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GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE 2025 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Valore estetico, rigore scientifico e capacità narrativa: a Firenze gli 'Oceani' di Doubilet tra bellezza e fragilità L a fotografia subacquea approda a Firenze con "Oceani" la mostra che segna il debutto italiano di David Doubilet (New York, 1946) uno dei più noti fotografi naturalistici al mondo. L'esposizione, allestita a Villa Bardini fino al 12 aprile, è promossa da Fondazione Cr Firenze e Gallerie d'Italia - Intesa Sanpaolo, in collaborazione con NationalGeographic. Si tratta della prima personale dedicata in Italia a Doubilet, considerato un pioniere dell'esplorazione sotto- marina attraverso l'obiettivo foto- grafico. Oltre ottanta scatti compongo- no il percorso espositivo, suddivi- so in undici sale, in un viaggio visivo che racconta il mondo sommerso nella sua straordinaria varietà di forme, colori, specie e habitat, ma anche la sua attuale vulnerabilità. Le immagini sele- zionate conducono il pubblico dalle acque caraibiche alle barrie- re coralline dell'Oceano Pacifico, dall'Antartide agli atolli remoti della Polinesia. L'obiettivo di Doubilet, che lavora con National Geographic dal 1971 ed è autore di 74 repor- tage e 12 libri, si propone di ren- dere visibile ciò che, pur essendo parte integrante della vita del pia- neta, rimane per lo più nascosto allo sguardo umano. Il fotografo, ancora attivo oggi all'età di 79 anni, ha esplorato per oltre mezzo secolo gli oceani della Terra, diventando una figura di riferi- mento internazionale nel campo della fotografia subacquea. I suoi scatti combinano valore estetico, rigore scientifico e capacità narra- tiva, grazie anche all'invenzione di una tecnica che porta la sua firma: l'over/under, ovvero la ripresa simultanea di ciò che accade sopra e sotto la superficie dell'acqua. Un metodo che resti- tuisce con immediatezza la com- plessità e l'unità dell'ambiente marino. L'oceano, del resto, rappresen- ta la culla della vita sul pianeta. Secondo le teorie più accreditate, è nei suoi fondali che, oltre tre miliardi di anni fa, ebbero origine i primi organismi viventi. La foto- sintesi, operata da microrganismi marini, fu il processo che rese possibile la produzione dell'ossi- geno necessario alla colonizzazio- ne terrestre da parte di forme di vita più complesse. Il legame tra esseri umani e oceani ha radici lontane. Le prime imbarcazioni, secondo i dati archeologici, risal- gono ad almeno 10.000 anni fa. In ogni caso, l'esplorazione sistema- tica degli ambienti sottomarini è un fenomeno relativamente recen- te, che ha preso avvio solo a parti- re dalla metà del Novecento. Doubilet, ispirato dalla figura di Jacques-Yves Cousteau, ha raccolto l'eredità di quel primo entusiasmo per il mondo subac- queo, contribuendo a costruire un immaginario che oggi alimenta sia la ricerca scientifica che la riflessione ambientale. Insieme alla moglie Jennifer Hayes, biolo- ga marina e a sua volta fotografa subacquea, porta avanti un lavoro che si colloca a metà strada tra reportage e divulgazione. Le foto- grafie selezionate documentano la bellezza dei mari, ma anche la crescente fragilità di alcune aree, oggi a rischio di perdita irreversi- bile. Tra le immagini più impor- tanti presenti a Villa Bardini figu- ra uno scatto aereo di un piccolo velivolo DeHavilland Beaver che sorvola un tratto della Grande Barriera Corallina australiana, tra- sportando subacquei verso una zona destinata alle immersioni. È un'immagine che sintetizza il rap- porto tra presenza umana e ambiente marino, ma anche l'ac- cessibilità e l'enorme estensione di quel fragile sistema vivente. Nella laguna di Nengo Nengo, nell'arcipelago delle Tuamotu, in Polinesia Francese, Doubilet immortala il nuoto verso il mare aperto di un piccolo di tartaruga verde (Chelonia mydas), una spe- cie minacciata ma ancora presente in quell'ecosistema. Il dettaglio del suo movimento restituisce l'e- nergia e la vulnerabilità di una vita appena iniziata. Doubilet, "storyteller degli oceani" vede nella fotografia il mezzo per tra- smettere conoscenza e responsa- bilità collettiva. Due scatti di Doubilet per la mostra "Oceani" (Ph courtesy ufficio stampa Fondazione Cr Firenze) FABRIZIO DEL BIMBO
