L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-5-2025

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1539234

Contents of this Issue

Navigation

Page 6 of 39

GIOVEDÌ 4 SETTEMBRE 2025 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | f o n d a t o l a A w e n F i l m s , insieme al direttore della f o t o g r a f i a I s a a k L i p t z i n . "Eppure i suoi film viaggia- vano moltissimo e venivano s p e s s o a c c o m p a g n a t i d a cantanti e musicisti che par- tivano dall'Italia per suona- re e poi tornavano indietro. Era un cinema "muto" solo di nome: i suoi film erano strutturati come sceneggiate musicali, con precise indica- zioni su cosa cantare e quan- do. Questo legame tra musi- ca e immagini fu la chiave del loro enorme successo nelle Little Italy". Da cosa è nata l'idea di un documentario su Elvira Notari? Mi sono sempre interes- sato a storie italiane e italoa- mericane: nei miei lavori precedenti c'è sempre un filo conduttore che ritorna. La scoperta di Elvira Notari è a r r i v a t a m e n t r e s t a v o finendo un documentario su un impresario teatrale italia- n o e m i g r a t o n e g l i S t a t i Uniti, che aveva creato un v e r o e p r o p r i o i m p e r o d i sale cinematografiche. In quel momento ho iniziato a occuparmi del cinema e del suo ruolo nella formazione dell'identità delle comunità italiane d'America. E cosa ha scoperto? Ho scoperto che i film ita- liani erano molto richiesti nelle Little Italy: non solo i grandi kolossal del cinema muto, ma anche i film sce- n e g g i a t a , i m e l o d r a m m i p o p o l a r i d i r e g i s t i c o m e Elvira Notari. Da lì mi si è aperto un mondo. Ancora p i ù s o r p r e n d e n t e è s t a t o s a p e r e c h e l a s u a c a s a d i produzione aveva persino aperto una succursale negli Stati Uniti, realizzando brevi documentari commissionati dalle comunità immigrate. V e n i v a g e s t i t a d a J a m e s Crapanzano che si occupava della distribuzione e racco- glieva le commissioni delle comunità italoamericane. Così nacque un vero ponte tra Napoli e New York. Q u a l e a s p e t t o d e l l a ricerca su Elvira Notari l'ha colpita particolar- mente? Un passaggio fondamen- t a l e è s t a t o l e g g e r e Streetwalking on a Ruined M a p d i G i u l i a n a B r u n o , uscito negli anni '90. È stato uno dei testi che ha risco- perto la figura di Notari e mi ha convinto definitivamente a intraprendere questo pro- getto. Anche Bruno, come me, ha guardato a Elvira da New York: un altro punto di contatto. Infine, ciò che mi ha colpito molto è stata la q u a s i t o t a l e a s s e n z a d i memoria su di lei. Nessuno la conosceva: un'ingiustizia che mi ha spinto ancora di più a raccontarla. Si è fatto un'idea del perché sia stata dimen- ticata dalla storiografia ufficiale? Non c'è una sola risposta, ma diverse concause. Innan- zitutto, si conosce ancora poco del cinema muto: si stima che circa il 90% delle opere sia andato perso, per- ché i film erano girati su materiali deperibili e alta- mente infiammabili, spesso distrutti per motivi di sicu- rezza. Siamo quindi "fortu- nati" ad avere tre film e due documentari della Notari: di tanti altri registi, invece, non resta nulla. C'è poi il discorso legato a l t i p o d i c i n e m a c h e l e i f a c e v a . I s u o i e r a n o f i l m popolari, sceneggiate napo- letane, prodotti con budget ridotti e una struttura fami- liare. Dora Film, una piccola società a gestione familiare diretta da Elvira, era una vera officina artigianale: il marito operatore, il figlio attore, parenti e amici nel cast, la nonna che colorava a mano le pellicole. La critica del dopoguerra guardava a questi lavori con sufficienza, preferendo i grandi kolossal in costume girati a Torino, Milano o Roma. Il periodo storico ha avuto un ruolo in questo contesto? Sì. A complicare le cose ci fu la censura fascista, che ostacolò fortemente un cine- ma popolare, dialettale e radicato nel folklore. Solo dagli anni '70, grazie a stu- diosi come Giuliana Bruno, Vittorio Martinelli e Mario Franco, la sua opera è stata rivalutata. La riscoperta è s t a t a f a v o r i t a a n c h e d a i movimenti femministi, che hanno riportato in primo piano la prima regista donna i t a l i a n a . D a a l l o r a i l s u o cinema, dall'essere al margi- ne della storia, è tornato len- tamente a farsi strada. Oggi, negli ultimi 10-15 anni, assi- stiamo a un vero proliferare di studi, rassegne e opere ispirate a lei. A l i v e l l o s t i l i s t i c o , come ha scelto di rac- contare la sua storia? Il punto di partenza non potevano che essere i suoi film superstiti: 163 minuti in totale. Sono la sua vera voce, l'unico lascito diretto che ci r i m a n e . D a l ì a b b i a m o costruito un racconto dop- pio: da una parte la vicenda s t o r i c a d e l l a N o t a r i , c o n l ' a i u t o d i s t u d i o s i c o m e M a r i o F r a n c o e G i u l i a n a Bruno; dall'altra la storia del recupero della sua memoria, dagli anni '70 fino a oggi. A questo intreccio abbiamo aggiunto un terzo livello: q u e l l o c o n t e m p o r a n e o . Seguiamo artiste e artisti che si ispirano a lei: dalla scrit- t r i c e F l a v i a A m a b i l e a l l a fotografa Cristina Vatielli c o n T e r e s a S a p o n a n g e l o , fino ai laboratori collettivi di ricamo di Francesca Con- s o n n i e a i m u s i c i s t i c h e riportano in vita i suoi film sonorizzandoli dal vivo. In questo modo, la storia di Elvira dialoga costantemen- te con il presente. Guardando oggi i suoi film, cosa pensa possano insegnarci? Il primo aspetto è il rac- conto delle figure femminili: personaggi complessi, sfac- cettati, molto diversi dagli stereotipi femminili dell'e- poca. C'è poi la drammatica attualità dei finali segnati da f e m m i n i c i d i , p u r t r o p p o ancora un tema vivo oggi. Ma non è solo questo. I suoi erano film popolari, parlava- n o l a l i n g u a e i l d i a l e t t o della gente comune, raccon- tavano la Napoli reale, lon- tana dai fasti e dalle idealiz- zazioni. Ed è proprio questo che il regime fascista non t o l l e r a v a . R i v e d e r l i o g g i , restaurati con grande cura d a l l e c i n e t e c h e , c o l p i s c e a n c o r a : s o n o o p e r e c h e hanno forza, potenza visiva e un'energia sovversiva che f o r s e N o t a r i n o n e r a d e l tutto consapevole di espri- mere, ma che oggi appare evidente. P r e s e n t a r e i l d o c u - mentario a Venezia: che emozione è? Enorme. Non potevamo immaginare un palcoscenico migliore. È la conclusione di anni di lavoro insieme ad Antonella Di Nocera e alla sua Parallelo 41, una produ- zione napoletana che per noi è stata un partner fonda- m e n t a l e e c h e p r e n d e i l nome proprio dal parallelo c h e u n i s c e N a p o l i a N e w Y o r k . A r r i v a r e a V e n e z i a significa portare i film di Elvira sul palco più presti- gioso del cinema italiano. È un riconoscimento non solo p e r i l n o s t r o l a v o r o , m a soprattutto per lei: un modo per restituirle il posto che merita nella storia del cine- ma. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Con l'apertura di un ufficio della Dora Film a New York, Notari divenne la pioniera di un primo ciclo di distribuzione transatlantico, anni prima che il neorealismo portasse le sto- rie italiane nei cinema d'essai statunitensi. CONTINUA DA PAGINA 5 … foto di una vita … (Photo courtesy of "Elvira Notari. Beyond Silence" documentary) Un'immagine tratta da uno dei film di Notari (Photo courtesy of "Elvira Notari. Beyond Silence" documentary)

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-9-5-2025