Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/214920
6 www.italoamericano.com L'Italo-Americano GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2013 Giuseppina Torre: la musica delle emozioni conquista Los Angeles SIlVIA SIMONETTI Un calendario ricco di appuntamenti prestigiosi per l'eccellenza italiana in diversi campi dell'arte, dal cinema con la rassegna tutta Made in Italy Cinema Italian Style, alla musica con la nomination ai Los Angeles Music Awards 2013 della pianista e miato come "Instrumental Album of the Year", assicurandole così anche il premio "International Artist of the Year". Una splendida doppietta, che va ad aggiungersi a quella ottenuta lo scorso anno come "Solo Performer" ed "International Artist of the Year" fronte a un pubblico d'eccezione, come ti prepari per questa performance? Ovviamente la concentrazione è essenziale, l'esperienza aiuta ad attutire un po' la tensione, ma l'adrenalina e l'emozione non mancano mai, specie in una cerimonia così impeccabile con tanto ascolta impara presto a riconoscere il mio stile. Cosa ti aspetta nell'immediato futuro, dopo i Los Angeles Music Awards? Innanzitutto la promozione del disco in Italia, e spero in una possibile distribuzione anche qui negli Stati Uniti. Sono grata al Console Generale Giuseppe Perrone e al Direttore Alberto Di Mauro per avermi invitata anche quest'anno, dandomi l'opportunità di esibirmi all'Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles e di far conoscere sempre di più la mia musica al pubblico locale. La Grande Bellezza di Sorrentino, il candidato italiano agli Oscar 2013 SIlVIA SIMONETTI La Grande Bellezza, quella di una Roma semi-deserta, dalle strade immacolate e illuminata da un chiarore quasi ultraterreno. Una Roma che, da romana, quasi stento a riconoscere nel film di Paolo Sorrentino, candidato agli Oscar 2013 come miglior film straniero dopo otto anni di assenza del cinema italiano dalla cerimonia degli Academy Awards. La cinepresa scivola sulla città accarezzandola, la musica riflette la dicotomia tra sacro e Servillo, che riempie la scena con il suo sguardo e l'accento napoletano, a Carlo Verdone, attore romano per eccellenza e come sempre perfetto nella parte dello "sfigato" in amore, deluso dalla vita e dalla città. E poi Sabrina Ferilli, anche lei romana, Isabella Ferrari, Serena Grandi, e perfino un cammeo del noto cantautore simbolo della romanità, Antonello Venditti. Più volte accostato, per ovvie ragioni, ai capolavori La Dolce Vita e Roma di Fellini, La La pianista e compositrice Giuseppina Torre. Photo © Gianfilippo De Rossi compositrice siciliana Giuseppina Torre. Dopo un'emozionante performance all'Istituto Italiano di Cultura in occasione dell'evento Movie'n'Food nella serata del 13 novembre, il giorno seguente Giuseppina si è esibita alla cerimonia di premiazione dei Los Angeles Music Awards 2013, in qualità di unica artista italiana selezionata in due delle trenta categorie del concorso. Il suo ultimo album, Il Silenzio delle Stelle, recentemente pubblicato in Italia, è stato infatti scelto e pre- 2012. L'abbiamo incontrata alla vigilia della premiazione e le abbiamo chiesto, innanzitutto, come ci si sente a rappresentare l'Italia in una competizione così importante: "Sto vivendo un sogno, sono felice che la mia musica venga apprezzata a livello internazionale qui a Los Angeles. Essere l'unica artista italiana in gara è un onore e un grande traguardo sia personale che professionale ". In occasione dei Los Angeles Music Awards ti esibisci di di red carpet, cena di gala e ospiti illustri. Parlando di esperienza, da quanto tempo ti dedichi a comporre musica? E come è nata questa passione? Suono da sempre, ho iniziato con gli studi classici e mi sono diplomata al conservatorio, ma poi ho capito che interpretare la musica di altri non mi bastava più, che avevo tanto di mio da esprimere. Tuttavia non è facile proporre un repertorio inedito, perché spesso il pubblico ai concerti ama ascoltare brani conosciuti di autori classici. Si tratta di un genere musicale sempre di nicchia, e al suo interno alcuni artisti sono ancora restii ad allargarne gli orizzonti, cosa che io invece ritengo d'importanza fondamentale oggigiorno. Anche l'offerta delle stagioni concertistiche sta cambiando, proponendo musica classica insieme a quella contemporanea e jazz per attrarre un pubblico più ampio. Ma credo che questo sia un buon momento in termini di interesse per noi autori di musica contemporanea. Quale ritieni essere il punto di forza della tua musica? La capacità di evocare immediatamente emozioni. Me ne accorgo mentre suono, il pubblico si emoziona perché la mia musica è suggestiva, malinconica, a volte crepuscolare. Arriva dritta al cuore. Da dove trai l'ispirazione? Hai un modello di riferimento? L'ispirazione deriva dalla mia esperienza di vita presente e passata. Non ho un modello in particolare, la mia musica è naturale ed estremamente personale. Mi è stato detto che si avvicina più al genere e alle atmosfere di Ludovico Einaudi che non a quelli di Giovanni Allevi, ma chi mi Sabrina Ferilli, Toni Servillo e Giorgio Pasotti interpreti de La Grande Bellezza profano che realmente la caratterizza, e i giochi di luce sul Lungotevere e sul Colle Oppio, con il Colosseo a fare da sfondo, definiscono l'appellativo "eterna". A tratti ci si accorge di essere di fronte ad un esercizio di stile di alto livello, ma lo spessore dei personaggi e la forza del racconto fanno sì che non sia mai fine a se stesso. Dopo il precedente lavoro This Must Be The Place con Sean Penn, girato tra l'Europa e gli Stati Uniti, Sorrentino si concentra sulla sua città d'adozione e, attraverso la finzione cinematografica, ne ritrae il reale e controverso equilibrio tra spiritualità e mancanza di essa. Alle meraviglie artistiche e paesaggistiche, ma anche umane, che Roma rivela si contrappongono la vacuità e il cinismo di una vita spesa a rincorrere gli obiettivi sbagliati, mentre le cose davvero importanti scivolano via sotto gli occhi dei protagonisti. Questi ultimi sono interpretati da attori eccezionali, da Toni Grande Bellezza racconta una storia diversa, lontana dallo scintillio degli anni '60. Servillo interpreta un giornalista e scrittore sessantacinquenne disilluso, che ha perso l'ispirazione e non sarà in grado di ritrovarla finché non guarderà con onestà alla propria esperienza di vita, ai propri sentimenti, alle proprie radici. Perché nel "nulla" che restava sfuggevole persino per Flaubert, "le radici sono importanti", come insegna Suor Maria, la Santa nel film. Nel cuore di Roma, tra le sue contraddizioni, frivolezze e vuoto intellettualismo, il protagonista è allo stesso tempo accolto e perso, e nasconde la nostalgia del passato dietro una maschera di superficialità ed egoismo. "Cos'avete contro la nostalgia?", chiede Carlo Verdone nel suo amaro monologo. Assolutamente niente, anzi vogliamo godercela fino all'ultima scena, mentre i titoli di coda scorrono sullo sfondo di una Roma mozzafiato.