in un bicchiere piuttosto che in una tazza, mentre ordinarlo al banco indica che lo si berrà in piedi al bancone, che è più veloce e più economico. Sedersi al tavolo può comportare un sovrapprezzo e cambiare l'in- tero rituale. Come molti di voi sapran- no, persino il bar in sé è più di un semplice luogo dove prendere un caffè in Italia; è il luogo in cui le persone si fermano tre volte al giorno per resettare il proprio orolo- g i o b i o l o g i c o , i n c o n t r a r e a m i c i , i n c o n t r a r e v i c i n i , scambiare pettegolezzi, flirta- re, negoziare accordi di lavoro o semplicemente godersi due minuti di silenzio sotto il dolce ronzio della macchina per l'espresso. Il barista è in parte artigiano, in parte con- fidente e in parte controllore del traffico. I clienti abituali si fanno preparare il caffè prima di parlare, i turisti imparano osservando la coreografia: pagano, lasciano la ricevuta, si fanno da parte, tornano quando vengono chiamati. I bar italiani hanno un ritmo: non ci si ferma se non c'è un motivo, non si chiac- chiera se non si è invitati e di certo non si chiede un caffè a l l a z u c c a . M a u n a v o l t a imparate le regole e il gergo, s i i n i z i a a d a p p r e z z a r e l a discreta complessità di tutto ciò. Una breve frase – fammi un caffè normale – può signi- ficare cinque cose diverse, a seconda del tono, dell'ora e della città. Se sei fortunato, troverai il tuo posto, dove sapranno come ti piace prima ancora c h e t u d i c a u n a p a r o l a . E quando arriverà quel giorno, saprai di esserti trasformato da outsider confuso a semi- locale, un espresso alla volta! Un tradizionale "bar all'Italiana." Qua troverete un linguaggio speciale, al quale bisogna fare l'abitudine (Photo: Erix2005/Dreamstime) Cinque cose che senti solo in un "bar" italiano (e cosa significano davvero) SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI