L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-26-2013

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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 26 SETTEMBRE 2013 Viaggio nell'Ade Sarcofago del Magistrato. Risalente al III secolo avanti Cristo e ritrovato nella regione dell'antica Tuscania, questo sarcofago, decorato con un bassorilievo solo sulla fronte, conteneva le spoglie di un magistrato etrusco morto all'età di 36 anni. Oggi si trova esposto nei Musei Vaticani di Roma nella 4° sala del Museo Gregoriano etrusco. Sulla fascia superiore della cornice della cassa è incisa una lunga iscrizione dove ancora oggi si può leggere il nome del defunto, le cariche da lui ricoperte, alcune prescrizioni cultuali relative alla sua tomba, l'età in cui morì. Il rilievo rappresenta il defunto stesso sulla biga, preceduto e seguito da personaggi confacenti al suo rango recanti i fasci (insegne del potere), in un corteo che ricordando le alte funzioni ricoperte in vita, allude al tempo stesso al viaggio verso l'oltretomba. Mosaico arcaico La Natività della Vergine. Il ciclo decorativo dei mosaici di Santa Maria in Trastevere a Roma è tradizionalmente datato 1291 e ritrae vari episodi della Vita della Vergine Maria: Natività, Annunciazione, Madonna con Bambino e i Santi Paolo e Pietro, Adorazione dei Magi, Presentazione al tempio, Dormitio Virginis. L'opera mostra le capacità tecniche di Pietro Cavallini che rompeva con le forme ieratiche bizantine e adattava i modelli dei suoi mosaici alle novità che provenivano dalla pittura e dalla scultura toscane, affiancando la scuola romana al clima gotico della pittura di Cimabue e alle prime esperienze di Giotto. Le quinte architettoniche però sono ancora semplici sfondi irreali e non dialogano con i personaggi, che anzi sono decisamente sproporzionati. Inoltre la presenza di punti di vista diversi dà un aspetto arcaico. Nuovo Manierismo Palazzo Te. Costruito tra il 1524 e il 1534 da Giulio Pippi, detto Giulio Romano a Mantova, l'edificio ha varie funzioni: abitativa, luogo di svago, di ospitalità, intrattenimento e rappresentanza. Ha un impianto a corte quadrata di discendenza vitruviana, ispirato ad una domus romana, con 4 entrate sui quattro lati. Si presenta come un blocco basso e massiccio con i prospetti esterni caratterizzati in modo diverso sui vari lati, anche se la facciata meridionale non è stata realizzata. Quella principale è la cosiddetta Loggia Grande, caratterizzata dall'ingresso sormontato da un timpano, con tre aperture su colonne binate. Concorre a creare uno squilibrio anticlassico, caratteristica del nuovo linguaggio architettonico manierista che va a sostituire la logica e la razionalità rinascimentali. www.italoamericano.com Algido distacco Dama con guanto. Esposta a Vicenza nel Museo Civico, questa tela del 1651 circa di Giulio Carpioni fa parte di quel gruppo di opere prodotto per farsi conoscere dalla nobiltà vicentina e per le quali il pittore si dedica a ritrarre le "belle dame della città". In questo gruppo di ritratti, supera la fase di dipendenza dagli schemi compositivi ma rimane traccia della suggestione caravaggesca nel distaccarsi dal piano unito del fondale delle figure e nel potere evocativo esercitato dalle allusioni simboliche delle immagini. Nell'impostazione piramidale delle composizioni e nel taglio a mezza figura, trapela invece solidità costruttiva e raffinatezza disegnativa. La Dama con il guanto si chiude in un gesto di algido distacco segnando l'impossibilità di stabilire un rapporto con chi le sta di fronte. 9 La Scala va in scena Teatro alla Scala di Milano. Opera del 1776-78 di Giuseppe Piermarini è un edificio di foggia neoclassica ma in cui si legge chiaramente il recupero di un linguaggio morfologico rinascimentale. Dell'edificio originario, dopo i molti successivi interventi (cominciati sin dal 1808-14 ad opera del Canonica) e la distruzione provocata dai bombardamenti del 1943, resta la facciata (salvo il pesante intervento del Botta) e l'impianto generale. Il teatro prende nome dalla Chiesa di Santa Maria alla Scala, a sua volta così intitolata in onore della committente Regina della Scala. La chiesa fu demolita alla fine del XVIII secolo per far posto al "Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala", inaugurato il 3 agosto 1778 con L'Europa riconosciuta, dramma per musica composto per l'occasione.

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