L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-10-2013

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4 www.italoamericano.com L'Italo-Americano GIOVEDÌ 10 OTTOBRE 2013 Zafferano, legumi, miele, marmellate, pasta, vino, olio: prodotti a marchio 'L'Aquila Made in' sbarcano negli Usa I prodotti agroalimentari abruzzesi sbarcano in America: vino, olio, legumi, zafferano, tartufo, dolci, miele, marmellate e persino la pasta pronta, cucinata secondo la migliore tradizione regionale. Sono una ventina le aziende agroalimentari, aderenti al marchio "L'Aquila Made In", che distribuiranno i loro prodotti sul mercato statunitense, grazie alla società "Cortellessa e Telli", promotrice di una catena di punti vendita solidali in America. L'iniziativa, che si presenta co- sentata nella sede di Confindustria L'Aquila. Presenti Robert Telli, amministratore della società italoamericana "Cortellessa e Telli", Pat Cangiano, importatore dei prodotti, Lorenzo Di Marzio, presidente dell'associazione "L'Aquila Made In" e Francesca Pompa, membro del direttivo di "L'Aquila Made In". "L'associazione L'Aquila Made In a cui hanno aderito Confindustria, il Consorzio per lo Sviluppo del Nucleo Industriale, Confcommercio, Cna, Coldiretti e One Group - dichiara il presi- Lo zafferano è tra i prodotti tipici abruzzesi che avranno il marchio me una vetrina di eccezione per le imprese alimentari aquilane e per il rilancio della città colpita dal sisma del 2009, è stata pre- dente, Lorenzo Di Marzio - è sorta nel 2011 allo scopo di favorire la ripresa economia del territorio nella fase post-sisma, creando un marchio collettivo che potesse identificare i prodotti tipici locali e favorirne la promozione e la diffusione sui mercati internazionali. L'accordo con la società newyorkese è frutto di mesi e mesi di lavoro e incontri con i produttori e gli importatori americani e asiatici". La società "Cortellessa e Telli" ha già immesso sul mercato i primi test di prova, attivando i propri canali di importazione in Taiwan e in Usa, destinati a creare una forma innovativa di commercializzazione a sostegno del no-profit. "I prodotti, contraddistinti dal marchio "L'Aquila Made In", che identifica il territorio abruzzese e in particolare aquilano", evidenzia Di Marzio, "vanno dai vini e olii locali, a miele, tartufo, zafferano, dolci, pasta e marmellate. Tutti destinati ad avere spazi riservati nelle grandi catene di supermercati, nei ristoranti, nei musei e nei club degli Stati Uniti". "Ogni prodotto - sottolinea Francesca Pompa - porterà stampata l'etichetta con il marchio 'L'Aquila Made In'. In questo modo diventerà vero ambasciatore della nostra città, che ha forte bisogno di visibilità per Francesca Pompa, l'importatore newyorkese Pat Cangiano e Robert Telli della società italoamericana Cortellessa & Telli mantenere viva l'attenzione di tutti sulla necessità della sua rinascita". Una piccola parte dei proventi della vendita sul mercato americano andrà all'associazione "L'Aquila Made In", che provvederà a reinvestirli a favore delle micro e piccole imprese del territorio, che necessitano di un sostegno con- creto in un momento di estrema difficoltà per l'economia locale. "La prospettiva - conclude Pompa - è quella di ottenere sempre un maggior numero di adesioni di aziende agroalimentari che vogliono esportare il loro marchio e le produzioni all'estero, aprendo le porte al mercato americano". L'olio d'oliva abruzzese a rischio truffe in India ma richiestissimo dOM SERAFINI Tramite un parente residente a Long Island, nello stato di New York, vengo contattato da un imprenditore dell'India che vorrebbe sfruttare i miei contatti in Abruzzo per trovare olio d'oliva da importare a Nuova Delhi. Inizialmente si parlava di ben 10.000 litri imbottigliati con un'etichetta personalizzata. Chiarisco che il mio ruolo consiste esclusivamente nel fornire i nomi di alcuni produt- tori in Abruzzo e quindi incontro a New York City i due proprietari della società. Questi spiegano che vorrebbero l'80% del volume d'olio di bassa qualità ed il resto extra vergine. "In India l'olio d'oliva italiano è diventato molto popolare", confida uno degli imprenditori. Poi continua: "Si prevede una crescita enorme con grandi opportunità di guadagni". Finita la parte laudatoria, passano a quella economica, affer- In India l'olio italiano è diventato popolare ma ci sono pochi controlli mando che una bottiglia di mez-zo litro d'olio d'oliva italiano di bassa qualità viene venduta nei supermercati indiani a 60 rupie, o l'equivalente di un dollaro a-mericano. Fatto notare che è impossibile acquistare del vero olio d'oliva a quel prezzo (senza nemmeno considerare gli extra come il trasporto), gli interlocutori mostrano su di un iPhone le foto di alcune bottiglie d'olio con etichette dai nomi italiani vendute in India a basso prezzo. Poi puntualizzano che le bottiglie "d'olio italiano" vendute in India a basso prezzo, in realtà contengono olio di sansa e misture di olii vegetali. In effetti, l'olio di sansa è molto apprezzato in India, ma é un prodotto estratto dallo scarto delle olive per mezzo di solventi e la vendita è illegale in molti paesi come gli Usa. Gli importatori indiani sfruttano la garanzia di qualità associata ai prodotti italiani per ven-dere sostanze di dubbia provenienza e tra l'altro nocive sia per la salute che per l'immagine dell'Italia. Ecco quindi che i produttori italiani, ed abruzzesi in particolare (visto che l'imprenditore indiano era interessato all'Abruzzo) dovrebbero seguire in India le attività di controllo e denunciare gli abusi tramite l'Ambasciata e l'Istituto per il Commercio Estero.

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