L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-21-2025

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19 GIOVEDÌ 21 AGOSTO 2025 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | L 'Italia ha regalato al mondo il man- dolino, ma sape- vate che il Nord A m e r i c a g l i h a dato una seconda vita? Nella Napoli del XVIII secolo, i liu- tai – guidati dalla famiglia Vinaccia – definirono il man- dolino moderno: cassa armo- nica a conchiglia, corde bina- t e e a c c o r d a t u r a Sol-Re-La-Mi lo resero uno strumento popolare suonato nei salotti e nei teatri. Alla fine del 1800, liutai come Embergher e Calace perfezionarono modelli da c o n c e r t o e p u b b l i c a r o n o manuali di metodo che stu- denti e insegnanti portavano con sé all'estero. Quando gli immigrati italiani raggiunse- ro gli Stati Uniti, il mandolino li accompagnò e si diffuse rapidamente oltre le sale par- rocchiali e i circoli sociali, fino ai salotti universitari e ai palchi civici. In breve tempo, divenne parte della musica popolare e vernacolare ame- ricana, rimodellato da liutai americani e nuovi stili. Il capitolo statunitense d e l l a v i t a d e l m a n d o l i n o riguarda l'immigrazione, l'industria e la reinven- zione. Tra il 1880 e il 1924, circa quattro milioni di italia- n i a r r i v a r o n o n e g l i S t a t i Uniti. Si concentrarono in città come New York, Boston, Philadelphia, Chicago e New Orleans, dove la musica era centrale nella vita sociale. I mandolini napoletani a cioto- la presenziavano a matrimo- ni, serate di beneficenza e riu- nioni di club. All'inizio, la maggior parte dei musicisti rimaneva all'interno della comunità, ma lo strumento non vi rimase a lungo. Nel 1880, una novità inter- nazionale in tournée contri- buì ad aprire nuove porte: gli Studenti Spagnoli – una compagnia ispirata a studenti di musica iberici – andò in tournée negli Stati Uniti e suscitò la curiosità per i pic- coli strumenti a pizzicatura. Il loro successo ispirò imitazio- ni, tra cui ensemble organiz- zate dal musicista italiano C a r l o C u r t i c h e d a v a n o risalto ai mandolini piuttosto che alle bandurrias. I giornali iniziarono a pubblicizzare lezioni; apparvero insegnanti per corrispondenza e, alla fine degli anni '80 dell'Otto- cento, era in atto una "mania per il mandolino". Scuole superiori, case di accoglienza e Y M C A f o r m a r o n o c l u b . G r u p p i c i v i c i e s i n d a c a t i aggiunsero le orchestre ai loro elenchi di attività. Per m o l t i i t a l o a m e r i c a n i d i seconda generazione, queste ensemble rappresentavano un percorso accessibile verso l'alfabetizzazione musicale e la mobilità sociale. I club di mandolino presto suonarono meno come trii da salotto e più come piccole orchestre. Le parti furono scritte per primo e secondo mandolino, mandola, chitar- ra e, più tardi, mandocello e mando-basso. Il repertorio mescolava marce, valzer, can- zoni popolari e classici legge- ri. Alcuni gruppi sopravvisse- r o a l l a m o d a e d i v e n n e r o d e l l e i s t i t u z i o n i : l a M i l w a u k e e M a n d o l i n Orchestra fa risalire le sue origini al 1900 e si esibisce ancora oggi, mentre a New York, una ensemble di man- dolino nata negli anni '20, legato al mondo del lavoro, si e v o l s e n e l l a N e w Y o r k Mandolin Orchestra, che ha recentemente celebrato il suo centenario. I costruttori di strumenti americani accelerarono il cambiamento: a Kalamazoo, nel Michigan, Orville Gib- son brevettò nel 1898 un mandolino con tavola armo- nica intagliata che sostituì la cassa italiana con una tavola e un fondo simili a quelli di un violino; Il design era più potente, più resistente e più adatto all'uso in ensemble. Gibson creò una rete nazio- nale di insegnanti-agenti, pubblicò manuali di metodo e promosse orchestre complete di mandolino che includeva- no mandoloncelli e mando- bassi. Per un certo periodo, prima della Prima Guerra Mondiale, gli Stati Uniti furo- no disseminati di gruppi di questo tipo, riforniti da fab- briche nazionali e supportati d a u n c r e s c e n t e m e r c a t o dell'educazione musicale. Dopo la guerra, tuttavia, i gusti cambiarono: gruppi jazz, orchestre da ballo e l'a- scesa della chitarra spinsero i club di mandolino al declino, ma lo strumento aveva già messo radici. Virtuosi e insegnanti ita- loamericani fecero da ponte tra gli anni della moda e quel- li successivi. Giuseppe Pet- tine di Providence si esibì ampiamente, scrisse metodi e studi influenti e formò gene- razioni di musicisti che man- tennero viva la tecnica classi- c a i n A m e r i c a . A l t r i organizzarono concorsi, pub- blicarono newsletter e furono giudici di festival, creando u n a r e t e n a z i o n a l e m o l t o p r i m a c h e i s o c i a l m e d i a potessero farlo. La svolta successiva arrivò dal Sud rurale quando, negli a n n i ' 4 0 , B i l l M o n r o e modellò il bluegrass attorno a ritmi incalzanti, canti in s t r e t t a a r m o n i a e i l s u o "chop" percussivo su una Gibson F-5, un modello arch- top perfezionato nei primi anni '20. Il suono di Monroe rese il mandolino nuovamen- te una voce solista. Lo stru- mento con le buche a f diven- ne lo standard per il country e il bluegrass, apprezzato per la proiezione e l'attacco niti- do. Da lì, il mandolino rag- giunse un nuovo pubblico: il folk revival lo portò sui palchi dei college; musicisti come Jethro Burns lo adattarono al jazz; Tiny Moore ne spinse una variante elettrica nello swing western; e in seguito Sam Bush e David Grisman fusero il bluegrass con il rock, lo swing e le influenze world, dimostrando che lo strumen- to poteva essere protagonista in quasi tutti i generi. Oggi, la vita del mandolino in Nord America non è di nic- chia. I festival bluegrass offro- no workshop e concorsi di strumenti che sfornano nuovi musicisti ogni stagione. I gruppi folk e americani lo usano sia per la melodia che per il ritmo, e i circoli celtici e tradizionali lo utilizzano per il lavoro d'insieme. Per quanto riguarda la musica classica, le orchestre continuano a esiste- re in molte città e organizza- zioni nazionali organizzano convegni annuali, commissio- ni e programmi per i giovani. Una fiorente scena liutaria, dai piccoli laboratori ai gran- di costruttori, fornisce di tutto, dai fedeli strumenti a cassa armonica napoletana ai moderni archtop e flattop, mentre gli specialisti della riparazione mantengono in u s o i p e z z i d e i p r i m i d e l Novecento. Quello che era nato come un "legame" con la patria per gli immigrati italiani è diven- t a t o p a r t e d e l p a n o r a m a sonoro americano, con club comunitari che offrivano un palcoscenico ai nuovi arrivati; liutai americani riadattavano lo strumento per le esigenze locali e un direttore d'orche- stra del Kentucky lo trasfor- mava in una star. Il risultato è uno strumento dalla doppia identità: il mandolino rimane un simbolo dell'eredità italia- na nel Nord America ma, allo stesso tempo, è diventato uno strumento tipicamente ame- ricano per i break bluegrass, i ritornelli jazz e tutto ciò che verrà dopo. SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI Dalle Little Italy al grande palcoscenico: il mandolino negli Stati Uniti

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