Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/203526
CV • N. 44 • GIOVEDÌ 31 OTTOBRE 2013 • THURSDAY, OCTOBER 31, 2013 $1.00 FACEBOOK.COM/ITALOAMERICANONEWSPAPER italoamericano.com Italian A Memorable Messa da Requiem for Month:Heritageda talenti riscoprire in casa Giuseppe Verdi's Bicentennial nostra BARBARA MINAFRA The combined orchestras and choruses of San Francisco Opera and the Teatro di San Carlo. Photo © Drew Altizer Photography ROBERTO NATALINI DATED MATERIAL - DO NOT DELAY As Music Director Nicola Luisotti and San Francisco Opera General Director David Gockley revealed the day prior to the performance, all three hundred and twenty artists from Teatro San Carlo and the San Francisco Opera would communicate together using only the universal language of music. The long awaited combined performance by two of the most important ensembles in Italy and the United States was a magnificent event, and every single seat the 2013 Year of Italian Culture in the United States, an initiative held under the auspices of the President of the Italian Republic. In attendance at this unforget- The War Memorial Opera House (entrance on Vanness avenue) shined in Red, White and Green last Friday, October 25, 2013. Photo © Drew Altizer Photography in the War Memorial Opera House was full. In celebration of the bicentennial of Giuseppe Verdi's birth, the unprecedented performance of the choral masterpiece, the Messa da Requiem, on Friday, October 25, was offered as part of the worldwide Maestro Verdi anniversary and in recognition of table event were political and artistic dignitaries from both San Francisco and Naples, including Mayor of San Francisco, the Honorable Edwin Lee; Mayor of the city of Naples and president of Teatro San Carlo, the Honorable Luigi de Magistris; Consul General of Italy in San Francisco, the Honorable Mauro Battocchi; San Francisco Opera General Director David Gockely; and Director of Teatro di San Carlo, Rosanna Purchia. Italian conductor Maestro Nicola Luisotti, the muchadmired music director of both international companies, skillfully led the combined chorus and orchestra ensemble, joined by four vocal soloists and major operatic stars: soprano Leah Crocetto, mezzo-soprano Margaret Mezzacappa, tenor Michael Fabiano, and bass Vitalij Kowaljow. This performance follows the historic tradition of Italian opera in the United States over the last hundred years from great Maestros as Arturo Toscanini, Pietro Mascagni and Gaetano Merola, the Neapolitan conductor and pianist who founded the San Francisco Opera in 1923. Son of a Neapolitan court violinist, the charismatic young Merola first came to San Francisco in 1906 and was quoted as saying: "If destiny wants me not to return to Italy, this is the place to settle down." Determined to start a permanent performance opera company here, he tirelessly cultivated Continued on page 15 Ci sono simboli della cultura italiana che non si possono non citare a conclusione di questo Italian Heritage Month. Come la pasta, come Miss Italia, il Festival di Sanremo, la mamma e la famiglia, la buona tavola, la moda e il design, l'arte di arrangiarsi, la letteratura, la grande tradizione operistica o il patrimonio musicale e artistico. Elementi che fanno parte delle tradizioni, del folklore, dello spirito e della dimensione intimamente popolare che compongono l'essere profondamente, intrinsecamente, italiani. Caratteristiche che ci portiamo dentro come un vero dna, senza nemmeno accorgerci, e che ci rendono riconoscibili ovunque noi andiamo, e per questo talvolta amati e talvolta additati. L'Italo Americano in questo mese e in questo Anno dedicato alla Cultura italiana negli Stati Uniti sta cercando di mettere a fuoco queste peculiarità che contraddistinguono l'Italia e gli Italiani, di cui spesso nemmeno ci rendiamo conto. All'estero, per differenziazione, diventano evidenti. Spesso si mostrano come talenti al punto che persino gli italiani, notoriamente esterofili, si accorgono delle risorse interne solo dopo che altri, cioè gli stranieri, hanno tributato il meritato riconoscimento al valore e all'apporto unico di nostri connazionali. Come dire che ogni tanto potremmo essere meno autolesionisti e credere di più nelle nostre potenzialità. Nel senso, difficile da realizzare, di sostenere materialmente queste doti. Un discorso che vale per i nostri "cervelli fuggiti" e che difficilmente riusciamo a far rientrare o per il tesoro più grande che l'Italia vanta, da unica al mondo: la montagna di opere d'arte che ricoprono la penisola dalle Alpi alla Sicilia. Un forziere pieno di gioielli che potrebbe diventare la chiave di volta dell'economia nazionale ma che ci ostiniamo a non riconoscere come patrimonio su cui investire. Troppa incuria, troppo degrado, troppo abbandono a cui è indispensabile porre un freno quanto prima.