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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 24 OTTOBRE 2013 www.italoamericano.com 11 Vince Lorenzo nel Gp di Australia e Rossi (finalmente) torna sul podio. Tutto perchè Marquez viene squalificato Nel Gp di Australia si riapre quasi inaspettatamente la corsa al Mondiale MotoGp. Ha vinto Lorenzo seguito da Pedrosa e poi da Rossi, che ha avuto la meglio sugli inseguitori ed è riuscito a conquistare finalmente il podio. Ora, nella classifica mondiale a due gare dalla fine, Lorenzo è a meno 18 punti da Marquez e Pedrosa a meno 34. Bandiera nera invece per il leader Marquez, punito per aver ritardato di un giro il cambio di moto. Zero punti per lui. La pista di Phillip Island poteva già consegnare il titolo mondiale allo spagnolo Marquez, ma un errore grossolano del team lo ha escluso da una gara caratterizzata dall'essere stata la prima della MotoGp con un cambio moto obbligato, a pista asciutta, a causa della scarsa durata delle gomme Bridgestone sul nuovo asfalto australiano decisamente abrasivo. La Direzione di gara, nell'indicare le regole per il cambio moto in corsa, aveva stabilito che si Dani Pedrosa è a meno 34 punti da Marquez e dal titolo mondiale facesse tra il nono e il decimo giro. Tutti hanno rispettato le indicazioni tranne Marquez, rientrato al box all'undicesimo passaggio. Pare che la colpa stia in un fraintendimento. "Ho letto sulla lavagna L1 e ho pensato fossero i giri rimanenti per rientrare e non che fosse l'ultima possibilità per farlo, quindi sono stato squalificato. Abbiamo sbagliato". Il Team Manager Livio Suppo ha dato invece colpa alla squadra: "Meritiamo di essere bocciati in matematica, non siamo riusciti a fare i conti per far rientrare Marc al momento giusto". La stessa Bridgestone, prima della corsa aveva comunicato di non poter garantire la sicurezza della gomma posteriore oltre i 14 giri. Così, "nell'interesse della sicurezza dei piloti", la Direzione di gara aveva imposto ai piloti di non correre più di 14 giri con la stessa gomma posteriore. L'errore di Marquez è andato a tutto vantaggio di Lorenzo, che invece non ha sbagliato nulla. Sempre in testa, è riuscito a rimanere davanti anche dopo il cambio: "Oggi ci è andata bene. Senza l'errore di Marc non sarebbe finita così. Rimandiamo la lotta per il titolo a Motegi. A Marc basterà un secondo posto anche in caso di mia vittoria. Può succedere di tutto e lo abbiamo visto, ma con 21 giri da fare a Motegi e altri 27 a Valencia non Jorge Lorenzo ha conquistato il Gp di Australia (è a meno 18 da Marquez) so quanto potrò resistere". In fin dei conti anche la sua gara poteva subire un esito diverso: è stato anche lui penalizzato dalla Direzione di gara, che gli ha imposto di cedere una posizione, in favore di Marquez (prima che arrivasse per quest'ultimo la bandiera nera), per aver superato i limiti di velocità nella pit lane, durante il cambio moto. Altri toni da Valentino Rossi, evidentemente contento, che in Australia ha conquistato il suo quarto terzo posto della stagione. "Esclusi i due anni con la Ducati, Rugby, Inghilterra battuta Titolo costruttori all'Aprilia dall'Italia nel pre Mondiale per la Superbike 2013 Solo un punto ma all'Italia è bastato per sconfiggere l'Inghilterra nell'amichevole pre-Mondiale e caricarsi di energie positive. Al Salford City Stadium, la nazionale di Rugby a 13 ha sconfitto gli avversari 14-15 in un torneo a cui gli azzurri sono stati ammessi per la prima volta. La chiave del successo sta nella composizione della squadra: a parte due eccezioni, gli atleti sono tutti oriundi e giocano nel campionato australiano Arl. Al comando degli azzurri, in questa meritata vittoria, Carlo Napolitano, il coach italo-inglese, nato e cresciuto a Salford che proprio nella sua città, ha trovato il miglior risultato di sempre del rugby league italiano, a scapito di coach Mc Namara e degli inglesi. Un risultato che soprattutto incoraggia ad una settimana dalla cerimonia di apertura della Rugby League World Cup 2013 che si terrà al Millennium Stadium di Cardiff, a cui seguiranno gli incontri Inghilterra vs Australia e Italia Vs Galles. Sotto una pioggia torrenziale, l'Inghilterra non è mai entrata in partita ed è stata punita dal pilone Laffranchi che segnato le prime due mete azzurre del primo tempo. La ripresa ha poi visto Italia ed Inghilterra confrontarsi su ogni pallone, ma solamente il piede di Mantellato, prima con un calcio piazzato, poi con un drop, ha fatto cambiare il risultato conce- dendo agli azzurri una storica prima vittoria contro i fortissimi inglesi. Alla fine dell'incontro coach Napolitano in conferenza stampa ha detto che si aspettava un'Inghilterra diversa. "La chiave della partita però è stata la maggiore determinazione degli italiani. I miei ragazzi hanno difeso in modo superbo e hanno dimostrato di competere contro i più atrezzati inglesi". L'allenatore dell'Italia ha poi aggiunto: ringrazio gli azzurri per questo risultato storico per l'Italia del Rugby league e per la Firl, questo risultato ci darà maggiore coscenza dei nostri mezzi, per affrontare il Mondiale nel migliore dei modi". Il capitano Anthony Minichiello Quest'anno il titolo mondiale nella categoria costruttori della Superbike 2013 è andato all'italiana Aprilia. Dopo aver dominato per tutto il campionato, a partire dalla straordinaria gara di esordio a Phillip Island dove aveva conquistato 5 posti dei sei disponibili sul podio, grazie alla vittoria di Laverty, nell'ultima gara, la casa motociclistica si è meritatamente laureata campione. Tom Sykes, nel gran finale a Jerez de la Frontera, ultimo appuntamento del Mondiale ha invece conquistato il titolo fra i piloti. In realtà la gara 1 è stata vinta da Eugene Laverty (su Aprilia Racing Team) davanti a Marco Melandri (su Bmw Motorrad GoldBet) ma a Sykes (che guida il Kawasaki Racing Team) è bastata la terza piazza per assicurarsi il titolo iridato. Intanto è arrivato l'annuncio del ritiro di Carlos Checa, che ora diventa ufficialmente ambasciatore della Ducati. Il campione del mondo 2011 ha annunciato la fine della carriera: "Quest'anno festeggio i miei 20 anni di competizioni a ivello mondiale. Sono molto orgoglioso della mia lunga carriera sportiva, che mi ha lasciato molti ricordi speciali con tutte le squadre di cui ho fatto parte. Mi ha dato l'opportunità di competere ai più alti livelli con le moto migliori, lottando con grandi avversari". Un lungo cammino che è culminato con il suo anno migliore, il 2011. "C'è un momento che prima o poi arriva nella vita di ogni sportivo, il giorno nel quale dici basta. E oggi - ha detto Checa - per me quel giorno è arrivato e non è stato facile, ma è stata una decisione sofferta, che ho meditato a lungo". La Ducati ha nominato Checa suo ambasciatore: lo spagnolo sarà testimonial delle rosse di Borgo Panigale: "Inizia una nuova fase in Ducati, altrettanto stimolante anche se richiederà tempo e una nuova mentalità per potermi adattare ma sono fiducioso sul mio futuro e sulle soddisfazioni che mi darà". qui in Australia sono sempre andato sul podio" dice il campione italiano nove volte iridato, che a Phillip Island ha vinto nel 2001 con le 500 cc e nel 2004 con la MotoGP. Anche prima della gara aveva già dimostrato ottimismo: "Possiamo fare bene qui, perché non ci sono curvoni lunghi e possiamo essere competitivi. Sarà interessante, perché qui Stoner ha fatto la differenza negli ultimi anni, ma senza di lui, l'uomo da battere è Jorge Lorenzo, che è quello che ha fatto meglio, ma vedremo come andrà Marc". Anche per Rossi il cambio obbligatorio è stato rischioso: "La mia strategia in gara era quella di rientrare il prima possibile, ma quando la squadra mi ha segnalato il momento ero in lotta con Bautista e non l'ho fatto. Al giro dopo l'ho visto rientrare ed ho capito di aver sbagliato, ma ho potuto recuperare". In ogni caso sull'interruzione obbligatoria ha detto: "Questa situazione si sarebbe potuta evitare con un test con piloti veloci dopo la posa del nuovo asfalto. Per il futuro questo dovrebbe diventare obbligatorio". Valentino Rossi, che ha 214 punti (84 meno di Marquez e 66 meno di Pedrosa) è arrivato davanti a Cal Crutchlow. Dopo di lui Alvaro Bautista, sesto posto per Bradley Smith, settimo per Nicky Hayden, ottavo per Andrea Iannone e nono per Dovizioso (entrambi su Ducati) e decimo Randy De Puniet.