L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-14-2013

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GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2013 La Vignetta della Settimana Neo-nato Neo-eletto di Renzo Badolisani LA FESTA PER PAISÀ BILL Poco meno di dodicimila abitanti, Sant'Agata de' Goti è situato in provincia di Benevento, al confine con quella di Caserta. Da un anno è entrato a far parte del circuito dei borghi storici più belli d'Italia. Da una settimana, Sant'Agata ha conosciuto una notorietà improvvisa: da qui nel 1905, imbarcatisi al molo di Napoli sul piroscafo 'Montevideo', partirono per Ellis Island - l'isolotto della baia di New York che, agli inizi del secolo scorso e per oltre cinquant'anni, accolse milioni di immigrati dall'Europa e dall'Italia, in particolare - i nonni materni di Bill De Blasio, il nuovo 'major' della 'Grande Mela'. Giustificata, allora, l'attesa che ha contraddistinto la vigilia della tornata elettorale, con il gigante Bill dato in testa dai sondaggi e poi puntualmente vincitore. A Sant'Agata vive ancora la ultranovantenne zia di De Blasio, Adele, che ha delegato la nipote, Roberta, a ringraziare l'intera cittadinanza. Già, perché Sant'Agata, immaginando l'epilogo, era scesa in piazza, praticamente vivendo in diretta le operazioni di spoglio, al termine delle quali Bill De Blasio è stato ufficialmente eletto nuovo sindaco di New York. Era stato aperto il vecchio cinema del paese per vivere, tutti assieme, una notte lunga e zeppa di emozioni. Non è cosa di tutti i giorni avere come quasi-concittadino un politico che ha fatto strada, destinato, nei prossimi anni, a governare una delle città più complesse (e coinvolgenti) del pianeta. Non appena l'esito dello spoglio non è stato più soggetto a incognite, il sindaco di Sant'Agata, Carmine Valentino, ha stappato decine di bottiglie di 'falanghina' per celebrare degnamente l'evento. E l'attesa, la commovente partecipazione degli abitanti di Sant'Agata, stretti attorno al loro illustre uomo politico, è stata qualche minuto dopo ampiamente ripagata. De Blasio, infatti, ha rivolto un caloroso ringraziamento alla sua terra d'origine, abbracciando i figli, Chiara e Dante, e la moglie Chirlane. Probabile che, già nel corso della prossima estate, il nuovo 'major' di New York si imbarchi per Capodichino, giungendo poi in macchina a Sant'Agata de' Goti, per abbracciare la sua gente, ritrovando le proprie radici. Una storia semplice, quella del 'paisà' Bill, che riannoda - qualora ce ne dovesse essere ulteriore conferma - gli straordinari legami che avvicinano l'Italia agli Stati Uniti. Ovvio che anche da noi Tv e siti web abbiano cavalcato la vicenda perché le origini di De Blasio, un quasi-italiano, imponevano un'opportuna copertura mediatica. Sono piaciute le immagini, trasmesse all'interno dei telegiornali o dei programmi politici di approfondimento, che ritraevano De Blasio uscire dal proprio appartamento newyorchese, in tuta e scarpe da ginnastica, per andare a portare i panni sporchi in lavanderia. Testimoniavano, in un mondo in cui, per molti, certamente non a ragione, conta più l'apparire che l'essere, la vita di un politico che ama la vita di tutti i giorni. Quando De Blasio ha ottenuto la maggioranza dei consensi, il vecchio cinema di Sant'Agata è esploso, mentre fuori qualcuno illuminava anche fuochi d'artificio. La festa - quella vera, con 'paisà' Bill a piedi nelle strade del paese - è solo rimandata. Ci sarà la banda, la musica e, certamente, un po' di emozione. L'Italo-Americano www.italoamericano.com 3 Autunno alle porte e rischio influenza per 4 milioni di italiani L'autunno è alle porte e il maltempo, con il tipico abbassamento delle temperature, non si è ancora diffuso nella Penisola. Un bene in termini clinici, se si pensa che questo ha in pratica ridotto di almeno un paio di mesi il periodo di diffusione delle sindromi influenzali. Tuttavia, la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità pubblica ha lanciato un allarme sul progressivo aumento dei casi che si stanno registrando in Italia negli ultimi anni. Novantamila in più, stando alle stime, causati dalle basse coperture vaccinali soprattutto nella fascia di popolazione over 65 anni e nei gruppi a rischio. La copertura vaccinale media contro l'influenza risulta cioè calata in Italia di almeno il 15% negli ultimi 10 anni. I risultati di uno studio condotto in Liguria, regione con un milione e mezzo di abitanti, indicano che per ogni punto percentuale di riduzione delle coperture vaccinali si verificano circa 160 casi di influenza in più tra gli ultra-sessantacinquenni. Il dato, riportato all'intera popolazione nazionale, significa che il calo di copertura riscontrato negli ultimi anni si è tradotto in almeno 90.000 casi in più di influenza ogni anno che potevano essere Si stima che 4 milioni di italiani prenderanno l'influenza durante l'inv erno evitati, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di aumento di complicanze, ospedalizzazioni e persino decessi. Tra le cause di questa tendenza, oltre ad una scarsa consapevolezza dei danni provocati dalla malattia, vi sono stati errori nelle campagne di comunicazione in occasione della pandemia del 2009-10, e la decisione del 2012 di sospendere cautelativamente la distribuzione dei vaccini commercializzati da uno dei principali produttori poichè alcuni lotti non avevano superato gli standard di qualità richiesti. Si stima che circa 100 mila italiati siano già stati colpiti da for- me influenzali tra settembre e ottobre. Secondo i virologi, saranno 4 milioni gli italiani che, nei mesi invernali, si ammaleranno di almeno uno dei 3 virus influenzali che colpiranno l'Italia nel cuore dell'inverno. Oltre al ritorno della cosiddetta "febbre suina", ormai declassata a disturbo stagionale, si diffonderanno altri due virus influenzali: l'AH3N2, che viene dall'Australia e un virus chiamato 'B-Massachussets' come l'omonimo stato americano. Tutte le tre forme influenzali daranno gli stessi sintomi: febbre alta, disturbi gastrointestinali e dolori articolari". Non solo obesità infantile. Aumentano anoressia e bulimia anche tra i bimbi italiani In Italia 2,2 milioni di ragazze soffrono di disturbi alimentari: 1,45 milioni di bulimia e 750 mila di anoressia. Solo il 40% di chi è soggetto a questo genere di disturbi, ovvero circa 880mila, dopo 3 o 4 anni durante i quali nasconde l'ossessione verso il cibo, ammette l'esistenza del problema. Quel che è peggio è che solo in 265mila (il 30%) decidono di affrontare il problema dopo un anno di "resistenza" a qualsiasi terapia e soprattutto appena il 40-50% di questo esile gruppetto (130 mila) affronta un percorso terapeutico. È il dato allarmante emerso in occasione della I edizione della campagna nazionale contro l'anoressia dalla quale emerge un altro dato altrettanto drammati- co: si sta abbassando l'età di chi ne soffre. Oggi si ricoverano per forme gravi di deficit alimentare bambine di appena 9 anni. Non solo. Negli ultimi 5 anni si è registrata anche la diffusione del disturbo tra i coetanei maschi. Se di disturbi alimentari, prima ne soffriva un maschio su 9 ora il rapporto è di 2 su 8. Nel complesso, in Italia il numero degli anoressici maschi si aggira intorno ai 75mila soggetti, mentre i bulimici sono tra i 120 e i 150mila. Il periodo critico per i maschi è compreso in una fascia di età fra i 16 e i 24 anni, per le donne tra i 13 e i 35.

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