L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-10-2025

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29 GIOVEDÌ 10 LUGLIO 2025 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | D ai cieli di Giove ai satelliti per il monitoraggio della Terra, il rapporto dell'I- talia con la meteorologia abbraccia secoli di osserva- zione, interpretazione e inno- vazione scientifica. Sebbene spesso messa in ombra da altre nazioni nei dibattiti sulla meteorologia, l'Italia ha svol- to un ruolo cruciale e costante nello sviluppo della compren- sione meteorologica, unendo divinazione, empirismo e tec- nologia spaziale nel corso dei secoli. I n a n t i c h i t à , i l t e m p o meteorologico era fonte di messaggi divini: i Romani istituzionalizzarono questa credenza attraverso la pratica dell'augurio, una forma di divinazione in cui sacerdoti qualificati interpretavano la volontà degli dei osservando il volo degli uccelli e altri s e g n i n a t u r a l i , i n c l u s i g l i eventi atmosferici. Pur non soddisfacendo gli stan- dard scientifici moderni, l'au- gurio rifletteva una profonda attenzione culturale ai cam- biamenti del cielo e svolgeva una funzione pubblica nel processo decisionale civico. L'interpretazione meteorolo- gica era presente anche negli antichi trattati agricoli roma- ni, come quelli di Varrone e Columella, che fornivano consigli agli agricoltori su come prevedere i cambia- menti meteorologici basando- si sulla formazione delle nubi, sull'andamento dei venti e sul comportamento degli anima- li. Nel Medioevo, il vuoto scientifico lasciato dalla cadu- ta dell'Impero Romano d'Oc- cidente non cancellò comple- tamente questo interesse per i l c i e l o : n e l l e c o m u n i t à monastiche, in particolare quelle di tradizione bene- dettina, i monaci continua- rono la pratica di registrare gli eventi naturali, comprese le condizioni meteorologiche, nelle loro cronache. Natural- m e n t e , n o n s i t r a t t a v a d i "previsioni" meteorologiche in senso moderno, ma di regi- strazioni empiriche che, nel tempo, contribuirono alla comprensione dei cicli stagio- nali e dei modelli climatici locali. Esempi di tale tenuta di registri si possono trovare in vari annali monastici in tutta Europa, come gli Anna- les Mellicenses (dell'Abba- zia di Melk in Austria) e gli A n n a l e s C o l m a r i e n s e s Maiores (di Colmar, in Fran- cia), che contengono numero- se citazioni su eventi meteoro- l o g i c i e s t r e m i . I n I t a l i a , istituzioni venerabili come quelle legate alla Congrega- zione Cassinese, tra cui la celebre Montecassino, e a l t r e f o n d a z i o n i c o m e i l Chronicon Novaliciense dell'Abbazia di Novalesa in Piemonte, avrebbero meti- colosamente conservato cro- nache simili. In alcuni casi, queste cronache rappresenta- no gli unici dati climatolo- g i c i s o p r a v v i s s u t i p e r regioni e secoli specifici. Oltre le mura monastiche, anche i registri di importanti città ita- liane come Firenze, Siena o Venezia includevano occasio- nalmente dettagli climatici quando il tempo atmosferico influenzava significativamen- te la vita urbana o agricola. Questa tradizione di osserva- zione persistita per tutto il Medioevo, gettò le basi per gli studi più metodici che sareb- bero seguiti durante il Rina- scimento. La transizione dall'osserva- zione alla sperimentazione i n i z i ò c o n c r e t a m e n t e n e l XVII secolo, quando il con- tributo dell'Italia alla meteo- rologia divenne inequivocabil- m e n t e f o n d a m e n t a l e . Evangelista Torricelli, allievo di Galileo Galilei, inventò il barometro nel 1643, un momento che segnò la prima volta in cui la pres- sione atmosferica poté essere misurata con uno strumento scientifico, rivoluzionando lo studio del tempo meteorologi- co. La scoperta di Torricelli – che le variazioni della pressio- ne atmosferica corrispondono alle condizioni meteorologi- che – fu una svolta che rima- n e f o n d a m e n t a l e p e r l a meteorologia odierna. Ma il b a r o m e t r o n o n f u l ' u n i c a invenzione; piuttosto, si inserì in un più ampio impegno ita- liano per la filosofia naturale, promosso da Galileo e dai suoi successori, che iniziarono ad applicare principi matema- tici e meccanici per compren- dere la natura. M e n t r e i l b a r o m e t r o d i Torricelli offriva un nuovo modo di misurare il tempo atmosferico, il fisico italiano L u i g i G a l v a n i esplorò il ruolo dell'elettricità nei feno- meni naturali alla fine del XVIII secolo, gettando le basi per lo studio dei fulmini e dell'elettricità atmosferica. Parallelamente, il gesuita Giuseppe Toaldo, uomo di g r a n d e c u l t u r a , s t u d i ò i modelli climatici e pubblicò resoconti dettagliati delle flut- tuazioni di temperatura, della pressione atmosferica e del- l'attività solare nell'Italia set- t e n t r i o n a l e : l e s u e o p e r e , b a s a t e s u d a t i e m p i r i c i a lungo termine, segnarono una nuova fase nella meteorologia, in cui teoria e osservazione si unirono in previsioni proto- scientifiche. L'Unità d'Italia nel XIX secolo offrì l'opportunità di c r e a r e u n ' i n f r a s t r u t t u r a nazionale per il monitoraggio meteorologico: nel 1876 fu fondato il Servizio Meteo- rologico Italiano, una delle prime istituzioni meteorologi- che nazionali in Europa. Ini- zialmente ospitato presso il Ministero dell'Agricoltura, il servizio mirava a centralizza- re la raccolta dati e a fornire previsioni coerenti a supporto dell'agricoltura e della navi- gazione. All'inizio del XX secolo, l'I- talia aveva istituito una fitta rete di stazioni meteorologi- che, alcune delle quali sono ancora attive oggi. Queste s t a z i o n i c o n t r i b u i r o n o i n modo significativo ai primi sforzi internazionali per com- prendere i modelli climatici g l o b a l i , a n c h e g r a z i e a l l a topografia italiana, che si estende dalle Alpi al Mediter- raneo, rendendola un luogo di osservazione particolar- mente prezioso. Anche i meteorologi italia- ni fecero progressi significati- vi nella meteorologia aero- nautica, soprattutto durante le due guerre mondiali, quan- do le previsioni meteorologi- che divennero vitali per la pianificazione dei voli e le operazioni militari. Fu in que- gli anni che gli scienziati ita- liani contribuirono al miglio- ramento delle osservazioni nell'alta atmosfera attraverso l'uso di palloni meteorologici e radiosondaggi. L'era spaziale portò un nuovo capitolo nella meteoro- logia italiana: nel 2019, l'A- genzia Spaziale Italiana ha lanciato PRISMA (PRecur- sore IperSpettrale della Mis- sione Applicativa), un satelli- te all'avanguardia in grado di monitorare la superficie ter- restre con immagini iperspet- trali. Sebbene PRISMA sia principalmente orientato al monitoraggio ambientale, r a p p r e s e n t a l ' i m p e g n o c o s t a n t e d e l l ' I t a l i a n e l l a scienza atmosferica attraver- so tecnologie avanzate: il satellite raccoglie dati che possono essere utilizzati per studiare l'inquinamento, lo stato di salute della vegeta- zione e i cambiamenti nell'u- so del suolo, tutti fattori che si intersecano con la climato- l o g i a e l a m e t e o r o l o g i a . Altrettanto significativo è oggi il ruolo dell'Italia nella cooperazione meteorolo- gica europea: il Paese è membro fondatore dell'Or- ganizzazione Europea per l'Esplorazione dei Satelliti Meteorologici (EUMETSAT), ospita diversi istituti di ricerca dedicati alle scienze atmosferiche, mentre le università italiane conti- n u a n o a c o n t r i b u i r e a l l a modellizzazione climatica, agli algoritmi di previsione meteorologica e alla climato- logia storica. Progetti come MeteoSat, Copernicus e il Global Climate Observing S y s t e m b e n e f i c i a n o t u t t i dell'esperienza italiana, in p a r t i c o l a r e n e l l ' i m a g i n g satellitare e nella raccolta dati a lungo termine. È s t a t o u n l u n g o a r c o , quello del coinvolgimento italiano nella meteorologia, un arco che è iniziato dall'os- servazione rituale del cielo e, attraverso oltre due millenni, ha portato a un monitoraggio satellitare all'avanguardia. È stata una storia di personaggi come Torricelli e Galileo, ma anche di istituzioni, scri- v a n i m o n a s t i c i , a g e n z i e governative e ingegneri spa- ziali. Questo viaggio attraver- s o l a s t o r i a e i l t e m p o c i mostra come la persistente curiosità umana per il mondo naturale possa generare pro- gressi straordinari, ricordan- doci al contempo i numerosi contributi del Belpaese alla nostra comprensione dell'a- ria che respiriamo e del cielo che ci sovrasta. Le previsioni nel corso dei secoli: il contributo dell'Italia alla meteorologia Gli Annales in cui i monaci riportavano gli eventi delle loro comunità sono importanti fonti per conoscere l'evoluzione della meteorologia non solo in Italia ma in tutta Europa (Image created with DALL-E 2) LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA

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