L'Italo-Americano

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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE 2013 www.italoamericano.com 5 Basilicata piccola, ma capace di conquistare la Grande Mela. Con Bill e Charles il sogno americano diventa realtà DOMENICO lOgOZZO Piccola Basilicata, ma grande madre di emigranti che hanno fatto fortuna nel mondo e conquistato anche la Grande Mela. "Scorre sangue lucano nelle vene del nuovo sindaco", ha scritto 'Il Quotidiano della Basilicata' all'indomani della plebiscitaria elezione di Bill de Blasio, nonna di Grassano, in provincia di Matera e nonno di Sant'Agata dei Goti, in provincia di Benevento. L'orgoglio delle origini. Il Sud dell'Italia, tanto denigrato, finalmente esaltato, anche dalla grande stampa del Nord. "Bill de Blasio conosce la lingua italiana, lo deve all'orgoglio che nutre per le sue origini, tra Campania e Basilicata, e chissà, forse, anche per quella vezzosa 'd' nobilmente minuscola del cognome della madre che ha scelto di portare", ha scritto l'inviato a New York del 'Corriere della Sera' Giuseppe Guastella, giornalista abruzzese di Sulmona. "Più che un segno di differenza - commentava l'inviato del Corriere - l'italianità per de Blasio è un modo per ricordare che anche lui fa parte di una delle tante minoranze etniche dell'America". Quindi riporta il commento di una ragazza afroamericana come la moglie del neosindaco: "Rappresenta per noi la classe lavoratrice e la voglia di cambiare, ma sappiamo che conosce le differenze tra la gente perché le ha in casa sua. Quello che ha fatto a casa sua, può farlo a New York". C'è tanto entusiasmo ed ottimismo per l'azione che dovrà svolgere il nuovo sindaco della Grande Mela, ripensando a Fiorello La Guardia. Un grande italiano che è stato al fianco dei connazionali e che ha sostenuto quanti hanno contribuito al successo americano. Tra questi "un genio costruttivo" come Charles Paterno, il grande imprenditore emigrato a sette anni da Castelmezzano, piccolo comune in provincia di Potenza, che con la sua creatività fece fortuna in America. Il suo viaggio della speranza verso la terra promessa è stato recentemente raccontato da Renato Cantore nel romanzo "Il Castello sull'Hudson, Charles Paterno e il sogno americano" (Rubbettino ed.). Scrive Cantore: "A New York City, in occasione della cerimonia di inaugurazione del Castle Village il 6 giugno 1939, il sindaco visitò tutta l'area del cantiere e rimase impressionato favorevolmente. Ai giornalisti che gli chiedevano le prime impressioni, spiegò di essere convinto che Charles Paterno avesse fatto due grandi regali alla città di New York. Proprio trent'anni prima, ricordò il sindaco, era stato un pioniere nella costruzione di palazzi sempre più alti, grazie all'utilizzo di moderni, veloci e affidabili ascensori elettrici. Aveva contribuito a cambiare una prima volta il modo di vivere di migliaia di famiglie. E ora regalava ai newyorkesi questa nuova visione della vita in città: un magnifico complesso edilizio dall'aria molto europea, frutto dell'idea straordinaria di "offrire la luce, il panorama e i comfort di una residenza da milionari a gente che non ha redditi milionari". Della straordinaria figura di Paterno si è recentemente parlato in un convegno che si è svolto al Centro Studi Americano di Roma. Un'interessante serata di riflessioni sul ruolo degli italiani d'America dell'Ottocento, del Novecento e del nuovo millennio. I lavori sono stati moderati dall'Ambasciatore Guido Lenzi. Vi hanno preso parte la parlamentare Fucsia Nissoli, eletta in Centro e Nord America, il prof. Giampaolo D'Andrea, il prof. Umberto Gentiloni, il corrispondente Rai da New York, Gerardo Greco, il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, il direttore editoriale della Rubbettino, Luigi Franco e l'autore Renato Cantore. "Il libro racconta una storia di cui possiamo essere orgogliosi, non solo noi italiani d'America ma ogni italiano che condivide lo spirito di dedizione e l'umanesimo che ci contraddistingue ovunque", ha detto l'on. Fucsia Nissoli, in apertura dei lavori. Nei successivi interventi l'orgoglio italiano è stato ulteriormente irrobustito da valutazioni storiche come quelle dei prof. D'Andrea e Gentiloni, nonché dalle testimonianze di chi negli Stati Uniti ha vissuto a lungo, come il giornalista Greco Il lucano Charles Paterno (con la moglie e il figlio seduti) cambiò il modo di costruire a New York e l'ambasciatore Lenzi. La preziosa opera dei lucani nel mondo è stata poi sottolineata dal presidente De Filippo, mentre il direttore editoriale della Rubbettino, Luigi Franco, ha confermato l'attenzione della casa editrice calabrese verso il mondo della grande emigrazione di ieri e di oggi. L'importanza della conoscenza, che deve essere anche riconoscenza. L'ambasciatore Lenzi ha auspicato l'avvio negli Stati Uniti di iniziative per la traduzione del romanzo in inglese. Per diffondere i buoni esempi. L'elezione a New York di un sindaco di origine lucana potrebbe favorire l'ingresso nelle biblioteche d'oltreoceano della storia del "sognatore Charles". Paterno guardava sempre molto lontano e diceva spesso: "Sono nato in un paesino di montagna, con i tetti delle case che sembravano toccare il cielo. E mi è rimasta dentro, come un dono di natura, una certa voglia di infinito". Una famiglia americana che nel matrimonio misto e interculturale ha scelto nomi italiani per i figli EMANUElA MEDORO Il neo sindaco di New York Bill de Blasio è un democratico al comando della City Hall dopo 20 anni di presenza repubblicana. Quarto sindaco di origine italiana, dopo Fiorello La Guardia (1934-45), Vincent Impellitteri (1950-53) e Rudolf Giuliani (1994-2001). Bill de Blasio fin da giovane si schierò col partito democratico. Le sue biografie ricordano che fu accanto al popolo nella brutta guerra condotta da mercenari armati ed addestrati dalla Cia contro i sandinisti. Nella sua campagna elettorale ha sostenuto di voler essere il sindaco del 99% della società, anziché di quell'1% che detiene il potere finanziario. Si è impegnato per favorire salute ed istruzione per tutti, tassando adeguatamente i ricchi per superare le eccessive diseguaglianze sociali. Insomma a New York un democratico è sindaco con un programma politico in linea con quello della Casa Bianca. Ma è la sua famiglia che attrae di più l'attenzione. Oggi cinquantenne, Bill de Blasio è nato Warren Wilhelm Jr, da padre tedesco e madre di origine ita- Bill de Blasio con i figli Dante e Chiara e la moglie Charline liana, proveniente da S. Agata dei Goti, provincia di Benevento. Da lei prese volontariamente il cognome, dopo la morte del padre. Moglie nera, Charline McCray, due figli, Dante e Chiara con vistose chiome afro. I nomi scelti per loro sono chiaramente legati alla cultura di un periodo del Medioevo italiano che precedette di circa due secoli il viaggio di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo, in omaggio ad una cultura antica che evidentemente per la coppia de Blasio è tuttora portatrice di valori forti e significativi. Una mistura interculturale nuovissima, una coppia mista, più originale di quella attualmente ospite della Casa Bianca, in cui non ci sono differenze razziali. L'influenza della coppia Obama sugli orientamenti dell'opinione pubblica newyorkese, nei confronti di coppie di colore o miste, deve essere stata fortissima in tempi recenti. Un ricordo personale che non fa testo, ma che può essere indicativo degli umori di tanti. Non dimentico la faccia di una signora newyorkese di origine abruzzese irrigidita in un sorrisetto di circostanza, in esplicito atteggiamento di rifiuto quando, all'inizio della scalata politica di Barack Obama, osai nominarlo come aspirante presidente. "Ah, noi abbiamo il nostro sindaco, e voteremo per lui!". Si trattava di Rudolf Giuliani, famoso per la sua lotta contro la malavita, ma che non è mai arrivato alla nomination repubblicana per la Casa Bianca. Ora, nel giro di pochi anni, un altro americano con esplicite origini italiane, nel nome suo ed in quello dei suoi figli di colore, è alla poltrona di comando della City Hall di New York. Che rivoluzione! Che penseranno adesso gli americani di origine italiana tradizionalmente repubblicani? Nel 1967 la Corte Suprema abolì il bando dei matrimoni tra bianchi e neri, ma ancora oggi questi matrimoni sono pochi. È evidente che la popolazione americana wasp, i bianchi anglosassoni protestanti, fino a poco tempo fa maggioranza indiscussa, stanno registrando qualche sconfitta da parte delle minoranze, almeno nel teatrino della politica, quella ufficiale rappresentata dai mass-media. Avrà vita difficile il nuovo sindaco. Troverà resistenze di tutti i tipi, se veramente vorrà prendere provvedimenti a favore degli ultimi della sua città. Che la predicazione di Papa Francesco lo assista, a prescindere dall'appartenenza ad una chiesa cattolica o protestante.

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