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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 3 OTTOBRE 2013 www.italoamericano.com 11 Nei Mondiali di ciclismo pedalati in Toscana consola solo il bronzo rosa della Ratto. Nibali arriva quarto Sul podio mondiale di Firenze purtroppo non è riuscito a salire Vincenzo Nibali. Si è arreso solo alla fine delle oltre 7 ore di una gara dura che al traguardo ha visto arrivare meno di cinquanta corridori dopo 270 chilometri, quasi tutti sotto la pioggia. Quarto, ha tagliato il traguardo battendo il pugno sul manubrio. Un gara complicata da difficoltà impreviste la sua, ma segnata da tanta tenacia che lo ha portato a recuperare nonostante gli inci- denti di percorso. Tenacia che non è stata premiata per un soffio. Ha vinto il portoghese Rui Costa, secondo lo spagnolo Rodriguez e terzo l'altro spagnolo Alejandro Valverde. Proprio il gioco di squadra dei due iberici ha impedito a Nibali ogni possibilità di vittoria. Eppure la sua è stata una bella rimonta. Prima il siciliano di nascita, ma pistoiese d'adozione (correva quasi in casa supportato dal tifo toscano), ha sofferto un Nibali 4° nel Mondiale di ciclismo di Firenze, per il gioco di squadra spagnolo problema meccanico che lo ha obbligato a sostituire la bici di partenza poi, a 36 km dall'arrivo, è ca-duto. A terra con lui anche il compagno Luca Paolini, che però non è più riuscito a rimontare in sella e ha chiuso claudicante la gara. Nibali invece, nonostante il dolore della caduta sull'asfalto bagnato è riuscito a riprendere la testa della gara, inseguendo, rimontando, agganciando il gruppo dei belgi che guidavano la corsa, ma alla fine è stato costretto ad arrendersi. Imprendibile Rodriguez che però, nel finale, è stato a sua volta beffato. Sul traguardo non ha nascosto le lacrime, da eterno secondo. "Rischio di passare alla storia per i miei piazzamenti, non per le mie vittorie". Secondo al Giro d'Italia 2012 per soli 16" (dopo oltre 3.500 km), secondo alla Vuelta e beffato pure sul traguardo del Mondiale. L'argento proprio non lo consola: "La medaglia non mi sta bene. A me interessava solo il titolo". Eppure peggio hanno fatto i big, almeno rispetto ai pronostici della vigilia: Gilbert, Cancellara, Sagan, sono rimasti nelle posizioni di vertice solo nella parte centrale della gara poi sono scomparsi al momento decisivo dell'attacco. Come ha deluso la Spagna, grande favorita (due medaglie) e l'Italia, padrona di casa, che è riuscita a portare a Bronzo all'azzurra Rossella Ratto nel Mondiale della Toscana casa solo il bronzo vinto da Rossella Ratto. L'azzurra ha conquistato il terzo posto nella prove, vinta dalla fuoriclasse olandese Marianne Vos, al suo secondo oro consecutivo davanti alla svedese Emma Johansson, argento. Sulla distanza dei 140 km con partenza da Montecatini e arrivo a Firenze, e un circuito intorno al capoluogo da ripetere cinque volte con l'asperità del colle Fiesole, altre due azzurre hanno provato a entrare nella testa del gruppo. Il tentativo di Longo Borghini e Guderzo è però stato respinto. Sul finale la Johansson ha battuto allo sprint la Ratto: divise appena da 15". Le altre due azzurre hanno chiuso al settimo e all'ottavo posto, a 52" dalla Vos. A parte Rui Costa, ha vinto la Toscana che negli ultimi tre giri, gli unici sotto il sole, ha portato in mondovisione splendidi paesaggi sempre animati dal pubblico: il maltempo non ha fermato 90 mila spettatori lungo i 106 km da Lucca a Firenze e 160 mila a Firenze e Fiesole. All'arrivo anche il ferrarista Alonso. Medaglia europea d'argento Rossi terzo nel Gp di Aragon per l'Italia del volley vinto da Marquez Medaglia di consolazione per i campioni della pallavolo italiana. Torna sul tetto d'Europa, nonostante un grigiore iniziale, la Russia che si conferma ai vertici del volley internazionale. Netto il punteggio della sconfitta: 3-1 (25-20, 25-22, 22-25, 2517). In Danimarca c'è stata partita solo nei due set centrali: ci sono state decisamente troppe battute con errore (ben 23, l'equivalente di un set) e pochissimi ace (appena 4). A riconoscere l'evidente superiorità degli avversari, prima di tutti, il ct Berruto: "Hanno vinto i più forti". Poi Parodi: "Bravi loro, noi abbiamo dato tutto". Decisamente più ottimista Birarelli: "È un argento vinto, non un oro perso". La medaglia, che è il terzo podio consecutivo dopo i bronzi di Olimpiade e World League ed è il quarto nelle tre stagioni del tecnico torinese, consente all'Italia di essere già qualificata, come la Russia, per il Mondiale 2014 in Polonia. La partita si è chiusa con altre due medaglie. Una a Luca Vettori, miglior schiacciatore a soli 22 anni, e l'altra a Ivan Zaytsev, miglior battuta. Quello danese è stato un torneo complicato e segnato da tanti infortuni (Birarelli, Savani, Parodi) ma comunque soddisfacente se si considera il percorso che ha portato l'Italia a eliminare l'Olanda agli ottavi, la Fin- landia ai quarti e la Bulgaria in semifinale. Sul finale ha avuto la meglio la stanchezza. Anziché essere galvanizzata dalla vittoria del set precedente, nell'ultimo parziale la Nazionale ha dato la sensazione di non avere più energie fisiche e nervose e, così facendo, ha ceduto set, partita e medaglia d'oro agli avversari. Il prossimo Europeo si svolgerà nel settembre 2015 in Bulgaria e in Italia (sedi candidate Catania e Messina). A novembre Russia e Usa giocheranno la Grand Champions Cup. Il sogno azzurro si ferma in finale Marc Marquez trionfa nel Gp di Aragon su Honda e consolida la leadership nella classifica iridata. Adesso guida a 278 punti, davanti a Lorenzo che è a quota 239, e a Pedrosa bloccato a 219. Rossi consolida il quarto posto in classifica con 185 punti, seguito da Crutchlow a 156. Secondo e terzo posto in Spagna va alle Yamaha di Jorge Lorenzo e di Valentino Rossi che, dopo la caduta di Dani Pedrosa e un duello con Alvaro Bautista, negli ultimi giri, riesce a conquistare il podio. Così quarto posto per Bautista, che deve tenere testa a Bradl. Il tedesco chiude quinto, dietro di lui le Yamaha Tec3 di Crutchlow e Smith. La top ten è chiusa dalle tre Ducati di Dovizioso, Hayden e Iannone. Buon risultato per Rossi che aveva fatto una buona prestazione nel warm up. ''In seconda fila per soli 5 millesimi? Mi fa un po' arrabbiare, ma oggi sono più contento di essere a un decimo e mezzo dal primo''. Era stato il più veloce in 1'49''180 e aveva staccato di soli 18 millesimi lo spagnolo Marquez, che poi è partito dalla pole con la sua Honda grazie al crono di 1'47''804, con cui aveva segnato il nuovo record della pista. In prima fila con lui, la Yamaha di Lorenzo, secondo a un centesimo dal connazionale, e la Honda di Dani Pedrosa, staccato di 0''153. La gara però ha ribaltato molti pronostici e si è chiusa con la sesta vittoria stagionale per il pilota Honda, che è riuscito a superare Lorenzo a dieci giri dal termine e poi ha chiuso con poco più di un secondo e tre decimi. Quasi tredici i secondi su Rossi che guadagna tuttavia una confortante tripletta di podii tutti spagnoli. Della gara si registra la tensione a 18 giri dalla fine tra Marquez e Pedrosa: il primo tocca il secondo, poi alcuni metri dopo Pedrosa viene sbalzato dalla Honda a causa di un leggero tocco sul traction control nel tentativo di sorpasso di Marquez: Pedrosa esce in barella ma senza conseguenze. Peraltro la caduta Sesta vittoria consecutiva per Marquez di Pedrosa spiana il piazzamento di Rossi evitandogli un quarto posto, anche se per conservarlo Rossi ha sfoderato tutta la grinta e l'esperienza per non farsi superare negli ultimi giri.