L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-10-2025

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1537464

Contents of this Issue

Navigation

Page 26 of 39

27 GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2025 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | N on capita tutti i giorni che un panino diventi i l s i m b o l o d i un'intera città, soprattutto in un luogo come S c i l l a , u n p i c c o l o b o r g o m a r i n a r o a r r o c c a t o s u l l a punta estrema della Calabria, affacciato sullo Stretto di Messina. Mentre l'identità culinaria calabrese è tipica- mente di terra, incentrata su carne di maiale, 'nduja pic- cante e formaggi di monta- gna, Scil l a offr e una r ar a eccezione: questa città, con radici nella mitologia greca e i piedi nel Mar Tirreno, ha c o s t r u i t o p a r t e d e l l a s u a fama moderna su un panino con il pesce spada gri- gliato. La città di Scilla deve il suo nome al mitico mostro marino Scilla, che, insieme a Cariddi, infestava le acque descritte nell'Odissea di Omero. Quel tratto di mare, oggi noto come Stretto di Messina, è da tempo avvolto da leggende di correnti peri- colose e scampati pericoli, ma mentre i miti rimangono radicati nella letteratura, il legame di Scilla con il mare è inequivocabilmente reale e, in questo caso, deliziosamen- te commestibile. Scilla è il tipo di posto in cui stretti vicoli in pietra, troppo stretti per le auto, si snodano tra case arroccate sulla scogliera e pittoresche scalinate, come quelle dello storico quartiere di Chianalea, scendono verso il mare. Piccole barche da pesca attraccano direttamen- te sotto i balconi, ed è più probabile sentire il rumore delle onde che del traffico. Gli abitanti del posto amano chiamarla "la piccola Vene- z i a " , e s e b b e n e p a r a g o n i come questo siano spesso abusati, nel caso di Chiana- lea, hanno quasi senso. A differenza di altre città costiere calabresi, dove il mare serve principalmente per nuotare e ammirare i panorami, Scilla ha sempre vissuto di mare, con la pesca d e l p e s c e s p a d a a n c o r a ampiamente praticata con metodi tradizionali. Tra mag- gio e agosto, lo stretto diven- ta un terreno di caccia per le feluche, imbarcazioni con lunghe torri di avvistamento e passerelle a prua, da cui i pescatori ancora oggi arpio- nano il pesce spada a mano. È u n m e t o d o f i s i c a m e n t e impegnativo e di precisione, tramandato di padre in figlio. Ed è qui che entra in gioco il panino. A dire il vero, è difficile stabilire chi abbia avuto l'i- dea di farcire il pane con il pesce spada grigliato; chiede- te in giro a Scilla e sentirete storie diverse a seconda di dove vi fermate. Una storia sulle origini inizia nel piccolo porto della città, in un food truck chiamato Il Furgon- cino di Callore. A prima vista, sembra il solito locale di hamburger e salsicce, ma serve panini con pesce spada grigliato da decenni, forse dagli anni '90. Secondo il gio- v a n e a l l a g u i d a d e l f o o d truck, l'idea venne ai proprie- tari originali, che iniziarono a servire pesce spada appena pescato, grigliato in modo s e m p l i c e , i n p a n e t i p o baguette con un goccio di salmoriglio, un condimen- to a base di limone, aglio e origano molto usato nel sud Italia, soprattutto in Calabria e Sicilia. Ben presto, quello che era iniziato come un pranzo al porto si diffuse: i turisti sco- prirono il food truck, i bar sulla spiaggia locali se ne accorsero e poi arrivarono i locali più esclusivi, ognuno con la propria versione. Al L i d o F r a n c e s c o , s u l l a spiaggia principale appena sotto il castello, il panino si fa ancora più speciale: servito in una ciabatta fatta in casa, sfornata da una donna del posto che vive lì vicino, il pesce spada viene marinato in salmoriglio, grigliato e poi farcito con olive, pomodori e lattuga croccante. Le porzioni s o n o c o s ì g e n e r o s e c h e i l pane si chiude a malapena. È il tipo di panino che va man- giato con i gomiti in fuori, sopra un tovagliolo di carta, con la vista del mare in piena regola. Per concludere in bel- lezza l'esperienza, un bicchie- re di vino della casa, e il costo dell'intero pasto si aggira intorno ai 10 € (meno di 12 $). P o i c ' è i l C i v i c o 5 , u n locale più raffinato in stile p u b a C h i a n a l e a , p r o p r i o sopra il mare: il menù inclu- de diverse opzioni di panini con il pesce spada, dai classi- ci a rivisitazioni moderne come il Paisanu (con erbe aromatiche locali) o l'Athos (pesce spada aromatizzato agli agrumi). Si basano anche sulla tradizione, con tanto di storia sulle origini stampata sul menù, che spiega come il panino sia apparso per la prima volta alla Sagra del Pesce Spada in città a metà degli anni '80 e sia diventato uno dei preferiti della gente del posto. Che sia nato pro- prio lì è oggetto di dibattito, ma la sagra in sé è molto reale e attira ancora folle ogni agosto. In effetti, il pesce spada non è un ingrediente insolito nelle cucine calabresi e lungo la costa tirrenica, e soprattut- t o a S c i l l a e n e l l a v i c i n a Bagnara Calabra, fa parte della dieta da secoli. Lo tro- verete grigliato, nei sughi per la pasta (delizioso!) o persino crudo in sottili fette tipo car- p a c c i o ( i l m i o p r e f e r i t o ) , quindi ciò che rende il pani- no così interessante non è l'ingrediente, ma il formato. I panini non sono un elemen- to di spicco nella tradizione calabrese, poiché lo street food qui di solito prevede fritture: arancini, crispelle o fritto misto. Il panino con il pesce spada è un'aggiunta un po' rivoluzionaria, dove la tradizione si è adattata al turismo senza rinunciare a nulla. In realtà la formula è sempre più o meno la stessa: il pesce è fresco, spesso mari- n a t o , s e m p r e g r i g l i a t o e , mentre il pane può cambiare – alcuni usano baguette, altri ciabatta – il resto rimane costante, con pomodoro, un pizzico di cipolla o erbe aro- matiche, magari un po' di insalata. Attenzione, però: il pani- no col pesce spada non è qualcosa che si possa replica- re facilmente fuori da Scilla. Ci si può provare, certo, ma senza il pesce giusto, la brez- za marina e il contesto, non è la stessa cosa. Forse è per questo che è diventato di per sé un'attrazione turistica discreta: la gente lo cerca, alcuni ne fanno una meta del l o r o v i a g g i o . È t u r i s m o gastronomico, sì, ma senza filtri, fronzoli o voli pindarici. Quello che si vive è un vero l e g a m e c o n i l l u o g o , u n o spuntino da mangiare con le mani, su una sedia di plasti- ca, mentre il sole tramonta dietro il castello. Un prome- moria del fatto che a volte il cibo migliore non viene servi- to nei ristoranti raffinati, ma in involucri di carta in riva al mare. Scilla potrebbe non essere nota per la sua cucina elaborata, ma nel suo panino col pesce spada grigliato ha trovato qualcosa di semplice e sincero. Ed è probabilmen- te per questo che funziona così bene. Il panino con il pesce spada di Scilla: l'insolita icona dello street food calabrese Una bella veduta di Scilla (Photo: Alexander Mertz/Dreamstime); in basso a sinistra: il Lido Francesco, famoso per il suo panino col pesce spada (Photo: Lucamato/Dreamstime) LA BUONA TAVOLA RICETTE PIATTI TIPICI STORIE DI CUCINA

Articles in this issue

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-7-10-2025