L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-31-2013

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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 31 OTTOBRE 2013 Fisionomia insolita Busto femminile. Nelle sale del Museo Gregoriano Etrusco dei Musei Vaticani di Roma è presente questa terracotta alta circa 35 centimetri risalente al III secolo avanti Cristo. Il pezzo è stato ritrovato a Cerveteri in località Vignali. Il busto non rientra in produzioni canoniche e non trova confronti nell'artigianato locale. Alcuni particolari, quali il viso scavato e gli zigomi sporgenti, risultano elementi fisiognomici particolari che denotano una precisa ricerca ritrattistica nel raffigurare una donna in età non più giovanile. Gli orecchini ad anello con protome (elemento decorativo dipinto, inciso o in rilievo, molto diffuso e costituito da testa o busto di uomo, animale o creatura fantastica) a testa di leone, riproducenti esemplari in oro diffusi in area etrusca e magnogreca, e la capigliatura ispirata ai ritratti di Alessandro Magno consigliano la datazione proposta. Studio psicologico Alberto Magno. Il domenicano tedesco è ritratto in un affresco del pittore e miniatore Tommaso da Modena. L'opera del 1352 fa parte della serie dei Quaranta domenicani illustri, che decorano l'ex convento di San Niccolò e in particolare la Sala del Capitolo di Treviso. Nella serie dei Ritratti di Domenicani Tommaso da Modena dimostra una pittura realisticamente concreta, che non trova riscontro in artisti coevi. I quaranta membri illustri dell'ordine, ciascuno al suo scranno, in pose reali ed espressivamente caratterizzate da far pensare che l'artista si sia servito di modelli, magari gli stessi frati del convento, mostrano uomini giovani e meno giovani, occupati in un'azione diversa con gesti peculiari. Il realismo arriva a produrre un campionario di personaggi dove, per la prima volta, viene tentato uno studio psicologico. Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com Santa impassibilità Crocifissione di San Pietro dal Polittico di Pisa. Tempera su tavola di Masaccio del 1426. La scena mostra in primo piano la croce di san Pietro, rovesciata e rappresentata nella versione a gambe divaricate. Il santo impassibile (con l'aureola scorciata in prospettiva) sta subendo l'inchiodatura delle mani; dietro due personaggi e una serie di guardie allineate, che sono leggermente più piccole delle figure in primo piano. Negli elmi dovevano trovarsi inserti metallici che dessero verosimiglianza e luce. Tutte le linee (delle gambe, degli sguardi), centrano l'attenzione dello spettatore sulla figura di Pietro. Masaccio cercò di rappresentare la violenza dei carnefici, dei quali non si mostra la faccia e, quindi, il lato umano. L'opera è un esempio di uno spazio dipinto illusionisticamente. www.italoamericano.com Furia espressionista Diogene e Alessandro. Olio su tela di Giovan Battista Langetti esposto alla Fondazione Querini Stampalia a Venezia. Il Langetti fu uno dei più autorevoli esponenti della corrente dei tenebrosi e come tale fu notevolmente influenzato dal Tintoretto. Di lui restano scarse opere documentate e difficilmente databili. La carriera pittorica fu caratterizzata da una precisa coerenza di modi espressivi e di intenzioni programmatiche. Vecchi filosofi, personaggi biblici, mitologici, classici diventano i protagonisti di melodrammi, di tragedie recitate con spavalda foga in chiave naturalistica. Il Langetti studia i corpi dei personaggi, il gioco dei sentimenti, la dinamica degli sguardi, la mimica delle mani, fino allo spasimo fisico. Non si ritrae dinanzi all'orrido, anzi lo affronta con furia espressionistica. 9 Pittura anacronista Dittico. Olio su tela di Alberto Abate del 2010. Riconosciuto pittore, acquarellista e apprezzato affreschista, Abate è tra i protagonisti del progetto di rinnovamento culturale ed artistico. Inaugura la nascita dell'estetica del movimento dell'Anacronismo che, in aperta contrapposizione con le esperienze concettuali che avevano monopolizzato il sistema artistico negli anni Settanta, rivendicano una visione dell'arte figurativa non condizionata dal tempo, intendendo la loro attività creativa come un 'ritorno alla Pittura' attraverso il recupero del suo linguaggio tradizionale e della sua memoria estetica, storica e tecnica. Negli anni Novanta la rielaborazione della propria visione teorica, lo porta a identificare nel sincretismo il culmine necessario dell'arte di fine millennio.

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