L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-5-2025

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17 GIOVEDÌ 4 SETTEMBRE 2025 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | Q uando si pensa all'espresso ita- liano, si imma- gina spesso una b e v a n d a c h e Gaggia ha contribuito a defi- nire. La storia inizia a Milano alla fine degli anni '30, quan- do Achille Gaggia sviluppò un'estrazione più pulita e calda che produceva uno stra- to naturale di crema sulla s u p e r f i c i e d e l c a f f è . Q u e l cambiamento fu epocale, poi- ché modificò il sapore della bevanda stessa, ma stabilì anche lo standard per l'aspet- to e il sapore dell'espresso, dando all'Italia una nuova identità del caffè che si diffu- se dai caffè milanesi ai banco- ni di tutto il mondo. Il 5 settembre 1938, Gag- gia depositò il brevetto italia- no n. 365726 per il sistema Lampo senza vapore, in cui l'acqua sotto pressione passava attraverso il caffè m a c i n a t o f i n e m e n t e p e r estrarre oli e aromi senza scottature. I miglioramenti del dopoguerra aggiunsero meccanismi a leva e a molla e resero popolare l'idea di "tira- re" un caffè, ma il principio rimase lo stesso, ovvero l'uti- lizzo di pressione e tempera- tura controllate per ottenere un espresso stabile e con una crema sulla superficie. Questo è il momento che molti storici considerano la nascita dell'e- spresso moderno, e avvenne in Italia, con un nome mila- nese che ancora oggi è pre- sente su molte delle nostre macchine da caffè. Il notevole impatto tecnico di Gaggia fu accompagnato da un impatto culturale di tutto rispetto, perché l'azien- da permise alle persone di portare la cultura del bar a casa propria. Nel 1977, lanciò la Baby Gaggia, una mac- china domestica compatta creata con il designer Makio Hasuike. Per molte famiglie, fu il primo modo realistico per preparare un espresso come al bar a casa, e divenne rapidamente popolare, oltre che un punto di riferimento nel design. In effetti, la Baby Gaggia è un chiaro esempio di Made in Italy: ingegneria racchiusa in una forma acces- sibile, pensata per l'uso quo- tidiano piuttosto che per gli scaffali dei musei. Lo stesso mix di praticità e design italiano si è protratto negli anni '90 con la Gaggia Classic. Introdotta nel 1991, distillò il DNA professionale del marchio in un corpo in acciaio inossidabile, pratico, con comandi intuitivi e spa- zio per gli appassionati di affinare le proprie competen- ze. Decenni dopo, rimane un punto fermo della gamma e una silhouette riconoscibile sui banconi da Milano a Los Angeles. Per gli acquirenti attenti alla provenienza, Gag- gia sottolinea che la Classic è progettata e realizzata in Ita- lia, un punto molto impor- tante, in quanto collega la macchina alla stessa cultura che l'ha creata. Anche il lato professionale della storia è italiano. Nel 2018, il marchio Gaggia Mila- no, oggi parte del Gruppo ita- liano Evoca, è stato rilanciato con una nuova gamma pro- gettata dal Bonetto Design C e n t e r ; m o d e l l i d i p u n t a come La Reale abbinano linee classiche a tecnologie all'avanguardia (caldaie indi- pendenti, erogazione dell'ac- qua precisa, ergonomia pen- s a t a p e r i l b a r i s t a ) . L a produzione della linea Pro avviene in Italia, all'interno del perimetro industriale di Evoca, in modo che il know- how, la base di fornitura e i c o n t r o l l i d i q u a l i t à s i a n o mantenuti vicino a casa. P e r i c o n s u m a t o r i , è importante sapere che "Made in Italy" per Gaggia significa davvero made in Italy: tutte l e m a c c h i n e a u t o m a t i c h e d e l l ' a z i e n d a , c o s ì c o m e i modelli manuali chiave come Classic e Carezza, sono pro- gettate e prodotte nel Belpae- se. Questo è visibile nel desi- g n e n e l p a c k a g i n g d e l l e macchine Gaggia, ma lo si percepisce anche nel modo in c u i s o n o c o s t r u i t e : p a r t i m e t a l l i c h e d o v e s e r v o n o , assemblaggi funzionali e un linguaggio di design che pri- vilegia interruttori chiari e forme funzionali rispetto a fronzoli. Il tutto supportato da un'idea semplice: l'inge- gneria italiana che trasforma la routine quotidiana in un piccolo rituale, con una coe- renza su cui puoi contare. Se acquisti oggi un model- lo Gaggia Classic, ottieni una piattaforma che può crescere con te: filtri standard, una lancia vapore adeguata e un percorso verso una tecnica migliore. Se scegli un'auto- matica, ottieni un percorso pulito e immediato verso l'e- spresso e le bevande a base di latte all'italiana, supportato da un marchio la cui identità è letteralmente legata all'es- senza stessa del moderno caffè all'italiana. E se entri in u n b a r d o t a t o d e l l ' u l t i m a macchina Gaggia Milano, stai assistendo all'espressione professionale della stessa idea: rendere la qualità ripe- t i b i l e , f a r s ì c h e l a f o r m a serva alla funzionalità e man- tenerla inconfondibilmente italiana. S c i p i o n e R i v a - R o c c i ( 1 8 6 3 – 1 9 3 7 ) i n v e n t ò i l p r i m o m e t o d o pratico per misu- rare la pressione arteriosa al letto del paziente. Nel 1896, il g i o v a n e m e d i c o i t a l i a n o descrisse un semplice dispo- sitivo su una rivista medica torinese: un bracciale gonfia- bile avvolto attorno alla parte s u p e r i o r e d e l b r a c c i o , u n bulbo di gomma per aumen- tare la pressione e una colon- na di mercurio verticale per indicarne il valore. Rispetto ai precedent e scomodi stru- menti che si limitavano a premere un dito o a basarsi su stime, il suo sfigmomano- metro era economico, porta- tile e, soprattutto, numerico, p o i c h é c o n v e r t i v a " p o l s o forte" e "polso debole" in mil- limetri di mercurio. Il metodo era semplice: il bracciale veniva gonfiato fino a quando il polso radiale non s c o m p a r i v a ; l ' a l t e z z a d e l m e r c u r i o i n q u e l l ' i s t a n t e v e n i v a c o n s i d e r a t a c o m e pressione sistolica. Il brac- ciale originale di Riva-Rocci era stretto, il che tendeva a sovrastimare le letture, ma l'idea funzionò così bene che i miglioramenti arrivarono rapidamente. Nel 1901, von Recklinghausen introdusse u n b r a c c i a l e p i ù l a r g o , migliorando la precisione. Nel 1905, il chirurgo russo Nikolai Korotkoff aggiunse lo stetoscopio, ascoltando dal gomito i suoni che appariva- no e scomparivano quando il bracciale si sgonfiava; questo rese possibile registrare sia i valori sistolici che diastolici. Insieme, il bracciale e i suoni crearono lo standard che uti- lizziamo ancora oggi. L'impatto dell'invenzione di Riva-Rocci fu immediato. Ospedali italiani ed europei adottarono il dispositivo e il neurochirurgo americano Harvey Cushing, dopo averlo visto in Italia, lo riportò negli Stati Uniti e ne promosse l ' u s o i n c h i r u r g i a e n e l l a medicina generale. Improvvi- samente, i medici potevano monitorare l'ipertensione, misurare lo shock e seguire un paziente durante l'aneste- sia con un numero che pote- va essere confrontato di gior- no in giorno e da una clinica all'altra. Grafici riempiti con una nuova unità di misura, mmHg, e una nuova abbre- viazione, RR, ancora utilizza- ta in molti Paesi per indicare la "pressione sanguigna", in onore di Riva-Rocci. Le colonnine di mercurio sono in gran parte scomparse per motivi ambientali e ora prevalgono i monitor oscillo- metrici elettronici, che però si basano sullo stesso princi- pio stabilito da Riva-Rocci: un manicotto che occlude l'arteria e un rilascio control- lato che rivela la pressione al suo interno. L'invenzione di Riva Rocci (qui sopra, ecco come lo immaginiamo) ha cambiato il modo di curare e supportare i pazienti (Image created with DALL-E 2) Gaggia, l'icona italiana che ha dato forma all'espresso di oggi Scipione Riva-Rocci e la nascita dello sfigmomanometro IMPRESA ITALIA ECONOMIA MADE IN ITALY AZIENDE Una tradizionale macchina del caffé Gaggia, come quelle che si possono trovare in tantissimi bar (Image created with DALL-E 2)

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