L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-21-2013

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GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2013 La Vignetta della Settimana Genitori in trincea di Renzo Badolisani LA SACRA FAMIGLIA La statistica è vecchia, ma incute sempre terrore: un italiano su tre stenta ad arrivare alla fine del mese. A pagare le bollette, a onorare le rate di mutui o prestiti. Stavolta però l'indagine della Coldiretti (che prendiamo in prestito per pochi minuti) dipinge un altro fenomeno. Un italiano su tre annaspa, vittima di una crisi economica che non fa prigionieri, chiedendo aiuto alla propria famiglia. Dunque, dopo aver pensato di aver 'sistemato' i propri figli, festeggiando l'ingresso nel variegato mondo del lavoro, i genitori, a settant'anni e passa, tornano nuovamente in trincea, indossando l'elmetto. Elargiscono soldi ai loro figli per tamponare gli oltraggi della crisi economica, che ha bloccato - per molte categorie di lavoratori - gli aumenti di stipendio, facendo tornare i salari ai livelli di oltre vent'anni fa. Immaginate l'amarezza dei genitori: stanchi, invecchiati, qualche volta anche malati. Ascoltano le grida di dolore del loro figli e, con il cuore in mano, intervengono. Toccando, spesso, i loro risparmi. Oppure vendendo l'oro di famiglia, magari catenine e bracciali degli avi di casa. Meglio chiedere aiuto a casa, sia pure con un po' di imbarazzo, che presentarsi in banca o in qualche finanziaria: è sempre più complicato, ormai, l'accesso al credito. Eccessive e gravose le garanzie che vengono chieste. Senza contare che basta saltare una rata - perché non ce la si fa ad onorarla - per piombare in un tunnel, fatto di interessi e penali che schizzano a mille, zavorrando oltremodo il dovuto. Ecco, allora, che la crisi (che vive il suo apice, nonostante alcuni membri del Governo sbandierino ottimismo) fa riscoprire l'importanza del nucleo familiare, che non abbandona nessuno, soccorre, conforta, elimina (o rallenta) i guai. Facendo vivere i figli con minori stress psicologici. Ridando un minimo di fiducia verso il prossimo. Un italiano su tre non solo vive una difficile situazione economica, ma chiede pure l'intervento dei propri cari per arginare il caro-affitti, i mutui troppo esosi, la benzina che cresce, al pari dei servizi per la luce, il gas e il telefono. Naturale che una situazione complessiva così disegnata faccia sì che i consumi voluttuari siano praticamente evaporati. In pochi vanno ormai al ristorante. I cinema stanno chiudendo, preferendo la creazione di multisale. Annaspano gli esercenti al dettaglio, sconfitti dall'avanzare dei centri commerciali. Migliaia i negozi che non alzano più la saracinesca: bilanci in rosso, meglio chiudere. Serve un paio di scarpe? Si riciclano quelle dello scorso anno, magari con l'intervento a basso costo di un calzolaio. Restare in linea? Niente palestra, niente fitness per risparmiare. Al limite si mangia di meno. Ecco, in una galleria sintetica di progressive privazioni, cosa ha prodotto la crisi per un italiano su tre, dunque per oltre il trenta per cento della popolazione complessiva. Non si hanno più i soldi per fare la vita di dieci anni fa. Si fa ricorso al conforto dei genitori. Ai contributi economici di fratelli e sorelle. Italiani 'mammoni'? Si, ma stavolta non è una questione di comodità, di pigrizia. Si reclama l'intervento della famiglia per non diventare insolventi. L'Italo-Americano www.italoamericano.com 3 I militari italiani lasciano Bala Boluk secondo i piani di ritiro dall'Afghanistan decisi a Chicago I militari italiani hanno lasciato definitivamente la base operativa avanzata "Tobruk" di Bala Boluk, in Afghanistan, ultimo avamposto della Transition Support Unit South, l'unità che ha concluso il processo di transizione della responsabilità della sicurezza della provincia di Farah alle forze afghane. I bersaglieri del 6° Reggimento di Trapani, ultimo reparto alla guida della Transition Unit che ha operato per quasi 7 anni nella provincia, hanno consegnato all'Afghan National Army le chiavi della base, che ora ospiterà l'esercito afghano. Ai militari italiani è arrivata la riconoscenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. Il colonnello Mauro Sindoni del 6° Reggimento di Trapani ha ricordato il lungo percorso della transizione che ha visto anche molti caduti sia della coalizione sia dell'esercito afgano, e ha rimarcato i consolidati rapporti di rispetto maturati nel tempo con la popolazione locale, con l'orgoglio di lasciare nelle mani di una forza capace il controllo, la sicurezza e lo sviluppo della provincia. La chiusura della base è stata realizzata grazie ad una complessa attività di "retrograde" (ri- Tornano a casa 400 soldati italiani del 6° Reggimento di Trapani piegamento), pianificata e condotta dal Regional Command West su base brigata meccanizzata Aosta. L'ultimo convoglio, composto da 138 uomini a bordo di 32 mezzi militari e 14 veicoli per il trasporto dei materiali, è partito da Bala Boluk alle prime luci dell'alba ed è stato scortato lungo l'itinerario dagli elicotteri d'attacco italiani A129 Mangusta della Task Force Fenice, nonché dagli aerei senza pilota Predator, che hanno consentito il monitoraggio dell'intera operazione. Dallo scorso 10 agosto nella Fob "Tobruk" di Bala Boluk hanno operato, oltre ai bersaglie- ri trapanesi del 6° Reggimento, i genieri del 4° Reggimento guastatori di Palermo e una compagnia genio del 5° Reggimento guastatori di Macomer. Infine, le trasmissioni per il comando e controllo dell'area di responsabilità e quelle strategiche con l'Italia sono state assicurate dal 2° Reggimento trasmissioni alpino di Bolzano. La cessione agli afghani di "Tobruk" segna il rientro in Patria di circa 400 militari italiani, come parte del ridimensionamento del dispositivo del contingente che proseguirà fino alla fine del 2014 come stabilito dall'Alleanza durante il summit di Chicago del maggio 2012. Dall'Italia voli umanitari per soccorrere la popolazione filippina dopo il super-tifone È già partito per le Filippine il secondo volo umanitario per portare tende, teli di plastica, taniche di acqua, medicinali e beni di prima necessità alle popolazioni colpite dal tifone Haiyan, che nei giorni scorsi ha distrutto città e campi, seminando morte e distruzione nell'arcipelago asiatico. Secondo le Nazioni Unite la tempesta, la più forte mai registrata nella storia, avrebbe ucciso almeno 4.460 persone. Alla Farnesina riunione d'emergenza per fare il punto sugli aiuti. Dopo quello partito il 14 novembre, ''altri voli umanitari Emma Bonino sono in fase di programmazione, ma quello che è importante è il coordinamento con chi in loco dirige le operazioni, in modo da evitare confusioni'' ha spiegato il Ministro degli Esteri Emma Bonino. Intanto degli italiani scomparsi due sono stati ritrovati e all'appello ne mancano ancora quattro ma l'assenza di loro notizie potrebbe essere legata solo al totale collasso delle comunicazioni. Con il sostegno delle agenzie Onu e delle autorità locali, un'altra missione italiana, supportata dai militari, arriverà a giorni a Leyte, l'isola dove sono concentrati di fatto tutti gli italiani presenti nelle Filippine per provvedere al loro recupero e al successivo rimpatrio.

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