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GIOVEDÌ 2 OTTOBRE 2025 www.italoamericano.org 43 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Mondiale maschile di pallavolo: all'Italia il secondo titolo consecutivo dopo il dominio azzurro delle ragazze Christian Pulisic (Ph© Marco Canoniero | Dreamstime.com STEFANO CARNEVALI rossonera, mancavano da tanto tempo. Il terzo leader del Milan è Christian Pulisic. Si poteva pen- sare che il passaggio al 3-5-2 avrebbe sfavorito lo statunitense (abituato a giocare come esterno d'attacco), invece la sua trasfor- mazione in seconda punta con licenza di svariare su tutto il fronte offensivo, lo ha liberato dalla necessità di ripiegare e dalla costrizione di dover giocare spesso anche lontano dalla porta. Ora Pulisic - ben protetto dalla folta mediana e supportato da un centravanti di 'fatica', come Gimenez - è libero di spaziare dove crede, nella trequarti avver- saria. Il suo senso tattico e la sua tecnica superiore gli consentono così di essere sempre nel vivo del gioco e, liberato da compiti difensivi, ha tutte le energie necessarie per incidere in zona gol (in questo avvio di stagione, tra Campionato e Coppa Italia, ha già messo a referto ben 6 reti, condite da 2 assist: numeri impressionanti). Un'altra scom- messa vinta da Allegri che - attenzione - non ha di fatto anco- ra avuto a disposizione Leao, infortunatosi (dopo aver segnato) nei primi minuti dell'esordio in Coppa Italia e tornato in campo nel finale del match contro il Napoli. Se il portoghese avesse una capacità di adattamento al nuovo ruolo (attaccante centrale) simile a quella mostrata da Pulisic, se ne vedrebbero davve- ro delle belle… I RISCHI - Dopo la terribile scorsa stagione e i tanti dubbi palesatisi nella rovente estate rossonera, una partenza lanciata era fondamentale. Sia per ricom- pattare l'ambiente, sia per legitti- mare il lavoro di Allegri e di Igli Tare (il nuovo Ds). Così è stato e, oggi - complice il fatto di non dover 'disperdere' energie nelle Coppe europee - il Milan pare candidato a recitare un ruolo da protagonista in questa Serie A. Attenzione, però, a lasciarsi andare a troppo facili entusiasmi. Come accennato, la rosa è lungi dall'essere piena di cam- pioni (tecnicamente potrebbe essere addirittura inferiore a quella dello scorso anno) o com- pleta (mancano almeno un difen- sore centrale, delle valide alter- native ai fluidificanti e, a meno di un ritorno ad altissimi livelli di Nkunku, un vero centravanti), i progetti societari (in particolar modo quelli di calciomercato, caratterizzati da cessioni 'lampo' completate ancor prima di aver messo le mani sul sostituto di chi parte e da acquisti che sembrano scaturire più da circostanze favo- revoli che non da strategie arti- colate) non lasciano mai troppo tranquilli e l'affidarsi a un gioco imperniato sull'attesa e la ripar- tenza (in assenza di un vero cen- travanti - Gimenez sin qui è andato davvero, davvero male -, Allegri cerca sempre di creare spazi per le sue punte atipiche e per l'inserimento delle forti mezz'ali che ha a disposizione) non potrà sempre funzionare. C'è insomma tanto lavoro da fare - per oliare meccanismi che paiono buoni, trovare alternative di gioco e di uomini e anche per compattare ulteriormente il grup- po - ma, grazie all'entusiasmo di questo avvio insperato e alla pos- sibilità di allenarsi tanto (senza avere la "distrazione' delle Coppe allorizzonte), il Milan sembra aver imboccato la strada I neocampioni del mondo (Ph courtesy Ufficio stampa Fipav) I l dominio azzurro sulla palla- volo continua. Come nel ten- nis, dove ci godiamo gli exploit di Sinner e delle selezio- ni di Davis e di Billie Jean King Cup (edizione 2025 nuovamente vinta dalle ragazze capitanate da Tathiana Garbin), l'Italia si erge con convinzione e merito a punto di riferimento anche nel mondo del volley. Infatti, dopo lo straordinario trionfo delle ragazze di Velasco nel Mondiale femminile di Thailandia, anche la Nazionale maschile, nelle Filippine, ha conquistato il suo Mondiale, il quinto di sempre e secondo consecutivo. Una supre- mazia del genere fu appannaggio solo dell'Urss che, negli anni '50 (un'altra epoca!), fu anch'es- sa detentrice di entrambi i titoli iridati. PERCORSO NON FACILE - Eppure, quello della Nazionale di Ferdinando De Giorgi, non è stato un percorso facile. La spe- dizione azzurra - nonostante fos- simo campioni in carica - era circondata da un certo scettici- smo, sia per via di un ranking non troppo lusinghiero, sia per via delle quote - piuttosto alte - previste dai bookmakers. Tutti questi dubbi sembravano essere fondati, visto l'esordio shock: l'imprevedibile sconfitta (2-3) contro la 'misteriosa' (visto che non partecipa a tutti i tornei del per tutti. IL CRESCENDO - Proprio su queste certezze, l'Italia è andata via via crescendo. Seconda nel girone, la Nazionale azzurra ha affrontato negli ottavi l'ostica Argentina. I sudamerica- ni sono stati battuti 3-0, al termi- ne di un match duro, in cui è stato fondamentale non far cala- re mai la concentrazione. Nei quarti di finale, poi, gli Azzurri hanno incrociato nuovamente il Belgio: Giannelli e compagni non si sono fatti scappare l'occa- sione di celebrare una vendetta sportiva. Il 3-0 finale è scaturito da una gara perfetta e dominata, con tutti i set vinti con ampio distacco. La semifinale ha poi previsto il big match con la Polonia e, ancora una volta, l'Italia ha mostrato i muscoli vincendo 3-0 al termine di una partita tirata e altamente spetta- colare. LE SORPRESE - In finale, gli Azzurri erano attesi dalla gio- vane e sorprendente Bulgaria (guidata dall'Italiano Blengini), la più luminosa tra le tante sor- prese di questo Mondiale (basti pensare che le 'corazzate' di Francia, Giappone e Brasile si sono 'arenate' molto presto, non superando nemmeno i gironi eli- minatori). FINALE DELICATA - L'ultimo atto del torneo si pre- sentava come una partita delica- ta. L'Italia, favorita, aveva tutto da perdere e, dopo gli sforzi pro- CONTINUA DA PAG 42 fusi contro la Polonia, poteva anche subentrare un senso di appagamento. Per fortuna, gli Azzurri si sono affidati alla loro serietà e al loro affiatamento. Guidati da un grandissimo Romanò, da un Bottalo in ver- sione 'cecchino' (entrambi implacabili al servizio) e dai colpi di Micheletto, i ragazzi di De Giorgi si sono portati sul 2-0. I bulgari, però, non hanno molla- to e, grazie alla prestazione enorme dei fratelli Nikolov, hanno vinto il terzo set, riapren- do la partita. Specialisti in rimonte (ne sanno qualcosa gli Usa 'ribaltati', nei quarti, dopo un parziale di 2 set a 0), i bulgari hanno dato tutto, ma non sono riusciti a scardinare l'organizza- zione azzurra. LA STORIA PIÙ BELLA - Tra quelle dei tanti giocatori che hanno animato il gruppo azzurro e che si sono resi protagonisti della finale, è giusto accennare alla storia di Simone Anzani. Il Vice-capitano, su assist di Capitan Giannelli, è stato autore del match-point che ci ha reso Campioni del Mondo. Il suo punto vincente ha avuto valenza doppia: di squadra - ha proiettato la Nazionale nell'Olimpo del volley - e personale - Anzani, per problemi cardiaci, aveva dovuto saltare sia Euro 2023, sia le OIimpiadi di Parigi -. Un cer- chio che si è chiuso nel migliore dei modi: la storia più bella di questa finale. circuito, pur avendo in rosa gio- catori molto importanti) Nazionale del Belgio poteva get- tare il gruppo azzurro nel panico. Ma così non è stato, perché il Ct De Giorgi ha sempre tenuto la situazione in pugno. LAVORARE PER UN PROGETTO - Il Ct era sempre stato chiaro, sin dalla vigilia del torneo: reputava la sua Italia una squadra forte, coesa e preparata. In grado di fare strada nel torneo ma, realisticamente - a tre anni dal trionfo Mondiale - non vole- va fare proclami: nelle Filippine erano arrivate tante selezioni forti (Polonia su tutte) e gli Azzurri non potevano dirsi favo- riti per la vittoria finale. Guai però - raccomandava De Giorgi - a prenderci sottogamba: l'etica del lavoro, la disponibilità all'aiuto reciproco e la costanza nel percorso avrebbero reso l'Italia un avversario scomodo
